Cambiano le regole sulla cittadinanza italiana: approvata la riforma dello ius sanguinis
Il Consiglio dei Ministri approva la riforma dello ius sanguinis, limitando la cittadinanza italiana ai discendenti con almeno un nonno italiano. Lionel Messi perde il diritto al passaporto italiano.

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La recente approvazione della riforma dello ius sanguinis da parte del Consiglio dei Ministri segna un cambiamento significativo nelle norme riguardanti la cittadinanza italiana. Questa modifica impatta in particolare i discendenti di emigrati, stabilendo nuove regole che potrebbero influenzare milioni di persone. Tra i casi emblematici, si trova quello di Lionel Messi, il quale, secondo le nuove disposizioni, non avrebbe più diritto alla cittadinanza italiana. La riforma mira a limitare gli abusi del sistema e a rafforzare il legame tra i cittadini italiani e i loro discendenti all’estero.
La riforma dello ius sanguinis e le sue implicazioni
La legge attuale, risalente al 1992, ha consentito a molti discendenti di emigrati di ottenere la cittadinanza italiana, anche se non avevano alcun legame diretto con il Paese. Questo ha portato a situazioni in cui individui privi di conoscenza della lingua italiana riuscivano a ottenere il passaporto italiano, semplicemente grazie alla presenza di antenati italiani. Con la nuova riforma, il governo Meloni ha deciso di intervenire su questa normativa, fissando limiti più rigorosi.
In particolare, la riforma stabilisce che i discendenti di emigrati possono rivendicare la cittadinanza italiana solo se possono dimostrare di avere almeno un nonno con la nazionalità italiana. Questo cambiamento riduce il numero di generazioni ammissibili da quattro a due, cercando di evitare il fenomeno del “mercato dei passaporti” e di garantire che i legami affettivi con l’Italia siano mantenuti.
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Il caso di Lionel Messi e il suo passaporto italiano
Uno dei casi più noti legati alla cittadinanza italiana è quello di Lionel Messi, il famoso calciatore argentino. Messi ha ottenuto il passaporto italiano grazie a un trisnonno originario di Recanati, un aspetto che si è rivelato cruciale per il suo tesseramento con il Barcellona, permettendogli di essere considerato un atleta comunitario. Tuttavia, Messi stesso ha ammesso di non sapere nemmeno dove si trovasse Recanati, evidenziando come la normativa precedente potesse portare a situazioni paradossali.
Con la nuova riforma, situazioni come quella di Messi potrebbero non ripetersi, poiché il legame con l’Italia deve essere più concreto e documentato. Questo cambiamento mira a garantire che solo coloro che hanno un legame reale e attivo con il Paese possano beneficiare della cittadinanza italiana.
Le novità nelle procedure di riconoscimento
Un altro aspetto rilevante della riforma riguarda le procedure di riconoscimento della cittadinanza. In passato, tali pratiche erano gestite dai consolati italiani all’estero, ma ora saranno centralizzate presso la Farnesina, attraverso un ufficio speciale dedicato. Questa modifica è volta a semplificare e rendere più efficienti le procedure, riducendo il carico di lavoro degli uffici consolari.
È previsto un periodo di transizione di circa un anno per l’organizzazione di questo nuovo sistema. Durante questo tempo, il governo intende implementare ulteriori misure per migliorare l’erogazione dei servizi e garantire che i diritti e i doveri dei cittadini italiani all’estero siano rispettati. La riforma si sviluppa in due fasi: alcune norme entreranno in vigore immediatamente, mentre altre, relative ai requisiti e alle procedure, saranno attuate successivamente attraverso un secondo disegno di legge.