La commemorazione della strage del 2 agosto 1980 a Bologna si è svolta tra ricordo e impegno per la diffusione completa delle sentenze. Il sindaco Matteo Lepore, intervenuto in Piazza Medaglie d’Oro, ha espresso con fermezza la richiesta di piena trasparenza, criticando aperture di governo e norme che ostacolano la pubblicazione integrale dei verdetti giudiziari relativi a quella tragica pagina di storia italiana.
Il richiamo di Matteo Lepore alla completa pubblicazione delle sentenze
Durante la cerimonia per ricordare le vittime della bomba alla stazione di Bologna, Lepore ha ribadito la necessità di rendere pubblici tutti gli atti giudiziari. Ha osservato come la legge italiana preveda la diffusione totale delle sentenze, una norma che sarebbe in contrasto con le misure adottate recentemente dal governo e con una circolare dell’Archivio di Stato, entrambe considerate come potenziali barriere alla trasparenza.
Il sindaco ha sottolineato la sua intenzione di impegnarsi a tutti i livelli istituzionali affinché questi ostacoli vengano superati. Ha chiesto apertamente che nessun meccanismo tenti di insabbiare i fatti e la verità, invitando le autorità a garantire l’accesso alla documentazione a tutti i cittadini. Nel suo discorso ha messo in evidenza l’importanza della memoria e del diritto a conoscere i fatti senza filtri o omissioni.
Il ruolo dell’associazione dei familiari e il saluto a Paolo Bolognesi
In Piazza Medaglie d’Oro si è anche celebrata la presenza dell’Associazione dei familiari delle vittime, guidata da Paolo Bolognesi, che ha appena concluso il suo ultimo intervento pubblico in veste di presidente. Le sue parole hanno toccato l’argomento della verità giudiziaria e il bisogno che quella pagina nera resti sempre viva nella memoria collettiva.
Matteo Lepore ha voluto abbracciare Bolognesi, riconoscendo il suo ruolo nella lotta per i diritti delle famiglie colpite dalla strage. L’associazione rappresenta un punto di riferimento fondamentale per mantenere alta l’attenzione su quanto accaduto e per richiedere giustizia completa e trasparente.
La giornata ha quindi assunto un significato doppio: ricordare le 85 vittime che persero la vita quel 2 agosto e rinnovare la richiesta che ogni documento venga reso accessibile, contribuendo a mantenere vivo l’impegno civile e la memoria storica.
La strage del 2 agosto 1980 e la richiesta di trasparenza nel contesto attuale
Il 2 agosto 1980 una bomba esplose nella sala d’aspetto della stazione di Bologna, provocando la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200. Questa tragedia è stata oggetto di lunghe inchieste e processi, culminati in sentenze che hanno coinvolto gruppi neofascisti. Però, alcune barriere amministrative rischiano di bloccare la pubblicazione completa dei documenti.
Le nuove disposizioni del governo e le istruzioni dell’Archivio di Stato, arrivate negli ultimi anni, limitano l’accesso agli atti giudiziari. Ciò ha sollevato critiche da parte di istituzioni locali, associazioni e cittadini che chiedono chiarezza e pubblicità integrale, viste anche come strumenti fondamentali per capire e prevenire forme di terrorismo.
La posizione di Lepore, forte e chiara, rappresenta il desiderio di molti di mantenere la memoria senza veli, impedendo qualsiasi tentativo di oscuramento dei fatti. In effetti, la trasparenza sulle sentenze contribuisce a impedire revisionismi e a sostenere la ricerca della verità storica.
La cerimonia del 2025 a Bologna conferma che la drammatica vicenda resta ben presente, come una ferita aperta che interpella le istituzioni e l’intera società. La battaglia per la pubblicazione completa dei documenti giunge così a un momento cruciale, che coinvolge non solo la città ma l’intero paese.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Andrea Ricci