Azione non partecipa alla manifestazione di Pd, M5s e Avs per Gaza: le ragioni del rifiuto
La manifestazione a sostegno di Gaza ha visto l’assenza di Azione, con Carlo Calenda che critica la mancanza di chiarezza sulla condanna della distruzione di Israele e organizza un evento alternativo a Milano.

Azione, guidata da Carlo Calenda, si è ritirata dalla manifestazione di Pd, M5s e Avs a sostegno di Gaza per divergenze sulla condanna della distruzione di Israele e il riconoscimento dello Stato palestinese, organizzando un evento separato a Milano. - Unita.tv
La manifestazione indetta da Pd, M5s e Avs per sabato a sostegno della popolazione di Gaza ha visto l’assenza di Azione. Carlo Calenda, leader di Azione, ha spiegato i motivi durante un’intervista rilasciata a La 7, evidenziando alcune divergenze sulla linea politica e il clima che si è creato intorno all’evento. Il confronto riguarda soprattutto la posizione sul riconoscimento dello Stato palestinese e la condanna di chi invoca la distruzione di Israele. Queste differenze hanno portato Azione ad organizzare un’iniziativa alternativa a Milano.
Le difficoltà di dialogo tra azione e le altre forze politiche sulla gestione della crisi di gaza
Carlo Calenda ha anticipato la sua preoccupazione già al momento dell’indizione della manifestazione. Secondo il leader di Azione, si dovevano prendere misure chiare e forti, come il riconoscimento dello Stato palestinese. Calenda ha sottolineato che la situazione è diventata insostenibile e che Netanyahu non intende perseguire la soluzione dei “due popoli due Stati”. Questo squilibrio ha generato frizioni con gli altri organizzatori della manifestazione, che non hanno voluto inserire richieste precise né distinguere nettamente i ruoli dei diversi attori in campo.
Proposta di chiarimento sulla condanna di chi invoca la distruzione di israele
In particolare, Calenda ha proposto alla segretaria del Pd Elly Schlein di aggiungere un passaggio nel documento di manifestazione per escludere chi si esprime in favore della cancellazione dello Stato di Israele. Questa richiesta è nata dai segnali registrati in alcune piazze, dove si sono uditi slogan contro Israele, anche gravi come invocazioni di morte rivolte agli ebrei. Schlein si è mostrata disponibile a questo chiarimento, ma Movimento 5 stelle e Avs si sono opposti, mantenendo la piattaforma così com’era.
Questa divergenza ha evidenziato un duplice problema: il rischio di presenza di frange estremiste nelle manifestazioni e l’assenza di un riconoscimento esplicito della legittimità di Israele da parte dei promotori. Calenda ha insistito sulla necessità di condannare con lo stesso rigore sia le azioni militari di Netanyahu, definite crimini di guerra senza giustificazione, sia i comportamenti di Hamas, da non giustificare altrettanto.
La scelta di azione di organizzare un’iniziativa separata a milano
A seguito delle divergenze emerse a Roma e del no da parte di M5s e Avs alle richieste di chiarezza, Azione ha deciso di non partecipare alla manifestazione comune. Calenda ha sottolineato che partecipare a una piazza dove non si condanna esplicitamente chi chiama alla distruzione dello Stato di Israele significa accettare una deriva pericolosa, alimentata da calcoli politici sui flussi elettorali.
Per questo motivo, Azione terrà un evento autonomo venerdì a Milano, con un messaggio chiaro: la tragedia di Gaza non può diventare uno strumento per alimentare consensi politici sacrificando la chiarezza sul diritto di esistere di Israele. L’iniziativa vuole mettere in luce anche la necessità di non escludere né nascondere le responsabilità e le violenze di tutti i soggetti coinvolti nel conflitto.
Differenze politiche anche tra forze progressiste
Questa scelta mette in rilievo come, soprattutto in situazioni di crisi e tensione, le posizioni politiche possono divergere anche tra forze che condividono una parte delle analisi iniziali, ma si separano sulle conclusioni e sulle forme di manifestazione pubblica. Il dibattito su Gaza resta quindi aperto e complicato anche all’interno del fronte di sinistra e progressista italiano.