Autunno 2025, sette regioni al voto tra settembre e novembre

Sette regioni chiamate al voto in autunno 2025. - Unita.tv

Matteo Bernardi

2 Settembre 2025

L’autunno del 2025 si preannuncia caldo per le elezioni regionali in Italia. Sono sette le regioni chiamate alle urne tra fine settembre e novembre, da Nord a Sud. I cittadini dovranno scegliere sia i nuovi consigli regionali sia i governatori. Queste elezioni pesano molto sul quadro politico nazionale, con alcune sfide particolarmente delicate. Tra scadenze ravvicinate e candidati già in campo, il dibattito nei territori si fa già intenso.

Settembre e novembre, il calendario delle elezioni regione per regione

Si parte tra il 28 e il 29 settembre, con Marche e Valle d’Aosta. La Valle d’Aosta voterà solo il 28, mentre nelle Marche il voto si estende anche al giorno dopo. Prima ancora, il 6 settembre scade il termine per presentare le candidature in Calabria. Lo stesso termine è previsto per la Toscana il 13 settembre. Più avanti, tra fine ottobre e metà novembre, toccherà a Veneto, Campania e Puglia: qui le liste dovranno essere pronte entro fine ottobre, in vista di un voto atteso per metà novembre.

La Calabria si esprimerà tra il 5 e il 6 ottobre, la Toscana invece il 12 e 13 ottobre. Veneto, Campania e Puglia attendono ancora conferme precise sulla data, ma il 23 novembre è quella più probabile per la maggior parte di queste regioni. Un calendario fitto che spinge i partiti a chiudere rapidamente candidature e accordi, mentre alcune trattative restano aperte e complicate.

Calabria, la corsa tra Occhiuto e Tridico tra accuse e tensioni

In Calabria la campagna ruota attorno alla riconferma di Roberto Occhiuto, presidente uscente e candidato del centrodestra. Dall’altra parte c’è Pasquale Tridico, candidato del centrosinistra, ex presidente dell’Inps e volto noto del M5S come europarlamentare. Occhiuto è favorito in molti sondaggi e vanta un buon seguito sui social, ma la sua corsa è appesantita da un’inchiesta per corruzione che lo aveva costretto a dimettersi a luglio.

La vicenda ha creato qualche malumore anche nella maggioranza di governo. Il premier Giorgia Meloni avrebbe chiesto chiarimenti per evitare che le indagini mettano a rischio la stabilità politica. La sfida resta accesa: il centrodestra punta a mantenere il controllo, mentre il centrosinistra cerca di guadagnare terreno in una regione storicamente complicata per il voto.

Non manca la tensione attorno a Donatella Di Cesare, professoressa candidata in una lista civica a sostegno della coalizione. Il centrodestra l’ha accusata dopo che un suo post sui social, legato a Clara Balzerani, brigatista deceduta, è stato rimosso. Un episodio che ha acceso nuove polemiche su contenuti e alleanze nelle liste.

Toscana, conferme e scandali a pochi giorni dal voto

In Toscana le candidature chiudono il 13 settembre. A giocarsi la guida della regione sono l’attuale presidente Eugenio Giani, sostenuto dal centrosinistra, e Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia per Fratelli d’Italia e il centrodestra. La sfida è dura, ma la campagna si è complicata dopo l’apertura di un’inchiesta a Prato su Tommaso Cocci, ex consigliere comunale di FdI.

Cocci sarebbe stato ricattato con una foto intima inviata dopo un contatto online. Il caso ha scatenato un acceso dibattito, mettendo sotto la lente il modo in cui si formano le liste e si stringono le alleanze politiche. Un episodio che potrebbe influenzare il voto, soprattutto in una regione dove il centrosinistra vuole tenere la leadership e il centrodestra cerca di rafforzarsi.

I due candidati principali si confronteranno alle urne il 12 e 13 ottobre, in un clima segnato da tensioni giudiziarie e da un elettorato attento a temi come trasparenza e legalità.

Valle D’Aosta e Marche, due sfide chiave per il futuro politico

La Valle d’Aosta voterà il 28 settembre con un election day che rinnova il Consiglio Regionale e sceglie il governatore. Saranno rinnovati anche molti consigli comunali, incluso quello di Aosta, capoluogo regionale. Un appuntamento seguito con attenzione per il ruolo simbolico e pratico che questa regione autonoma ha nel sistema italiano.

Nelle Marche il voto si svolgerà il 28 e 29 settembre. Qui la partita è tra il presidente uscente del centrodestra, Francesco Acquaroli, e Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro e candidato del centrosinistra. La sfida è serrata, con questioni locali come sviluppo economico e infrastrutture che pesano molto sulle scelte degli elettori.

Questi due territori sono in equilibrio, con risultati che potrebbero cambiare gli assetti politici e influenzare le alleanze a livello nazionale.

Veneto, Campania e Puglia: la corsa alle liste e il voto in bilico

Per Veneto, Campania e Puglia la presentazione delle liste dovrebbe chiudere entro il 25 ottobre, con il voto probabilmente fissato per il 23 novembre. Il Veneto è un banco di prova importante per il centrodestra, dove la competizione interna tra alleati è molto viva. In Puglia, invece, il centrosinistra è spaccato.

Nel Sud, soprattutto in Puglia, la candidatura principale del centrosinistra, Antonio Decaro, si porta dietro tensioni legate ai suoi predecessori Emiliano e Vendola. Il centrodestra punta invece sulla Lega con Roberto Vannacci, un nome che riflette le dinamiche interne alla coalizione.

In Campania la situazione resta incerta, con alleanze in via di definizione e una partita che sarà decisiva non solo a livello locale, ma anche per il peso che i vincitori potranno avere sulla politica nazionale nei prossimi anni.

I risultati di queste elezioni offriranno uno spaccato chiaro del consenso in Italia e saranno seguiti con grande attenzione da tutti gli osservatori politici.

Ultimo aggiornamento il 2 Settembre 2025 da Matteo Bernardi