L’uso degli alcolock, dispositivi che impediscono l’avvio del veicolo se il guidatore ha un tasso alcolemico superiore a zero, diventa realtà per chi è stato già sanzionato per guida in stato di ebbrezza. Il ministro Matteo Salvini ha firmato il decreto attuativo che definisce caratteristiche e modalità di installazione di questi sistemi. La misura, prevista dal nuovo codice della strada entrato in vigore a dicembre 2024, punta a ridurre incidenti causati da chi guida dopo aver bevuto troppo.
Cosa sono gli alcolock e come funzionano
Gli alcolock sono dispositivi elettronici collegati all’accensione dell’auto. Prima di avviare il motore, il conducente deve soffiare nel sensore; se l’analisi dell’alito rileva un tasso alcolemico superiore allo zero assoluto , la macchina non si accende. Questa tecnologia mira soprattutto ai recidivi della guida in stato d’ebbrezza: persone già multate o sospese dalla patente per aver superato la soglia legale dello 0,8 g/l.
Il decreto firmato da Salvini stabilisce che solo chi ha commesso infrazioni gravi dovrà montare l’alcolock sul proprio veicolo. Si tratta quindi di una misura restrittiva e mirata a prevenire rischi seri sulla strada. L’obbligo riguarda diverse tipologie di mezzi adibiti sia al trasporto persone sia alle merci.
Dettagli tecnici e procedure per installazione
Il ministero delle infrastrutture e dei trasporti spiega che i dispositivi devono rispettare standard europei precisi riguardo affidabilità e sicurezza. I produttori dovranno fornire istruzioni chiare sull’installazione, uso corretto e manutenzione periodica degli apparecchi.
L’installazione sarà possibile solo presso officine autorizzate dotate del sigillo speciale anti-manomissione previsto dal decreto. Questo sigillo serve a evitare interventi non autorizzati sul dispositivo con lo scopo di aggirarne la funzione principale.
Durante controlli stradali le forze dell’ordine potranno richiedere ai conducenti la dichiarazione originale attestante l’avvenuta installazione oltre alla certificazione aggiornata sulla taratura del sistema stesso.
Non servirà aggiornare il documento unico di circolazione dopo aver montato l’alcolock sull’automobile; inoltre verrà pubblicata una lista ufficiale online con gli installatori abilitati e i modelli compatibili con ogni tipo di dispositivo approvato dal Mit.
Critiche dagli addetti ai lavori sulle difficoltà pratiche
Diverse associazioni hanno espresso dubbi sulle ricadute pratiche del provvedimento appena varato nel codice della strada. L’Aiped segnala potenziali problemi legali derivanti dall’esclusione delle operazioni d’installazione o rimozione dall’ambito dei controlli tecnici obbligatori presso le motorizzazioni civili: questo potrebbe generare contenziosi tra automobilisti ed enti preposti.
Federcarrozzieri sottolinea invece un altro problema concreto: gran parte delle auto italiane è molto vecchia – circa il 22% supera i 19 anni d’età – rendendo spesso impossibile montare questi sistemi su veicoli particolarmente datati o usurati senza interventi costosi o modifiche strutturali importanti.
Questi aspetti sollevano interrogativi sulla reale applicabilità diffusa dell’obbligo soprattutto nelle zone dove circola un parco macchine più anziano rispetto alla media nazionale; resta da vedere come verranno gestite queste situazioni nei prossimi mesi dalle autorità competenti.