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Accordo tra europarlamentari e presidenza polacca per estendere lo schema di stoccaggio gas fino al 2027

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L’Unione europea ha raggiunto un’intesa informale per prolungare fino al 31 dicembre 2027 il regime di stoccaggio del gas introdotto nel 2022, originariamente previsto in scadenza a fine 2025. Questa misura mira a garantire la sicurezza delle forniture energetiche durante i mesi invernali, fronteggiando le tensioni del mercato e la dipendenza da fonti esterne.

Estensione dello schema di stoccaggio gas e nuove regole operative

Il Parlamento europeo insieme alla presidenza polacca del Consiglio hanno convenuto sull’importanza di mantenere attivo il sistema che obbliga gli Stati membri a riempire i depositi di gas almeno al 90% entro una finestra temporale più ampia rispetto al passato. La nuova formulazione consente infatti di raggiungere questo livello tra il primo ottobre e il primo dicembre, tenendo conto dei diversi periodi in cui ciascun paese può iniziare a prelevare riserve.

Flessibilità contro speculazioni

Questa flessibilità nasce dall’esigenza di evitare speculazioni che negli ultimi anni hanno fatto lievitare i costi durante l’estate, quando si procede con il rifornimento. Inoltre è prevista la possibilità per gli Stati membri di discostarsi dal target fino a dieci punti percentuali qualora le condizioni del mercato risultino particolarmente difficili o influenzate da fenomeni speculativi che ostacolano un approvvigionamento economico.

La Commissione europea potrà autorizzare ulteriori deroghe temporanee attraverso atti delegati se tali situazioni dovessero persistere anche nella stagione successiva.

Monitoraggio della provenienza del gas immagazzinato: focus sulla riduzione delle importazioni russe

Tra le novità concordate c’è anche l’obbligo per le autorità competenti degli Stati membri di monitorare non solo la quantità ma anche l’origine del gas immagazzinato. In particolare si dovrà indicare quale quota proviene dalla federazione russa, seguendo una proposta avanzata dalla Commissione Europea lo scorso giugno.

Questo passaggio è fondamentale per valutare concretamente i progressi verso l’indipendenza energetica dell’UE da fornitori considerati poco affidabili o politicamente instabili. Il controllo puntuale aiuta inoltre ad aumentare la trasparenza sulle dinamiche interne ai mercati europei dell’energia.

Dichiarazioni ufficiali sul ruolo della normativa nel contrasto alla crisi energetica

Borys Budka, relatore principale ed esponente EPP della Polonia ha sottolineato come la legislazione varata nel 2022 abbia permesso all’Europa “di proteggere i cittadini quando Russia usava il gas come arma”. Ha spiegato che questa revisione punta soprattutto “a offrire maggiore flessibilità e meno burocrazia”, con l’obiettivo concreto “di abbassare i prezzi europei del gas mentre si procede verso l’indipendenza energetica da fornitori poco affidabili”.

Il riferimento diretto alle tensioni geopolitiche evidenzia quanto queste misure siano parte integrante della strategia comunitaria contro possibili ricatti legati all’approvvigionamento energetico.

Prossime tappe legislative dopo l’accordo informale raggiunto

L’intesa trovata sarà sottoposta al voto nella commissione Industria, Ricerca ed Energia prevista per il prossimo 26 giugno. Solo dopo questo passaggio formale potrà essere adottata definitivamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea.

Questa fase rappresenta un momento cruciale perché confermerà se le modifiche introdotte saranno accolte senza modifiche sostanziali oppure se serviranno ulteriori aggiustamenti prima dell’approvazione definitiva.

Contesto storico e criticità attuali legate alla sicurezza degli approvvigionamenti europei

Le infrastrutture dedicate allo stoccaggio coprono circa il 30% dei consumi totali europei nei mesi freddi; ciò rende strategico mantenere livelli adeguati nelle riserve prima dell’inverno. Negli ultimi anni questa necessità è diventata ancora più urgente vista la forte dipendenza dai paesi extra UE per materie prime fondamentali come appunto il metano o altri combustibili fossili.

La crisi energetica esplosa nel biennio successivo all’invasione russa in Ucraina ha mostrato quanto vulnerabile sia stata finora questa catena logistica: Mosca ha infatti utilizzato spesso forniture limitate come strumento politico creando fortissime oscillazioni nei prezzi globalmente riconosciute sui mercati internazionali del GNL .

Nonostante gli sforzi messisi in campo dall’Ue con nuove regole sullo stoccaggio resta alta la competizione globale sulle risorse disponibili; ciò mantiene elevata volatilità dei prezzi rendendo indispensabile monitoraggi continui ed eventuale adattamento delle strategie nazionali ed europee sui flussi d’importazione.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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