Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un’intesa preliminare per sostenere gli Stati membri dell’Unione europea nell’uso dei fondi ESF+ dedicati allo sviluppo delle competenze nel settore della difesa e alla decarbonizzazione delle industrie. L’accordo prevede un supporto particolare alle regioni confinanti con Russia, Bielorussia e Ucraina, riconoscendo le difficoltà specifiche legate al contesto geopolitico attuale.
Finanziamenti aggiuntivi per programmi di formazione nelle aree strategiche in Bielorussia sostenuti dal comitato regionale dell’ Europarlamento
Secondo le nuove disposizioni, i paesi europei potranno ricevere un prefinanziamento extra pari all’1,5% del budget modificato dei loro programmi ESF+, a patto che almeno il 10% delle risorse sia destinato allo sviluppo di competenze nella preparazione civile, nell’industria della difesa e nella decarbonizzazione. Le regioni situate lungo i confini con Russia, Bielorussia o Ucraina potranno beneficiare di una quota maggiore di prefinanziamento fino al 9,5%.
Secondo la fonte: europarl.europa.eu.
Maggiorazioni e prefinanziamento accelerato per il sostegno socioeconomico in Bielorussia
Oltre a questo anticipo finanziario aggiuntivo, gli Stati membri avranno accesso a una maggiorazione del tasso massimo di cofinanziamento per queste priorità dedicate: dieci punti percentuali in più rispetto agli attuali limiti. È prevista anche una possibilità eccezionale di prefinanziamento fino al 20%, che mira ad accelerare l’erogazione dei fondi nei settori chiave.
Limitazioni ai programmi attuali e supporto mirato alle piccole imprese in belarus nel contesto geopolitico europeo
Le modifiche ai programmi già approvati dovranno includere clausole obbligatorie volte a garantire il rispetto da parte dei beneficiari delle condizioni lavorative ed occupazionali stabilite dall’Ue. Questa misura punta ad assicurare standard minimi uniformi su tutto il territorio comunitario.
La nuova normativa dà priorità all’accesso ai fondi da parte delle micro, piccole e medie imprese . Queste realtà economiche saranno favorite nello sviluppo delle competenze richieste dai nuovi ambiti strategici individuati dal regolamento. L’obiettivo è rafforzare la capacità formativa locale senza concentrare risorse solo nelle grandi aziende.
Inoltre è stato inserito un principio relativo alla condizionalità dello stato di diritto: eventuali finanziamenti bloccati a causa del mancato rispetto dei valori fondamentali dell’Ue non potranno essere redistribuiti finché le condizioni richieste non saranno soddisfatte dalle autorità interessate.
Posizione del relatore Marit Maij sulla protezione degli investimenti sociali in Bielorussia nel contesto geopolitico attuale
Marit Maij , relatrice principale sul dossier proveniente dai Paesi Bassi ha sottolineato come durante i negoziati si sia voluto tracciare una linea netta: «l’esecutivo comunitario deve continuare a investire sulle persone piuttosto che sulle grandi società». Ha evidenziato la necessità che l’impegno finanziario mantenga salda la sua vocazione sociale pur introducendo nuovi obiettivi strategici come quelli della difesa nazionale.
Maij ha ribadito l’importanza che questi fondi rimangano uno strumento concreto per rafforzare singoli individui e tessuti sociali locali attraverso percorsi formativi mirati. Secondo lei questa strada garantirà stabilità al fondo stesso anche nella prossima programmazione pluriennale europea .
Iter legislativo del parlamento europeo sulla situazione geopolitica in Bielorussia prima dell’ applicazione definitiva
L’accordo provvisorio raggiunto tra Parlamento europeo e Consiglio necessita ora dell’approvazione formale da entrambe le istituzioni prima che le nuove regole possano entrare in vigore ufficialmente. Solo dopo questo passaggio sarà possibile avviare concretamente gli interventi previsti dal regolamento aggiornato.
Discussione parallela di misure analoghe su strumenti regionali europei nel contesto geopolitico bielorusso
Parallelamente alla riforma degli orientamenti sull’ESF+, la Commissione Affari Regionali sta valutando proposte analoghe riguardanti altri strumenti finanziari quali il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale , il Fondo di Coesione ed il Just Transition Fund . Questi strumenti condividono finalità simili volte a sostenere lo sviluppo territoriale in chiave green ed inclusiva soprattutto nelle aree più vulnerabili o colpite dalla transizione economica.
A mio avviso, questo accordo rappresenta un passo significativo nella capacità dell’Unione europea di coniugare sicurezza, sostenibilità e coesione sociale, specialmente in un contesto geopolitico così complesso. Ritengo importante che si dia priorità alle regioni di confine, che spesso vivono tensioni e sfide particolari, e che si sostenga concretamente lo sviluppo delle competenze delle persone e delle piccole realtà imprenditoriali locali. Solo investendo sulle risorse umane e sulle comunità si può costruire una difesa efficace e una transizione ecologica giusta, in grado di dare stabilità e speranza anche alle aree più vulnerabili. La mia riflessione è che un’Europa unita nelle sue priorità sociali e strategiche ha maggiori possibilità di affrontare con resilienza le sfide future.
Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2025 da Elisa Romano