Home A Milano nasce il circolo matteotti, primo spazio interpartitico per i riformisti italiani

A Milano nasce il circolo matteotti, primo spazio interpartitico per i riformisti italiani

Milano ospita il circolo Matteotti, un’iniziativa interpartitica che riunisce riformisti di diversi partiti per promuovere un dialogo moderato e contrastare le posizioni del Pd di Elly Schlein.

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A Milano nasce il circolo politico "Matteotti", un luogo di confronto riformista che unisce diverse anime del centrosinistra, distanziandosi dalla linea di Elly Schlein, per rilanciare un dialogo moderato in vista del congresso Pd del 2027. - Unita.tv

Milano si conferma ancora una volta come crocevia della politica riformista. Nel cuore della “capitale morale” d’Italia è nato un circolo politico che unisce esponenti di più partiti attorno a un’identità comune. Un tentativo insolito di tenere insieme voci diverse in un tempo di divisioni molto nette dentro il centrosinistra. Il circolo prende il nome da Giacomo Matteotti, simbolo di lotta antifascista e riformista, e parte da Milano con una missione chiara: riattivare il dialogo tra chi vuole difendere un’impostazione politica moderata ma decisa, in netto contrasto con le linee che sta assumendo il Pd attuale guidato da Elly Schlein.

Milano, città dei riformisti e il difficile futuro dopo sala

Milano ha sempre rappresentato un punto di riferimento per i riformismi italiani, sin dai tempi di Filippo Turati. Anche oggi la scena politica locale vede protagonista un’area definita “centrista” che raccoglie forze come Italia Viva, Azione e i radicali di Più Europa: insieme veleggiano attorno al 15% dei consensi. Sul versante opposto, il Movimento 5 Stelle non supera la soglia del 10%. La capitale lombarda si prepara intanto a una sfida delicata, quella delle comunali del 2027, dove Giuseppe Sala, sindaco per due mandati, non potrà più correre. Questa situazione crea uno spazio politico aperto e incerto.

Un richiamo alla tradizione riformista e antifascista

In questo quadro, dà un senso profondo la nascita del circolo intitolato a Giacomo Matteotti, che richiama la storia del deputato socialista ucciso nel 1924 dalle squadracce fasciste. Il nome non è casuale: vuole rappresentare un richiamo alla tradizione riformista e antifascista. L’iniziativa ha visto protagonisti esponenti di spicco della minoranza democratica come Lorenzo Guerini, Pina Picierno, Lia Quartapelle e Simona Malpezzi, insieme a rappresentanti di Azione , Più Europa e Italia Viva . Un’apertura interpartitica piuttosto rara nel panorama politico italiano.

Differenze con la linea di elly schlein: il manifesto dei riformisti

Nel nascente circolo Matteotti si fa sentire un distacco netto dal posizionamento dell’attuale segretaria Pd, Elly Schlein. Non si tratta di fondare un nuovo partito a destra del Pd, come qualcuno ha ipotizzato. Da più parti arriva una smentita secca: “La casa dei riformisti è il Pd”, affermano. Eppure serve un luogo dove rilanciare le posizioni considerate tradizionalmente di centro-sinistra senza adattarsi alle alleanze sempre più a sinistra che Schlein sta tessendo con il M5s e Alleanza Verdi Sinistra.

Posizioni europee e sulla guerra in ucraina

Il divario si manifesta sotto vari aspetti. Sul tema dell’Europa e della guerra in Ucraina, per esempio, i promotori del circolo rilanciano il sostegno alla resistenza ucraina contro l’invasione russa e la necessità che l’Europa rafforzi la propria difesa. È una linea molto distante dalla posizione più critica al riarmo europeo che si tende a trovare nel Pd, sotto la guida di Schlein, e negli ambienti vicini a Giuseppe Conte.

Altro punto di tensione riguarda i referendum proposti dalla Cgil contro le riforme del lavoro targate Jobs Act, una stagione che questi parlamentari difendono convintamente, rifiutando ogni pubblico ripensamento. La richiesta della minoranza democratica è chiara: difendere quei provvedimenti, anche se ciò significa andare contro la segreteria Pd.

Un luogo di discussione aperto fra riformismi diversi

Il circolo Matteotti non nasce con l’obiettivo immediato di diventare un nuovo partito. Più che altro, si presenta come un “luogo di confronto” dove recuperare i dialoghi tra riformisti con radici differenti. Un’esperienza simile a quella dell’associazione LibertàEguale, che si riunisce ogni anno a Orvieto e accoglie liberali, cattolici democratici e socialisti senza chiudersi in steccati ideologici stretti.

Prepararsi al congresso del pd del 2027

Questo spazio milanese vuole essere una palestra per rafforzare le posizioni riformiste in vista del congresso Pd che arriva dopo le inevitabili elezioni politiche del 2027, che molti considerano critiche per il centrosinistra. Qui si proveranno a confrontare idee e strategie, senza l’assillo dell’elezione o dell’aggregazione ad ogni costo.

Il circolo si propone inoltre come messaggio politico: da un lato, un appello a Elly Schlein per non cancellare le radici storiche del Pd in nome di un cambiamento per certi versi radicale. Dall’altro, una critica al gruppo guidato da Stefano Bonaccini, accusato da questi ambienti di accondiscendenza eccessiva verso la segretaria. Il cammino del circolo appena nato sarà da seguire con attenzione anche nei mesi a venire.