L’isola di cuba affronta nuove interruzioni nella fornitura elettrica, nonostante l’installazione di nuove centrali fotovoltaiche volute dal governo per migliorare la rete energetica. Il gestore statale unión eléctrica ha confermato che rimane una significativa discrepanza tra domanda e capacità di generazione. Questa situazione crea disagi diffusi e mette in difficoltà diversi settori, rallentando la ripresa economica del paese.
La domanda energetica che supera la capacità di generazione
Nel 2025, la richiesta di energia sull’isola si mantiene molto alta, quasi il doppio rispetto a quanto l’impianto nazionale riesce a fornire. Unión eléctrica ha comunicato una domanda massima stimata per la giornata di oggi a 3.470 megawatt, mentre la capacità di immissione disponibile si attesta solamente a 1.890 megawatt. Questa differenza di 1.580 megawatt obbliga a spegnimenti programmati in vari punti del territorio, per evitare danni maggiori alla rete elettrica.
Interruzioni significative per picchi di domanda
Il gestore ha precisato che già domenica sera, intorno alle 21 ora locale, sono state registrate interruzioni significative a causa di un picco di richiesta più alto del previsto. Questi eventi non sono isolati ma fanno parte di un trend che continua da mesi, con effetti rilevanti sulla vita quotidiana dei cittadini.
Limiti delle centrali fotovoltaiche e problemi strutturali persistenti
Le nuove centrali solari, posizionate in più punti dell’isola e capaci di immettere nella rete circa 380 megawatt, non sono bastate a compensare le carenze del sistema. Unión eléctrica ha ammesso che queste produzioni non riescono a bilanciare i malfunzionamenti nelle reti tradizionali, soprattutto nelle centrali termiche. Tre di queste strutture affrontano guasti tecnici, mentre altre 72 centrali, alimentate a combustibili fossili, soffrono per la mancanza di olio motore e carburante.
Difficoltà di approvvigionamento e restrizioni commerciali
La logistica complicata e la difficoltà di rifornimento di combustibili derivano anche da restrizioni commerciali e complicazioni nel reperimento sul mercato internazionale, aggravando lo stato dell’approvvigionamento energetico. Questa congiuntura limita l’operatività delle centrali fossili e mette in crisi il sistema elettrico nel suo complesso.
Conseguenze economiche e sociali dei blackout a cuba
La costante inaffidabilità del servizio elettrico frena la ripresa economica di cuba. L’ultimo dato ufficiale indica un calo dell’1,9% del Pil nel 2023. Il paese non è riuscito a tornare ai livelli di produzione precedenti la pandemia e i frequenti blackout continuano a rappresentare un freno pesante per attività industriali, commerciali e servizi.
Settori chiave, come l’agricoltura e l’industria alimentare, soffrono per le interruzioni e rischiano di dover ridimensionare le produzioni. Anche le famiglie cubane devono fare i conti con disagi quotidiani, soprattutto nelle ore notturne, quando l’assenza di energia elettrica blocca i servizi essenziali. La situazione rimane critica con pochi segnali di un cambio rapido nelle prossime settimane.