La tragedia di Ustica, avvenuta 45 anni fa, resta una ferita aperta nella storia italiana. Quel disastro aereo ha segnato profondamente il Paese con un dolore che non si è mai spento nel tempo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato l’evento sottolineando l’impegno costante dello Stato nel cercare risposte e giustizia per le vittime.
La tragedia di ustica: un evento che segna la storia della repubblica
Il 27 giugno del 1980 un aereo Dc-9 dell’Itavia precipitò nel mar Tirreno nei pressi dell’isola di Ustica causando la morte di tutte le persone a bordo. Quell’incidente rappresenta uno dei momenti più oscuri nella cronaca nazionale recente. La dinamica precisa dell’accaduto è stata al centro di indagini complesse e controversie durate decenni, senza che si arrivasse a una conclusione definitiva riconosciuta da tutti.
La caduta del velivolo ha lasciato dietro sé numerosi interrogativi sulla causa reale del disastro: esplosione interna o impatto esterno? Incidenti militari o errori tecnici? Le ipotesi sono state molteplici ma nessuna ha chiarito completamente cosa accadde in quei minuti fatali sopra il cielo italiano.
L’appello alla collaborazione internazionale per fare luce sui fatti
Nel suo discorso in occasione del quarantacinquesimo anniversario, Mattarella ha evidenziato come lo Stato non intenda abbandonare questa vicenda dolorosa. Ha chiesto aiuto anche ai Paesi amici per contribuire alle indagini ancora aperte e fornire elementi utili alla ricostruzione completa degli eventi.
Questo invito nasce dalla consapevolezza che alcune informazioni potrebbero essere detenute all’estero o coinvolgere attori internazionali. La cooperazione tra governi diventa quindi fondamentale per soddisfare quel bisogno imprescindibile di giustizia espresso dalle famiglie delle vittime e dalla società civile tutta.
Il valore della verità come fondamento della democrazia italiana
Per Mattarella la ricerca della verità su quanto accaduto sopra Ustica non è solo una questione giudiziaria ma riguarda direttamente i valori fondamentali su cui si basa la Repubblica italiana. La memoria delle vittime deve tradursi in trasparenza e responsabilità pubblica affinché simili tragedie non restino sepolte nell’oblio o nell’ambiguità politica.
Il presidente ha ribadito come questo impegno sia parte integrante del tessuto democratico nazionale: “senza chiarezza sui fatti gravi subiti dal Paese viene meno quel patto tra cittadini e istituzioni basato sulla fiducia reciproca.” Per questo motivo ogni sforzo volto a far emergere i dettagli nascosti deve proseguire senza interruzioni né ritardi.
In questi giorni commemorativi emerge così con forza l’urgenza storica e morale legata alla strage di Ustica: mantenere vivo il ricordo significa anche continuare ad approfondire ciò che resta oscuro dopo tanti anni dal dramma sul mare italiano.