43 anni dall’attentato a Dalla Chiesa: il sacrificio che non va dimenticato

43 anni dall’uccisione di Dalla Chiesa, memoria viva del suo sacrificio. - Unita.tv

Elisa Romano

3 Settembre 2025

Il 3 settembre 1982, in via Isidoro Carini a Palermo, si consumò uno degli attacchi più drammatici contro lo Stato nella lotta alla mafia. Quel giorno persero la vita il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e, pochi giorni dopo, anche l’agente di scorta Domenico Russo, ferito gravemente nell’agguato. A più di quattro decenni da quei fatti, quell’attentato resta un monito forte a non abbassare mai la guardia contro le organizzazioni criminali.

Carlo Alberto Dalla Chiesa, un uomo in prima linea contro mafia e terrorismo

Dalla Chiesa era un generale dei Carabinieri e Prefetto di Palermo che ha affrontato con coraggio una sfida enorme. La sua carriera è stata tutta una lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata. Quando arrivò a Palermo, la mafia stava rafforzando il suo potere e lui non ha esitato a mettersi di traverso, pur sapendo quanto fosse pericoloso.

Il suo esempio resta vivo per magistrati, forze dell’ordine e chi ogni giorno si batte per la sicurezza e la giustizia. Il sacrificio di Dalla Chiesa segna una pagina dolorosa ma fondamentale nella storia italiana. L’agguato di via Isidoro Carini ha spezzato la vita di un uomo che aveva deciso di mettere la propria esistenza al servizio della legge e dei diritti di tutti.

Via Isidoro Carini, quel terribile agguato e le sue conseguenze

Il 3 settembre 1982, la mafia colpì duramente: il Prefetto Dalla Chiesa e la moglie furono uccisi sul colpo, mentre l’agente Domenico Russo rimase gravemente ferito e morì pochi giorni dopo. L’attentato era un chiaro segnale intimidatorio rivolto allo Stato, un tentativo di bloccare ogni iniziativa contro Cosa nostra.

Quel fatto scosse profondamente l’Italia e spinse le istituzioni, la magistratura e le forze dell’ordine a rafforzare la loro lotta. Ancora oggi, a Palermo e in tutta Italia, si tengono cerimonie per non dimenticare. La morte di Dalla Chiesa resta il prezzo più alto pagato per difendere la legalità e un monito a non mollare mai.

La battaglia contro la mafia: Stato e società chiamati a fare la loro parte

L’attentato in via Isidoro Carini ha segnato un punto di svolta nel confronto tra Stato e mafia. Resistere alla pressione delle organizzazioni criminali e impedire che mettano le mani su territori, economie e politica è una sfida quotidiana. Magistrati, poliziotti, carabinieri, funzionari pubblici e cittadini sono in prima linea in questa lotta.

Proteggere la democrazia significa anche coinvolgere associazioni, imprese e lavoratori, per non lasciare spazio a chi vive di illegalità. Combattere la violenza e le intimidazioni vuol dire costruire un ambiente dove regnino rispetto e diritti, soprattutto tra i più giovani. La scuola gioca un ruolo cruciale nel diffondere questa cultura, aiutando a radicare valori che impediscano alla mafia di farsi strada nelle nuove generazioni.

Ricordare per agire: le parole di Mattarella e l’impegno civile

In occasione dell’anniversario, il Presidente Sergio Mattarella ha ricordato Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo, esprimendo vicinanza alle loro famiglie e sottolineando il valore civile del loro sacrificio. Il suo messaggio richiama tutti a mantenere alta la guardia e a rafforzare la legalità.

In tutta Italia, tenere viva la memoria di chi ha perso la vita nella lotta alla mafia serve a ricordare che questa battaglia non ha mai fine. Serve uno sforzo collettivo, dalla dedizione delle forze dell’ordine alla partecipazione attiva dei cittadini, per evitare che tragedie come quella del 1982 si ripetano e per favorire territori liberi da influenze criminali.

L’eredità di Carlo Alberto Dalla Chiesa è ancora oggi un punto di riferimento e un simbolo di una società che non accetta compromessi con la violenza e l’ingiustizia. Quel sacrificio di settembre ci spinge a difendere la giustizia e a rinnovare ogni giorno il nostro impegno civile.

Ultimo aggiornamento il 3 Settembre 2025 da Elisa Romano