Il 26 agosto 2025 Bergamo celebra Sant’Alessandro, uno dei protagonisti del cristianesimo primitivo e patrono della città. La sua vita, segnata da un impegno profondo e da una fede incrollabile, resta un richiamo forte. È un giorno per fermarsi a pensare al coraggio di un uomo che si oppose con fermezza alle persecuzioni, legato alla legione Tebea, simbolo di resistenza religiosa nell’epoca romana.
Il martirio di Sant’Alessandro: la forza della legione Tebea
Alessandro visse nel III secolo, un’epoca in cui i cristiani rischiavano la vita per la loro fede. Era un soldato, comandante di una centuria nella legione Tebea, un reparto militare formato soprattutto da cristiani che rifiutavano di rinnegare la loro religione. La legione operava ai confini dell’Impero Romano e viene ricordata per il martirio collettivo e la resistenza alle pressioni religiose dell’autorità imperiale.
Alessandro fu decapitato a Bergamo perché non volle rinunciare alla sua fede. Da allora è diventato un simbolo della città, incarnando coraggio e lealtà spirituale. La sua morte rientra in un periodo di dura repressione contro i cristiani, uno dei capitoli più bui dell’impero, ma anche una delle testimonianze più forti di dedizione ai propri principi. Numerose leggende locali raccontano come il suo corpo venne recuperato da santa Grata, che lo nascose in un podere vicino Bergamo, dove, secondo la tradizione, crebbero dei gigli proprio sul luogo bagnato dal suo sangue.
La Legione Tebea: fede e resistenza contro l’impero
La legione Tebea è uno degli episodi più noti di resistenza cristiana militare nell’antica Roma. Formata da soldati convertiti al cristianesimo, si rifiutò di partecipare ai sacrifici agli dèi pagani, affrontando così pesanti condanne. Questi uomini scelsero di restare fedeli ai loro valori religiosi, sfidando apertamente il potere imperiale e rischiando la vita.
La storia di questo gruppo e di Alessandro, loro comandante, è tramandata come esempio di fermezza e opposizione alle imposizioni religiose dell’impero. Il tragico destino della legione ha rafforzato nel tempo l’idea del sacrificio estremo per una fede salda, diventando un modello di martirio riconosciuto e onorato dalla Chiesa nei secoli successivi.
Il valore del nome Alessandro nella fede
Il nome “Alessandro” viene dal greco Aléxandros, che unisce “aléxein” e “anḗr” . Significa letteralmente “difensore degli uomini”, un’etichetta che calza a pennello con la figura di Sant’Alessandro di Bergamo. Non è solo un nome, ma un segno distintivo legato alla sua storia.
Sant’Alessandro è visto come un protettore spirituale, che ha difeso le sue convinzioni fino all’estremo sacrificio. Il significato del suo nome riflette la sua esperienza umana e religiosa, la sua capacità di affrontare la minaccia imperiale per difendere un ideale. La devozione popolare riconosce in questo aspetto la base di un modello di vita e testimonianza cristiana.
Il ricordo del 26 agosto invita così a riflettere non solo sulla figura storica di Sant’Alessandro, ma anche sul valore profondo del suo esempio, che da Bergamo si estende oltre, intrecciando storia, fede e cultura del territorio.
Ultimo aggiornamento il 26 Agosto 2025 da Serena Fontana