Riflessioni sul vangelo della domenica dopo l’ascensione: parole e significati per i discepoli e i fedeli
L’incontro di Gesù con gli undici discepoli in Galilea evidenzia il conflitto tra fede e dubbio, mentre la missione affidata invita a insegnare e accompagnare i nuovi credenti nella comunità cristiana.

L'articolo riflette sull'incontro degli apostoli con Gesù risorto in Galilea dopo l'Ascensione, evidenziando il valore del dubbio nella fede, la missione universale affidata da Gesù e la sua promessa di presenza costante fino alla fine del mondo. - Unita.tv
La domenica che segue la festa dell’Ascensione offre un momento particolare per meditare sulle parole di Gesù rivolte ai suoi discepoli. Il testo del vangelo secondo Giovanni racconta l’incontro degli undici apostoli con Gesù risorto in Galilea, su un monte indicato dal Maestro. Questo passaggio contiene spunti profondi, che ancora oggi guidano chi segue gli insegnamenti cristiani. Si tratta di un momento carico di emozione, perché gli apostoli, pur vedendo Gesù, mostrano dubbi e incertezze. Eppure vengono esortati a una missione precisa, sostenuti da una promessa di presenza continua.
L’incontro in galilea e le reazioni dei discepoli
Gli undici discepoli si ritrovano in Galilea, proprio dove Gesù aveva indicato loro qualche tempo prima. La scena si svolge su un monte, luogo spesso evocativo di rivelazioni o dialoghi importanti. Appena scorgono Gesù, si prostrano in segno di adorazione e rispetto. Questa reazione, tuttavia, non cancella i loro dubbi interni. L’episodio mostra una tensione tra fede e incertezza presente nei primi discepoli. Dopo la resurrezione, la loro confusione non si dissolve immediatamente. Proprio in questa situazione di fragilità si inserisce l’intervento di Gesù, che si avvicina e rivolge parole decisive.
Il valore del dubbio nella fede
Il fatto che dubitassero è un dettaglio cruciale: indica la complessità di vivere la fede dopo eventi tanto straordinari e difficili da comprendere. L’atteggiamento dei discepoli riflette l’esperienza umana della difficoltà a credere pienamente anche davanti a fatti evidenti. Questo momento accoglie le fragilità e invita a una crescita, non attraverso la negazione del dubbio, ma riconoscendolo come parte del cammino.
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La missione affidata da gesù ai discepoli
Gesù dichiara di aver ricevuto tutto il potere in cielo e sulla terra, un’affermazione che sottolinea la sua autorità universale. Questo incarico trascende quindi un ambito locale o limitato. Il comando è chiaro: andare e fare discepoli in tutti i popoli. Un mandato aperto e globale a testimoniare la sua parola ovunque. Il testo prosegue richiamando l’atto del battesimo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Un gesto che diventa il segno esteriore fondamentale per l’ingresso nella comunità dei credenti.
Insegnare e accompagnare i nuovi discepoli
Inoltre, Gesù indica l’importanza di insegnare a osservare i suoi precetti; la missione non si esaurisce nella sola conversione, ma richiede un accompagnamento nella vita secondo gli insegnamenti ricevuti. Questa dimensione educativa rafforza il legame tra fede e pratica quotidiana. Ogni nuovo discepolo deve crescere nella conoscenza e nel rispetto delle parole del Maestro, portando avanti la sua missione.
La promessa della presenza costante fino alla fine del mondo
Alla base di quel mandato così impegnativo c’è la promessa più significativa: Gesù assicura di essere con i suoi discepoli in ogni momento, “fino alla fine del mondo”. Questa presenza permanente ha il ruolo di sostegno nella prova, conforto nella fatica dell’annuncio e coraggio nelle difficoltà. È proprio questa garanzia che rende possibile la missione di evangelizzazione, anche quando le condizioni si fanno avverse.
Il significato profondo della presenza di gesù
La frase esprime inoltre un legame profondo tra Gesù e i suoi seguaci, che supera i limiti del tempo e dello spazio. La presenza non è solo spirituale, ma diventa una realtà che accompagna l’esperienza di comunità e condivisione della fede. Da qui nasce il senso di continuità della tradizione cristiana e la responsabilità di ogni credente nel vivere e trasmettere quel messaggio.
Questo brano del vangelo invita così a guardare oltre le difficoltà per cogliere un disegno che coinvolge ogni generazione. Quel passo parla tanto ai discepoli di allora quanto a chi, oggi, si trova impegnato nel mantenere viva quella voce che ancora guida la fede nel mondo contemporaneo.