Francesco mottola, nato a Tropea nel 1901, è stato un sacerdote italiano che ha dedicato la sua vita ai più bisognosi. Beatificato nel 2021 da papa Francesco, il suo percorso spirituale e umano si lega strettamente alla fondazione della Famiglia degli Oblati del Sacro Cuore. La sua storia racconta di una vocazione vissuta tra difficoltà personali e un impegno costante verso chi viveva ai margini della società.
Vita e ordinazione sacerdotale di francesco mottola
Francesco mottola venne ordinato sacerdote nel 1924 dopo aver compiuto gli studi ecclesiastici necessari. Originario di Tropea, piccolo centro in provincia di Vibo Valentia, iniziò il suo ministero come parroco nella vicina Parghelia. Qui però dovette affrontare gravi problemi di salute che lo costrinsero a rinunciare al servizio pastorale attivo nelle parrocchie tradizionali. Questa battuta d’arresto non fermò la sua dedizione religiosa; al contrario lo spinse a trovare nuove modalità per vivere la propria vocazione.
La nascita della famiglia degli oblati del sacro cuore
Dopo aver lasciato l’incarico pastorale diretto per motivi fisici, mottola decise di consacrare interamente se stesso agli altri attraverso una nuova forma comunitaria. Fondò così la Famiglia degli Oblati del Sacro Cuore che si articolava in tre rami: i sacerdoti oblati, le oblate del sacro cuore e gli oblati laici. L’istituto nacque con l’obiettivo preciso di prendersi cura delle persone escluse o dimenticate dalla società per diverse ragioni sociali ed economiche.
L’impegno concreto verso i più deboli
Il carisma dei membri dell’istituto si concretizzava nell’assistenza quotidiana alle categorie più vulnerabili: bambini abbandonati senza famiglia, anziani soli privi di sostegno e malati spesso trascurati dal sistema sanitario pubblico dell’epoca. Per questo motivo vennero istituite numerose Case di Carità dove queste persone trovavano rifugio sicuro oltre che cure materiali ed affettive concrete offerte dagli oblati guidati da mottola.
Gli ultimi anni e la morte a tropea
Francesco mottola trascorse tutta la vita nella regione calabrese dedicandosi con costanza alla missione intrapresa nonostante le difficoltà fisiche accumulate negli anni precedenti all’abbandono della parrocchia tradizionale. Morì il 29 giugno 1969 nella città natale Tropea dove aveva mosso i primi passi verso il sacerdozio quasi mezzo secolo prima. La sua opera continua oggi grazie alle comunità nate dal suo carisma originale riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa cattolica con la beatificazione avvenuta pochi anni fa.
Le celebrazioni liturgiche dedicate ad altri santi nello stesso giorno
Oltre alla memoria liturgica legata al beato francesco mottola si ricordano anche altre figure religiose importanti celebrate nello stesso giorno: san Pietro di Asti noto come contadino modello; san Teobaldo da Provins prete francese vissuto nel medioevo; infine il beato Antonio Tremoulières appartenente all’ordine mercedario impegnato anch’egli nell’assistenza ai bisognosi durante il suo cammino spirituale in terra europea medievale.