Home un terremoto di magnitudo 6.1 scuote Santorini e la costa nord di Creta nella mattinata del 22 maggio 2025

un terremoto di magnitudo 6.1 scuote Santorini e la costa nord di Creta nella mattinata del 22 maggio 2025

Un forte terremoto ha colpito la Grecia, con epicentro vicino a Creta. Santorini affronta un’emergenza sismica, mentre le autorità monitorano attentamente la situazione e invitano alla calma.

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Un forte sciame sismico colpisce da mesi Santorini e Creta, causando allerta e evacuazioni, mentre gli esperti monitorano attentamente l'attività senza segni di imminente eruzione vulcanica. - Unita.tv

Un forte terremoto ha colpito il sud della Grecia nelle prime ore del 22 maggio 2025. L’epicentro è stato localizzato in mare, nei pressi della costa nord di Creta, ma anche Santorini ha sperimentato i segni della scossa. Le scogliere a picco sulla caldera hanno subito distacchi di rocce e massi, caduti in mare, ripresi e diffusi rapidamente sui social. Non si registrano feriti, ma l’allerta è alta dopo mesi di scosse continue che tengono la popolazione in apprensione.

La situazione di emergenza a Santorini causata dalla sequenza sismica

Santorini vive da mesi una situazione emergenziale dovuta a molti terremoti di intensità variabile. Alcuni eventi hanno superato la magnitudo 5, spingendo più della metà degli abitanti a lasciare temporaneamente l’isola. Le autorità locali hanno disposto la chiusura delle scuole e vietato la presenza vicino alle coste e ai pendii considerati a rischio frane.

Lo sciame sismico atipico e le sue caratteristiche

Gli esperti descrivono questo fenomeno come uno sciame sismico atipico. Non si tratta di una singola scossa principale seguita da repliche, ma di centinaia di scosse simili tra loro, distribuite nel tempo e nello spazio, senza apparenti pause. Questo rende difficile stabilire scenari precisi sull’evoluzione degli eventi. Di recente, i terremoti si sono spostati verso la faglia Santorini-Amorgos, zona non direttamente collegata ai vulcani noti dell’area e senza segnali di movimento magmatico.

Il passato vulcanico di Santorini e i monitoraggi attuali

La storia di Santorini è segnata da eruzioni importanti. Una delle più distruttive risale al 1560 a.C., responsabile di molti mutamenti geologici dell’isola. Nei secoli successivi sono state registrate altre eruzioni, come quelle documentate nel 726 d.C. e nel 1950. Da segnalare anche il vulcano sottomarino di Kolumbo, che nel 1650 scatenò uno tsunami e una nube tossica letale.

Le tecnologie usate per il monitoraggio

Attualmente, gli scienziati monitorano attentamente la zona con strumenti avanzati come sismometri posti sul fondale e droni robotici. Questi dispositivi servono a individuare ogni variazione, anche minima, nel terreno o nell’attività sismica, al fine di segnalare tempestivamente eventuali segnali di allarme di un’eruzione imminente. Al momento, non è stato rilevato alcun cambiamento sospetto nel magma o nella pressione sotterranea.

Scenari futuri e indicazioni delle autorità greche

Le autorità greche invitano la popolazione a mantenere la calma, ma ammettono che la situazione è incerta. La serie di scosse potrebbe fermarsi senza produrre eventi ulteriori o, al contrario, potrebbe portare a un terremoto di maggiore potenza.

Il rischio principale è rappresentato dalle conseguenze di un eventuale forte sisma. Potrebbero verificarsi frane sulle scogliere, onde anomale nel mar Egeo o nuovi danni alle strutture dell’isola. Se le scosse dovessero avvicinarsi ulteriormente ai vulcani attivi, crescerebbe anche la preoccupazione per una possibile eruzione.

Per ora il monitoraggio è continuo, ma la scienza non dispone ancora dei mezzi per prevedere con precisione quando e come si svilupperanno questi eventi. Gli abitanti di Santorini conoscono da tempo questa realtà: dietro la bellezza paesaggistica c’è sempre un rischio concreto che la terra scuota ancora.