Home Meteo Un raro terremoto al rallentatore scoperto lungo la faglia di nankai responsabile degli tsunami in giappone
Meteo

Un raro terremoto al rallentatore scoperto lungo la faglia di nankai responsabile degli tsunami in giappone

Condividi
Condividi

Un evento sismico insolito si è manifestato sotto l’oceano Pacifico, nella zona della faglia di Nankai, una delle aree più pericolose del Giappone per la formazione di grandi tsunami. I ricercatori hanno osservato un movimento lento e continuo della placca delle Filippine che scivola sotto quella giapponese. Questo fenomeno, diverso dai classici terremoti violenti e improvvisi, ha permesso agli scienziati di studiare dettagliatamente i meccanismi che precedono le grandi scosse.

Il fenomeno del terremoto a scorrimento lento lungo la faglia di nankai

Sotto il Pacifico occidentale, dove la placca delle Filippine si immerge sotto il Giappone, è stato registrato un tipo particolare di terremoto definito “a scorrimento lento”. Invece dei movimenti bruschi tipici dei normali eventi sismici, questa porzione della faglia ha continuato a spostarsi lentamente per settimane intere. Il movimento era minimo: pochi millimetri alla volta ma costanti nel tempo.

Dettagli del movimento lento

Questa deformazione lenta è stata paragonata a una sorta d’increspatura che avanza lungo l’interfaccia tra le due placche tettoniche. Josh Edgington dell’Istituto di Geofisica dell’università del Texas ha descritto così questo processo durante lo studio pubblicato sulla rivista Science. L’evento non ha prodotto scuotimenti percepibili in superficie ma rappresenta un importante tassello nella comprensione dei meccanismi che portano ai grandi terremoti e tsunami.

Come sono stati rilevati i movimenti impercettibili nei fondali marini

Gli strumenti tradizionali come i sismometri terrestri e i ricevitori GPS non hanno registrato alcun segnale significativo durante questi episodi perché il movimento era troppo lieve e graduale per essere captato da lontano. Solo grazie all’installazione recente di sensori posizionati direttamente sul fondale marino – a centinaia di metri sotto il livello del mare – gli studiosi sono riusciti a monitorare con precisione questi spostamenti minimi.

Il ruolo dei sensori subacquei

Questi dispositivi misurano variazioni nella pressione dell’acqua, deformazioni rocciose e inclinazioni molto sottili causate dal lento strisciamento della placca inferiore sulla superiore. Nel 2015 è stato individuato questo primo episodio; cinque anni dopo si è ripetuto nello stesso tratto della faglia vicino alla penisola giapponese Kii estendendosi verso la fossa oceanica.

L’importanza dei sensori subacquei nelle zone di subduzione

Le zone dove una placca tettonica si immerge sotto un’altra – dette zone di subduzione – rappresentano punti critici per lo sviluppo dei grandi terremoti capaci poi generare tsunami devastanti sulle coste vicine. I metodi tradizionali non riescono però ad ascoltare direttamente cosa accade in profondità in queste aree perché gli strumenti sono troppo distanti o poco sensibili ai piccoli movimenti continui.

Demian Saffer, direttore dell’Istituto UTIG, sottolinea come questi dati offrano una finestra diretta sul comportamento reale delle placche tra un grande sisma e l’altro.

Cosa significa questa scoperta per la previsione dei terremoti?

La presenza d’acqua o fluidi nelle fratture geologiche sembra giocare un ruolo fondamentale nel modo in cui le placche scorrono o si bloccano provocando forti scosse telluriche oppure movimenti silenziosi ma prolungati nel tempo. La scoperta che alcune sezioni possono muoversi senza produrre rumore forte dimostra quanto sia complesso comprendere appieno quando avverrà il prossimo grande evento sismico.

Gli strumenti posizionati nei fondali marini stanno iniziando a captare quei piccoli segnali nascosti prima invisibili agli occhi degli studiosi: veri “sussurri” della Terra prima del suo “ruggito”. Questi dati potrebbero aiutare ad anticipare meglio le condizioni critiche nelle aree più esposte al rischio tsunami anche se prevedere con certezza tempi ed entità resta ancora fuori portata scientifica attuale.

La ricerca continua quindi ad approfondire queste dinamiche fondamentali nell’ambito geofisico offrendo nuove prospettive su uno degli eventi naturali più temuti dalle popolazioni costiere giapponesi ed internazionali collegate alla faglia Nankai.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

Unita.tv è un sito d’informazione generalista che offre aggiornamenti su cronaca, politica, spettacolo, gossip, sport e altri temi d’attualità, con uno stile dinamico e accessibile.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@unita.tv

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.