Terremoto a Napoli e boato percepito in una casa di Pozzuoli, magnitudo 4.4 secondo INGV
Un terremoto di magnitudo 4.4 ha colpito Napoli e Pozzuoli il 13 maggio 2025, generando preoccupazioni sulla sicurezza degli edifici e attivando controlli da parte delle autorità locali.

Un terremoto di magnitudo 4.4 ha colpito Napoli e Pozzuoli il 13 maggio 2025, causando un forte boato e danni lievi. Una videocamera domestica ha registrato la scossa, evidenziando l'urgenza di migliorare la sicurezza degli edifici in una zona sismica e vulcanica ad alto rischio. - Unita.tv
Un terremoto di magnitudo 4.4 ha scosso la zona di Napoli e Pozzuoli nel pomeriggio del 13 maggio 2025. La scossa ha generato un forte boato ed è stata registrata da una videocamera di sicurezza all’interno di una casa a Pozzuoli. Le immagini mostrano come, in pochi secondi, gli oggetti sugli scaffali e sui mobili inizino a cadere mentre la proprietaria è intenta a parlare al telefono. La registrazione ha generato reazioni immediate nella città e sollevato nuove preoccupazioni sulla sicurezza degli edifici nella zona.
La dinamica della scossa e la registrazione in diretta da pozzuoli
Alle 14:27 del 13 maggio la terra ha tremato intorno a Napoli. Le stazioni dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno segnalato un terremoto di magnitudo 4.4 con epicentro a pochi chilometri da Pozzuoli. Il sisma ha prodotto un boato percepito distintamente dalla popolazione locale che già si trovava attiva nelle attività quotidiane.
Registrazione della scossa in casa
Una videocamera domestica presente in una casa di Pozzuoli ha catturato l’evento in modo nitido. Nel filmato si sente un rumore cupo, come un boato lontano che in pochi istanti diventa più forte. Immediatamente la struttura interna avverte il movimento della terra, i mobili tremano e si verificano cadute improvvise di oggetti. La donna che si trovava al telefono in quel momento reagisce con sorpresa, un momento che invita a riflettere sulla rapidità e violenza con cui si sviluppa una scossa di questo tipo.
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Queste immagini sono preziose non solo per documentare l’evento ma anche per studiare la reazione degli ambienti domestici a terremoti di intensità media, fornendo dati utili a tecnici e ingegneri per migliorare la sicurezza degli edifici nella regione.
Il contesto sismico di napoli e pozzuoli, una zona a rischio
Il territorio di Napoli e Pozzuoli si trova in un’area caratterizzata da attività sismica e vulcanica, legata alla presenza dei Campi Flegrei e del Vesuvio. Questa zona è monitorata da decenni per prevenire eventi di maggiore intensità e per ridurre i rischi alla popolazione.
Il terremoto del 13 maggio si colloca in un quadro sismico noto alle autorità che seguono con attenzione ogni scossa, anche quelle apparentemente di intensità modesta. In passato, terremoti simili hanno già causato danni e allarmi, spingendo gli enti locali a promuovere interventi di messa in sicurezza degli immobili più vulnerabili.
Rischio di bradisismo a pozzuoli
Pozzuoli, in particolare, è un comune esposto a fenomeni di bradisismo, ovvero il lento sollevamento o abbassamento del terreno che può influire sulla stabilità degli edifici. La combinazione di questi fattori rende necessario un costante controllo e aggiornamento dei piani di emergenza.
Le autorità comunali e regionali continuano a invitare la popolazione a mantenere la calma e a rispettare le procedure di sicurezza, incoraggiando la prevenzione attraverso controlli strutturali e simulazioni di evacuazione.
Le reazioni della popolazione e le prime ispezioni dopo il sisma
Dopo il terremoto, molte persone a Napoli e Pozzuoli hanno segnalato la sensazione del boato seguito dal tremore. Sono stati attivati i controlli e le verifiche sugli edifici ritenuti più a rischio, soprattutto scuole e strutture pubbliche.
Le squadre di vigili del fuoco e protezione civile sono intervenute tempestivamente per valutare eventuali danni materiali e garantire la sicurezza degli abitanti. Non sono stati segnalati feriti, ma qualche danno lieve è stato riscontrato nelle abitazioni più vecchie.
La registrazione video proveniente dalla casa di Pozzuoli ha destato interesse anche tra gli esperti, perché documenta chiaramente l’effetto immediato del sisma sugli interni domestici. Questo tipo di materiale può aiutare a capire quali elementi risultano più vulnerabili e come intervenire per ridurre il rischio di crolli o incidenti domestici.
Gli abitanti si sono confrontati sulle reti sociali, commentando la scossa e condividendo consigli su come comportarsi in caso di terremoto. Questo fenomeno testimonia l’attenzione che la comunità riserva alla sicurezza in un contesto geografico delicato come quello napoletano.
Monitoraggio continuo e sfide future per la sicurezza nella regione
L’INGV mantiene un presidio costante sulle attività sismiche intorno alla città di Napoli e ai Campi Flegrei. I dati raccolti nei giorni successivi al sisma del 13 maggio saranno analizzati per comprendere se l’evento rientra in una sequenza più ampia di scosse o rappresenta un episodio isolato.
Il rischio associato all’attività vulcanica e al bradisismo rende indispensabile mantenere alta l’attenzione e rafforzare le misure di prevenzione. Le istituzioni coinvolte elaborano piani per aggiornare le norme edilizie e migliorare l’informazione ai cittadini.
Le case più vecchie richiedono interventi di rinforzo strutturale. A tal proposito, la diffusione di registrazioni video come quella di Pozzuoli aiuta a sensibilizzare amministratori e privati sull’importanza di prepararsi a eventi sismici, evitando danni e situazioni di panico.
Napoli, Pozzuoli e tutta l’area Flegrea restano sotto stretta osservazione per scongiurare rischi ulteriori, mentre la popolazione continua a fare i conti con la realtà di vivere in una zona che da sempre convive con il movimento della terra.