Una nuova attività sismica di lieve entita si è manifestata nell’area dei Campi Flegrei il 25 giugno 2025. Le scosse sono state avvertite in diverse zone, tra cui Pozzuoli, quartieri di Napoli e comuni limitrofi. L’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha comunicato i dettagli sulle vibrazioni registrate, fornendo dati precisi su orari, intensità e profondità degli eventi.
Impatti percepiti e reazioni della popolazione
Le scosse di magnitudo intorno al 2.0 sono generalmente deboli ma possono essere percepite con chiarezza dalla popolazione presente nelle aree vicine all’epicentro. Nel pomeriggio del 25 giugno, i residenti di Pozzuoli, Bagnoli, Pianura e Quarto hanno segnalato di aver avvertito un leggero tremore accompagnato da rumori prodotti dal movimento del suolo. Questa sensazione, seppur non pericolosa, richiama l’attenzione delle comunità sulle condizioni geologiche.
L’Ingv, responsabile del monitoraggio nazionale, ha sottolineato l’importanza della sorveglianza costante e ha fornito rassicurazioni tecniche per evitare allarmismi ingiustificati. A tal proposito sono stati ricordati i protocolli di sicurezza e i piani di emergenza previsti nelle zone vulcaniche e a rischio bradisismico.
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Comuni come Pozzuoli mantengono l’attivazione di sistemi di controllo e comunicazioni tempestive alla popolazione per garantire il corretto fluire delle informazioni. Chi abita in questa area sa che certi movimenti sono normali ma viene invitato a mantenersi aggiornato e seguire le indicazioni ufficiali in caso di eventi più intensi.
Il significato delle scosse bradisismiche ai campi flegrei
I Campi Flegrei rappresentano un complesso vulcanico con un’attività caratterizzata da movimenti del suolo chiamati bradisismi, cioè variazioni lentissime e continue di sollevamento o abbassamento del terreno. Scosse di magnitudo bassa come quelle registrate il 25 giugno sono frequenti in quest’area e testimoniano una certa attività del sottosuolo anche se senza segnali immediati di pericolo.
In effetti, queste vibrazioni possono avvenire in seguito a movimenti di fluidi magmatici o idrotermali al di sotto della crosta. La profondità di circa due chilometri indica che l’attività si svolge a quote inferiori rispetto alla superficie, quel che si attende da questo tipo di fenomeni. I monitoraggi continui dell’Ingv cercano di cogliere ogni variazione significativa per valutare se possono evolvere verso eventi più intensi.
Tuttavia, movimenti di questa entità rientrano nella normalità per la zona, che rimane sotto stretta osservazione da diversi anni, soprattutto dopo l’aumento di attività registrato negli ultimi decenni. Il fenomeno bradisismico continua a interessare città come Pozzuoli e Napoli soprattutto sul versante occidentale, influenzando anche attività urbanistiche e piani di emergenza.
Le scosse registrate e le aree interessate
Il 25 giugno, alle 14:38, è stata rilevata una scossa di magnitudo 2.0 nell’area dei Campi Flegrei, una zona nota per la sua attività vulcanica e bradisismica. L’evento ha avuto origine a circa due chilometri di profondità , un dato rilevante per comprendere il movimento sotterraneo. La scossa si è verificata vicino alla zona degli Astroni, un’area caratterizzata da fenomeni vulcanici inattivi ma monitorata costantemente per la sua vulnerabilità .
L’intensità del movimento tellurico è stata sufficiente per essere percepita a Pozzuoli e in alcuni quartieri occidentali di Napoli, più precisamente Bagnoli e Pianura. Anche il comune di Quarto ha segnalato avvertimenti della scossa. Queste località distano pochi chilometri dall’epicentro, rendendo il fenomeno percepibile senza causare danni significativi.
La mattina dello stesso giorno, alle 4:35, un’altra scossa più lieve, di magnitudo 1.8, era stata registrata nella stessa area. Sebbene di intensità inferiore, anche questo evento ha contribuito all’attività bradisismica dei Campi Flegrei nella giornata.
Monitoraggio e controllo dell’attività sismica ai campi flegrei
L’Ingv utilizza un sistema di stazioni sismiche distribuite nel territorio dei Campi Flegrei che registra costantemente da anni ogni piccolo tremore. Questi dati vengono analizzati per riconoscere pattern e variazioni che potrebbero indicare mutamenti importanti sotto la superficie.
Tutti gli eventi, come quelli del 25 giugno, vengono catalogati nel dettaglio con informazioni precise su orario, magnitudo, profondità ed epicentro. Questo consente agli esperti di tracciare l’andamento dell’attività e migliorare i modelli previsionali.
Il sistema di monitoraggio è essenziale per la pianificazione della sicurezza civile e per le attività di prevenzione in zone ad alta vulnerabilità come Pozzuoli e Napoli. Le autorità locali collaborano con i centri scientifici per aggiornare le strategie di intervento e informare tempestivamente la popolazione.
I fenomeni bradisismici restano sotto osservazione costante anche grazie alle analisi geochimiche, termiche e gravitazionali. Questi strumenti offrono un quadro più completo delle condizioni del sottosuolo e del possibile sviluppo dei fenomeni. Nell’area dei Campi Flegrei la scienza e la sicurezza si intrecciano per proteggere chi vive in prossimità di un territorio che conserva rischi attivi.