La vicenda legata ai risarcimenti per i danni del terremoto del 2016 a camerino evidenzia le difficoltà con cui enti locali e compagnie assicurative affrontano i casi di calamità. Nonostante i rischi sismici diffusi in italia e gli inviti a sottoscrivere polizze per proteggere gli immobili pubblici e privati, non mancano le controversie sul riconoscimento completo dei danni. Il comune di camerino si trova in conflitto con unipolsai, compagnia assicurativa che ha contestato la sentenza favorevole al municipio sul pagamento di ulteriori somme per la ricostruzione.
Il contesto dei rischi naturali e le assicurazioni in italia
In italia gran parte dei comuni è esposta a pericoli naturali come frane, alluvioni, erosioni costiere e terremoti. Più del 90% dei territori comunali vive sotto questa minaccia mentre il 40% degli edifici si trova in aree con rischio sismico medio-alto. Nonostante questo, la copertura assicurativa rimane limitata. Lo ha ribadito giovanni liverani, presidente dell’ania, durante un’audizione parlamentare nel 2025. Secondo lui l’obbligo di assicurarsi per le imprese rappresenta un passo utile per garantire fondi in caso di calamità, ma ha sottolineato l’esigenza di estendere questa protezione anche alle abitazioni private. Liverani ha respinto l’idea dell’assicurazione come tassa occulta, definendola un sistema di tutela indispensabile per evitare crisi sociali causate dai danni gravi senza risorse adeguate per la ricostruzione.
Quadro delle coperture assicurative nel settore residenziale
Questo quadro riflette un vuoto di coperture soprattutto per il settore residenziale, che rischia di rimanere esposto a danni ingenti senza strumenti di riferimento per le spese di riparazione. L’attenzione si concentra quindi sul ruolo delle compagnie assicurative e delle politiche pubbliche che le supportano nel fornire protezione contro eventi distruttivi.
Il caso camerino e la polizza stipulata prima del terremoto
Camerino, comune dell’alto maceratese, ha sofferto pesantemente per i terremoti del 2016. La ricostruzione ha richiesto anni, con danni diretti al patrimonio pubblico superiori ai 12 milioni di euro. Tra gli edifici danneggiati ci sono il municipio, diverse scuole, la biblioteca, il museo e strutture di servizio alla comunità. Per proteggersi da terremoti e altre calamità, nel periodo precedente il sisma l’amministrazione locale aveva sottoscritto un contratto assicurativo con unipolsai, aggiudicataria di un bando publicato dal sistema delle cooperative guidate da carlo cimbri.
Dettagli della polizza assicurativa stipulata
La polizza comprendeva una garanzia specifica per i danni da terremoto, che prevedeva un premio aggiuntivo. Questa scelta, coerente con le indicazioni statali, mirava a distribuire i costi dei danni evitando che fossero esclusivamente a carico del bilancio pubblico. Le assicurazioni devono coprire vari tipi di rischi e, allargando la base degli assicurati, i premi risultano più accessibili e le compagnie espongono rischi più bilanciati sulla totalità.
Quindi camerino aveva intrapreso una strada cauta e conforme alle direttive per evitare che il sisma si tramutasse in un disastro economico irreversibile per la comunità.
La controversia sul risarcimento e la sentenza del tribunale di macerata
Nonostante la stipula della polizza, il riconoscimento complessivo dei danni ha creato tensioni. Quando unipolsai ha liquidato i primi pagamenti, il comune ha ritenuto che mancassero fondi per coprire tutte le voci di danno previste dal contratto. Nel 2020 camerino ha deciso di rivolgersi al tribunale di macerata per contestare l’importo riconosciuto.
Dopo cinque anni il tribunale ha dato ragione al comune, stabilendo che la compagnia deve versare ulteriori 1,5 milioni di euro più gli interessi a risarcimento delle richieste avanzate. La disputa si è concentrata sul fatto che la garanzia per terremoto sottoscritta contemplava un tetto massimo di risarcimento di 3 milioni. Unipolsai ha interpretato questo limite come comprensivo di tutte le voci di danno previste dalla polizza, anche quelle supplementari pagate a parte. Queste includono spese di demolizione, sgombero, perdite di pigioni, tutela legale, costi dei periti e danni a mobili o opere d’arte.
Unipolsai ha inoltre escluso dai conteggi le spese di salvataggio sostenute dal comune, sostenendo che fossero effettuate troppo tardi per essere considerate coperte. Ma camerino aveva avuto lo status di zona rossa per mesi dopo il terremoto, condizione che ha impedito interventi immediati per motivi di sicurezza pubblica.
L’appello di unipolsai e il legame con l’ania
Anche se Unipol non fa parte di Ania da qualche anno, rimane uno degli operatori principali nel mercato italiano delle assicurazioni. Per questo continua a godere indiretto dei vantaggi mutuati dal settore assicurativo nel paese. La compagnia ha accettato di pagare la somma prevista dalla sentenza ma ha presentato ricorso contro la pronuncia del tribunale di macerata.
Limiti delle polizze e difficoltà di interpretazione
La disputa mette in luce i limiti e le ambiguità delle polizze assicurative in situazioni di calamità complesse e il confronto difficile tra enti locali e assicuratori. Anche per una compagnia di grandi dimensioni non è semplice gestire le molteplici voci di danno e interpretare le clausole dei contratti in modo univoco.
Di fatto l’episodio mostra come la strada per una protezione assicurativa chiara e completa contro gli eventi naturali in italia deve ancora affrontare ostacoli concreti, sia sul piano delle coperture offerte, sia su quello delle tutele per chi deve ricostruire dopo un disastro.