La chiesa di santa maria assunta, situata a Offeio di Petrelle Salto, non riesce a tornare accessibile dopo il terremoto del 1997 che ne ha causato gravi danni. I tentativi di recupero si sono susseguiti senza risultati concreti. L’ultima ditta incaricata per il restauro ha abbandonato il progetto, complicando ulteriormente la situazione di un edificio con un forte valore storico e culturale per la comunità locale.
I danni causati dal terremoto e la chiusura della chiesa
Nel 1997 un sisma ha colpito duramente la zona di Petrelle Salto, provocando lesioni strutturali alla chiesa di santa maria assunta a Offeio. A seguito di queste problematiche la chiesa è stata chiusa per ragioni di sicurezza. Da allora, nonostante l’importanza del luogo per la comunità, l’edificio è rimasto inutilizzabile. Il sisma ha compromesso principalmente la stabilità delle mura e della volta interna, richieste permesse al normale svolgimento delle funzioni religiose.
Dopo questa chiusura, sono passati anni senza interventi significativi. L’abbandono ha causato un progressivo degrado e l’impossibilità di tenere cerimonie all’interno. I danni, aggravati dal tempo, hanno richiesto un piano di restauro complesso che doveva essere avviato per garantire la riapertura della chiesa e preservare il patrimonio storico-artistico.
Primi tentativi di restauro e rinunce
Nel 2013 sono stati avviati i primi lavori di recupero, dopo anni di attesa. Tuttavia, la prima società incaricata ha interrotto i lavori poco dopo l’inizio, lasciando il cantiere fermo. Le difficoltà pesavano sia per le condizioni complesse dell’edificio che per problemi amministrativi e finanziari. Questa interruzione ha influito negativamente sulla percezione del progetto, portando frustrazione nella popolazione locale.
Dopo questa battuta d’arresto, è stato necessario un nuovo appalto. Tuttavia, anche la seconda ditta, assegnataria del compito poco tempo fa, ha deciso di rinunciare al completamento dei lavori di restauro. Le cause di queste dimissioni sono legate a difficoltà tecniche ed economiche che hanno reso insostenibile il proseguimento del progetto in quel contesto.
I problemi amministrativi e il ruolo della provincia
La gestione della pratica di restauro è stata affidata, negli anni, a vari dirigenti provinciali. Il recente cambio di dirigente ha complicato ulteriormente la situazione, creando ritardi nella comunicazione e nei passaggi amministrativi necessari a rilanciare il progetto. La provincia di Rieti, responsabile di seguire il coordinamento tra le imprese e le autorità locali, ha incontrato ostacoli nel monitorare gli sviluppi.
Questo susseguirsi di rimodulazioni e nuovi incarichi ha portato a una situazione stagnante. Senza un referente stabile, le imprese incaricate si sono trovate in difficoltà per gestire tempi e risorse, vanificando i programmi di intervento e prolungando il disagio per la comunità.
L’impatto sulla comunità e le proteste del comitato civico
Da anni la comunità di Offeio si confronta con l’impossibilità di utilizzare la chiesa per funzioni religiose e cerimonie. Il comitato civico in rappresentanza dei residenti ha espresso più volte preoccupazioni riguardo alla gestione della struttura. Il presidente del comitato ha ricordato che, per sopperire all’assenza della chiesa, funerali e sagre si sono svolti all’interno della sede del comitato stesso.
Questo uso alternativo ha causato tensioni fra cittadini e amministrazione, perché non garantisce un luogo adeguato per tali eventi, né tutela l’importanza del sito originario. La mancata riapertura genera disagio morale e sociale, alimentando la richiesta di interventi concreti e rapidi. La comunità attende segni di attenzione da parte delle istituzioni per riportare la chiesa al ruolo centrale nella vita locale.
