Nel cuore della campagna vaccinale e dell’emergenza sanitaria che ha segnato gli ultimi anni, emergono tensioni e polemiche all’interno dell’ASL Napoli 3 Sud. Alcuni dipendenti del distretto sanitario 48 di Marigliano sono finiti sotto indagine per reati gravi commessi proprio nel pieno della crisi pandemica. La vicenda ha scatenato una forte protesta da parte di cittadini e operatori che chiedono misure immediate per garantire trasparenza e rispetto delle regole nelle strutture sanitarie locali.
La situazione giudiziaria dei dipendenti asl napoli 3 sud
Tra i protagonisti di questa vicenda ci sono diversi lavoratori dell’ASL Napoli 3 Sud iscritti nel registro degli indagati o imputati per accuse serie come truffa aggravata ai danni dello Stato, legata alla gestione delle risorse durante l’emergenza Covid-19. Le indagini sono condotte dai carabinieri del NAS con il supporto della procura di Nola, che ha fissato la prossima udienza al tribunale locale il 9 dicembre del 2025.
Alcune misure contestate
Una parte degli inquisiti avrebbe già ottenuto o sta ottenendo la “messa alla prova”, un istituto introdotto dalla riforma Cartabia che consente una sospensione condizionata della pena a fronte dell’accettazione delle responsabilità contestate. Questa misura però alimenta sospetti tra chi teme possa essere applicata in modo superficiale o addirittura aggirata attraverso percorsi fittizi presso strutture riconducibili a conoscenti dei coinvolti.
Le accuse riguardano non solo episodi concreti ma anche comportamenti sistematici come assenteismo reiterato, gestione impropria dei dati informatici aziendali e violazioni delle norme sulla rotazione obbligatoria prevista dalla legge anticorruzione. Alcuni soggetti accusati mantengono ruoli dirigenziali cruciali senza alcuna sospensione cautelare né trasferimenti disposti dall’azienda sanitaria.
Le criticità interne segnalate dagli operatori sanitari
I denuncianti evidenziano più casi emblematici: un funzionario amministrativo noto per frequenti assenze continua a dirigere funzioni sensibili con accesso al sistema informatico centrale; un altro impiegato indagato occupa lo stesso incarico da oltre vent’anni senza alcun avvicendamento previsto dalle normative; inoltre questo lavoratore sarebbe parente stretto di un altro dipendente coinvolto nelle stesse inchieste.
Casi specifici all’interno dell’asl napoli 3 sud
Un assistente sociale sotto accusa per ripetute irregolarità resta stabile nelle commissioni dedicate all’invalidità civile nonostante i fortissimi dubbi sollevati sulla sua condotta professionale; la donna è anche moglie e madre di due medici operanti nella stessa ASL. In più ex dipendenti politicamente esposti continuano ad accedere quotidianamente agli uffici amministrativi compromettendo potenzialmente l’indipendenza decisionale degli uffici sanitari interessati.
Questi elementi hanno alimentato malumori diffusi sia tra gli operatori onesti sia nella cittadinanza locale preoccupata dal possibile danneggiamento dell’immagine pubblica della struttura sanitaria territoriale proprio mentre si richiede massimo rigore ed etica professionale nell’ambito sanitario pubblico.
Appello alle autorità competenti per interventi immediati
Di fronte allo stallo apparente nella gestione interna dei casi, i firmatari delle denunce rivolgono appelli precisi: chiedono alla direzione strategica dell’ASL Napoli 3 Sud, all’autorità nazionale anticorruzione e agli altri organi preposti d’intervenire senza indugio applicando le sanzioni previste dalla legge nei confronti dei dipendenti coinvolti fino alla conclusione definitiva dei procedimenti giudiziari.
Invito alla cittadinanza
Il messaggio si estende anche ai cittadini affinché mantengano alta l’attenzione sulle vicende interne all’Azienda Sanitaria Locale evitando che queste situazioni minino la fiducia verso le istituzioni pubbliche impegnate ogni giorno sul campo contro le emergenze sanitarie ma soprattutto rischino d’inquinare il lavoro svolto da chi opera con correttezza ed impegno costante nei reparti ospedalieri o negli ambulatorî territorialì.
La richiesta sottolinea come il rispetto della legalità rappresenta una sfida concreta da affrontare collettivamente perché riguarda direttamente qualità del servizio pubblico erogato, tutela economica dello Stato, credibilità sociale degli enti sanitari. La questione resta aperta mentre cresce l’attesa sugli sviluppi processuali previsti entro fine anno prossimo.