La gestione delle acque meteoriche in città rappresenta una sfida crescente per l’ambiente e le infrastrutture italiane. Negli ultimi anni, un numero significativo di corsi d’acqua risente degli scarichi incontrollati causati dal deflusso rapido delle piogge sulle superfici impermeabili e dal malfunzionamento dei sistemi fognari, soprattutto durante eventi meteo estremi. Questi fenomeni peggiorano la qualità dell’acqua nei fiumi e nei bacini naturali, creando situazioni critiche che richiedono interventi urgenti da parte degli enti pubblici e dei gestori idrici.
Impatto ambientale del deflusso urbano sulle acque superficiali
In Italia circa il 12-13% dei corsi d’acqua subisce effetti negativi diretti dalle acque di dilavamento provenienti dalle aree urbane. Questo accade perché la pioggia cade su strade asfaltate, parcheggi e tetti che impediscono all’acqua di infiltrarsi nel terreno. La maggior parte della pioggia scorre quindi rapidamente verso i sistemi fognari o direttamente nei corpi idrici senza filtrazione naturale. Durante questi tragitti l’acqua raccoglie sostanze come microplastiche, residui di pneumatici, oli esausti derivanti dal traffico veicolare ma anche metalli pesanti provenienti dall’usura delle superfici stradali.
Gli eventi meteorologici intensificano queste dinamiche: fortissime precipitazioni sovraccaricano gli impianti fognari che spesso non riescono a trattenere o depurare adeguatamente questi scarichi misti con conseguenze sulla salute degli ecosistemi fluviali e sulla qualità dell’acqua destinata anche al consumo umano o agricolo.
Accadueo 2025: appuntamento internazionale per il settore idrico a bologna
Dal 7 al 9 ottobre si terrà a BolognaFiere Accadueo, manifestazione dedicata alla filiera del servizio idrico integrato con particolare attenzione alle problematiche legate alle acque meteoriche urbane. L’evento riunirà operatori del settore pubblico e privato insieme a rappresentanti istituzionali per discutere soluzioni pratiche alla gestione efficace delle reti fognarie in condizioni climatiche difficili.
Tra i temi trattati ci sarà la necessità di rivedere le strategie attuali puntando su modelli condivisi tra enti locali ed aziende per migliorare l’assorbimento naturale della pioggia nelle aree urbane tramite tecnologie verdi come pavimentazioni permeabili o zone dedicate al drenaggio controllato.
Paolo Angelini amministratore delegato di BolognaFiere Water&Energy ha sottolineato come questa emergenza sia ormai evidente ma poco visibile ai cittadini comuni; serve una nuova consapevolezza collettiva affinché si possano adottare misure coordinate capaci di ridurre gli effetti nocivi sul territorio nazionale.
Cause principali dell’inquinamento da acque meteoriche nelle città italiane
Il problema nasce dalla combinazione tra urbanizzazione diffusa ed eventi atmosferici sempre più violenti registrati negli ultimi anni nel nostro paese. Le superfici impermeabilizzate impediscono all’acqua piovana di penetrare nel terreno limitandone il ciclo naturale; questo provoca un aumento notevole del volume d’acqua che raggiunge rapidamente le reti fognarie spesso obsolete oppure insufficientemente dimensionate rispetto agli incrementati carichi da smaltire durante temporali intensissimi.
L’inquinamento deriva anche dai materiali presenti sulle strade: olio motore rilasciato dai veicoli, polverino prodotto dall’usura dei pneumatici, residui chimici derivanti dalle attività industriali, oltre ai detriti solidi abbandonati contribuiscono ad alterare gravemente la composizione chimica dell’acqua, mettendo sotto stress flora e fauna acquatica oltre agli apparati utilizzati nei processi depurativi tradizionali incapaci così spesso di eliminare completamente tali contaminanti prima dello scarico finale in natura.
Quadro normativo frammentario limita intervento coordinato sul territorio nazionale
Uno degli ostacoli principali nella lotta contro questo tipo di inquinamento riguarda proprio la mancanza di regole uniformi. Nel nostro paese infatti ogni regione segue autonomamente linee guida diverse nell’attuazione dei cosiddetti “Piani Di Tutela Delle Acque”, creando disomogeneità operative significative sul piano tecnico-amministrativo.
La direttiva europea sulle acque reflue punta invece ad armonizzare tali procedure introducendo obblighi precisi riguardo alla redazione obbligatoria dei piani gestionali basati sui bacini idrografici. La sua piena applicazione potrebbe segnare una svolta importante se recepita correttamente dagli stati membri, compresa l’Italia dove ancora permangono lacune rilevanti nella governance complessiva della risorsa acqua urbana.
Durante Accadueo sarà possibile approfondire proprio questi aspetti legislativi cruciali confrontando esperienze territoriali diverse ed evidenziando buone prassi utili ad affrontare questa emergenza ambientale sempre più pressante.