Una scossa di terremoto di magnitudo 5.1 ha colpito la regione settentrionale dell’iran il 19 gennaio 2025, secondo i dati diffusi dall’USGS, l’ente geologico statunitense. Il sisma si è verificato alle 19:19 ora italiana, con epicentro localizzato a circa 36 chilometri a sud-ovest di Semnan, nella provincia di Alborz, a una profondità di 10 chilometri. La scossa ha interessato un’area densamente popolata e si è percepita distintamente anche nella capitale Teheran e in diverse città vicine.
Dettagli del sisma e aree colpite
Il terremoto si è manifestato in un’area caratterizzata da una elevata attività sismica. Il tremore ha raggiunto un’intensità tale da essere avvertito chiaramente nelle città di Teheran, Damavand, Shahr-e Ray, Karaj e Qom, destando preoccupazione tra la popolazione. La profondità relativamente bassa del sisma, pari a 10 chilometri, ha contribuito alla sua percezione marcata in superficie. Le autorità locali hanno prontamente monitorato la situazione, ma al momento non si registrano segnalazioni ufficiali di danni gravi o vittime.
La provincia di Alborz, dove ha avuto luogo l’evento, si trova in una zona che convive con frequenti scosse di diversa entità, legate principalmente alla complessa rete di faglie che attraversano l’area. La vicinanza alla capitale e ad altri centri abitati rende necessari controlli costanti e misure preventive per limitare le conseguenze di eventi di questa natura.
Il contesto geopolitico dell’iran nel momento del sisma
Il terremoto è avvenuto in un momento di tensione per l’iran, coinvolto in un conflitto in atto con israele. Queste condizioni rendono più complessa la gestione delle emergenze e l’organizzazione degli interventi di soccorso. La situazione politica e militare influisce infatti sulle risorse disponibili e sulla rapidità di risposta alle necessità della popolazione. L’incertezza causata dal conflitto accentua il disagio in aree già vulnerabili per motivi naturali.
La combinazione tra crisi politica e calamità naturali rappresenta una sfida per il governo iraniano e per gli enti internazionali impegnati nell’assistenza umanitaria. Il terremoto, pur di entità moderata rispetto ad altri eventi storici, ha ricordato la fragilità della regione e la necessità di attenzione continua.
La storia sismica dell’iran e i terremoti più distruttivi
L’iran è una delle zone più sismiche del pianeta, con una lunga storia di eventi distruttivi. Tra i terremoti peggiori si ricordano quello del dicembre 2003, che causò circa 31.000 vittime, e quello del giugno 1990, che provocò oltre 37.000 morti. Tali episodi dimostrano quanto la regione sia soggetta a forti sollecitazioni tettoniche e quanto il rischio sismico rimanga elevato.
Tragedie recenti e impatto sulle infrastrutture
Più di recente, nel novembre 2017, un terremoto di magnitudo 7.3 colpì la provincia nordoccidentale di Kermanshah, causando 620 morti e oltre 12.000 feriti. Questa tragedia evidenziò la vulnerabilità delle infrastrutture e la difficoltà nelle operazioni di soccorso. Gli eventi passati sottolineano l’importanza di mantenere controlli rigorosi e sistemi di allerta efficaci per proteggere la popolazione.
Le autorità iraniane continuano a lavorare per migliorare le condizioni antisismiche degli edifici e incrementare la consapevolezza pubblica. Il sommarsi delle tensioni naturali e geopolitiche rende questi interventi una priorità per limitare i rischi futuri. Lo scenario è di continua sorveglianza e preparazione, vista la storia recente di tragedie legate ai terremoti in questa zona.