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Danni e ricostruzione degli edifici di culto nel centro italia dopo il sisma 2016-2017: aggiornamenti al 2025

La sequenza sismica che ha colpito il centro italia tra il 2016 e il 2017 ha causato gravi danni a migliaia di edifici, in particolare a quelli di culto. A distanza di quasi nove anni, la ricostruzione prosegue con interventi pubblici e privati, mentre emergono dati economici e sociali sul recupero delle comunità coinvolte. Il rapporto aggiornato ai primi mesi del 2025 offre un quadro dettagliato dello stato dei lavori, delle risorse impiegate e delle sfide ancora aperte.

I numeri dei danni agli edifici di culto nel cratere sismico

Sono stati registrati complessivamente 2.456 edifici religiosi danneggiati dalla serie di terremoti che hanno interessato Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Di questi, escludendo le chiese appartenenti al patrimonio pubblico, si contano circa 1.221 strutture private con danni rilevanti per un valore stimato intorno ai 737 milioni e ottocento mila euro. Questi dati emergono dal Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia presentato recentemente a Roma durante una conferenza stampa cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali tra cui il Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione sisma 2016.

L’importanza degli edifici sacri va oltre l’aspetto architettonico o storico: rappresentano infatti punti fondamentali dell’identità culturale e spirituale delle comunità locali colpite dal sisma. Per questo motivo la loro riparazione è stata inserita come priorità nei programmi di intervento post-terremoto.

Gli interventi approvati negli ultimi due anni per gli edifici religiosi

Nel biennio appena trascorso sono stati approvati complessivamente centoventuno progetti relativi alla ricostruzione o riparazione degli edificii sacri danneggiati; considerando solo i primi quattro mesi del 2025 questi interventi corrispondono a circa metà dei progetti definitivi inseriti nella conferenza permanente dedicata al tema.

Il commissario Castelli ha sottolineato più volte quanto questa fase sia delicata perché riguarda non solo beni culturali ma anche esigenze profonde della popolazione locale legate alla fede religiosa ed al senso di appartenenza territoriale.

Un esempio significativo è rappresentato dalla basilica di Norcia che era rimasta in piedi quasi esclusivamente nella sua facciata dopo il sisma: oggi la struttura portante è stata completata ed entro il prossimo trenta ottobre si prevede la riapertura ufficiale dell’edificio religioso con l’allestimento degli arredi interni ormai in fase finale. La data coincide simbolicamente con l’anniversario del terremoto che sconvolse quella zona nel 2016.

L’arcidiocesi Spoleto-Norcia ha espresso speranza affinché questo evento possa avvenire entro la fine dell’anno santo in corso ma precisa che non c’è ancora una data ufficiale stabilita per consacrazione o apertura definitiva della basilica stessa.

Andamento della ricostruzione privata e pubblica nelle region colpite

Il rapporto evidenzia una crescita significativa della ricostruzione privata nei primi cinque mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: un aumento pari al 22% nelle attività cantieristiche accompagnate da liquidazioni finanziarie per contributo pari a oltre 6,1 miliardi d’euro .

Dal punto operativo risultano chiusi nell’ultimo anno 944 cantieri riferiti ad immobili gravemente danneggiati mentre se ne aggiungono 638 riguardanti strutture con danno lieve; ciò porta ad un totale superiore alle 1.500 unità concluse negli ultimi dodici mesi.

Ad oggi le opere ultimate ammontano a 12.737 mentre quelle attualmente attive sono circa 8.974 su tutto l’arco temporale dall’inizio della gestione post-sisma.

Sul fronte pubblico invece i lavori programmati superano 3.500 unità; nel corso del 2025 si prevede l’avvio almeno 1.200 nuovi cantieri, di cui già 400 aperti nei primi quattro mesi. Un terzo abbondante dei progetti risulta avere piani approvati oppure procedure avviate per affidamento lavori.

Rilancio economico sociale contro lo spopolamento nell’area terremotata

Un’indagine realizzata dal Cresme sulle regioni interessate stima effetti positivi sull’economia locale grazie alle risorse messe in campo dal programma Next Appennino. Il prodotto interno lordo dovrebbe aumentare complessivamente oltre 3,8 miliardi d’euro.

Il territorio coinvolto copre una superficie vastissima – 8.000 km² – dove sono concentrati circa 28 miliardi d’euro tra danni e da ripristinare. Questa operazione diventa così uno strumento concreto contro tre crisi accumulate: quella sismica, climatica, demografica. Quest’ultima già presente da decenni riduce progressivamente insediamenti abitativi: “100 anni fa erano più di 4.000, ora molti sono spariti.”

Oggi prevalgono aree boschive seguite da terreni agricoli o zootecnici ; zone urbanizzate restano poco più del 5%. Grazie alle iniziative Next Appennino si stanno sviluppando filiere agrosilvopastorali sostenibili coordinate dalle regioni coinvolte, puntando sulla gestione forestale come materia prima utile sia all’energia sia alla manifattura tipica locale.

Situazione abitativa attuale nelle zone colpite dal terremoto

Secondo il rapporto i nuclei familiari rientrati sui propri alloggi negli ultimi dodici mesi ammontano a 1.330; contando gli ultimi tre anni superiamo quota 4.000 famiglie tornate stabilmente nelle proprie case originarie cioè circa un terzo rispetto agli iniziali 10.000 nuclei censiti nel cratere sismico oggi.

Nel 2024 erano ancora presenti 14.211 nuclei familiari senza sistemazioni definitive; tuttavia rimangono 10.000 famiglie senza casa stabile distribuite su 138 comuni interessati ai eventi tellurici, coinvolgendo poco più di 20.000 persone totali ancora in cerca d’abitazioni sicure.

Questo dato evidenzia quanto permangano difficoltà importanti sul piano abitativo nonostante progressiva accelerazione dei lavori edilizi ultimati con successo recente soprattutto grazie agli incentivi pubblici-privati messi in campo dopo lunghi ritardi iniziali causati dalla complessità burocratica, tecnica e finanziaria tipiche delle grandi emergenze territoriali legate ai disastri naturali importanti come quello italiano recente.

Segnali occupazionali legati ai programmi next appennino

I due principali strumenti previsti dall’intervento Next Appennino mostrano riflessi significativi anche sotto forma occupazionale dando impulso positivo al lavoro delle aree interne comprese fra Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria secondo le stime Cresme:

  • Abruzzo registra 4.731 posti creati in più
  • Lazio aggiunge 1.233 nuove opportunità lavorative
  • Marche guida con 8.520 posti disponibili
  • Umbria conta 913 nuovi addetti impiegati in diversi settori produttivi

Negli stessi territori, l’attività lavorativa cresce notevolmente con oltre 302.000 rapporti d’impiego attivati negli ultimi triennio pari ad incremento medio percentuale del 6,4%; tale tendenza assume valori ancora più marcati in area ristretta del cratere dove supera nettamente quota 12%, facendo registrare ritmi superiori all’intera media nazionale italiana nello stesso periodo considerato a livello generale.

Nel confronto tra anni differenti emerge infine una crescita occupazionale globale pari al 6,6% fra 2024 e 2022 coerente coi trend nazionali confermati dalle statistiche ufficiali del mercato lavoro italiano recentissimo.


Le informazioni raccolte delineano un quadro articolato sull’avanzamento degli interventi di recupero e sviluppo nell’area centrale italiana devastata dai forti sismi passati ricordando che ancora molteplici problemi richiedono interventi precisi mirati alla sicurezza abitativa, valorizzazione economica sostenibile e al lavoro per contrastare spopolamento demografico diffuso ormai consolidatosi sul territorio.

Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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