Oggi, giovedì 10 aprile 2025, le condizioni atmosferiche e la presenza di pollini nelle regioni del nord-ovest dell’Italia mostrano differenze significative. I dati forniti da PollinieAllergia.net evidenziano una situazione variabile, con la Liguria che presenta livelli di polline relativamente bassi, mentre il Piemonte registra un aumento preoccupante. La qualità dell’aria, tuttavia, è compromessa in alcune aree, richiedendo attenzione da parte dei cittadini, in particolare per coloro che soffrono di problemi respiratori.
Situazione in liguria: pollini e qualità dell’aria
In Liguria, le concentrazioni di polline sono attualmente basse per la maggior parte delle specie. Le corilacee, le fagacee e le cupressacee mostrano valori contenuti, offrendo un certo sollievo a chi soffre di allergie. Tuttavia, la qualità dell’aria nelle città di Genova e Savona è preoccupante. Qui, l’indice di qualità dell’aria ha raggiunto il valore di 54, classificato come “sfavorevole”. Questo è principalmente attribuibile alle elevate concentrazioni di PM2.5 e biossido di azoto, in gran parte causate dal traffico portuale e urbano.
Per le persone allergiche, la situazione è relativamente favorevole, poiché i livelli di polline non rappresentano un rischio significativo. Tuttavia, i cittadini con problemi respiratori devono prestare attenzione e limitare l’esposizione nelle aree più inquinate, soprattutto nelle ore serali, quando il ristagno atmosferico tende a peggiorare.
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Piemonte: aumento dei pollini e preoccupazioni per la qualità dell’aria
La situazione in Piemonte è ben diversa. L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ha segnalato un notevole aumento dei pollini di betulla e ontano, tipici della stagione primaverile. Nelle città di Torino e Cuneo, l’indice AQI ha raggiunto il valore di 100, classificato come “insalubre”. I picchi di PM2.5 superano i 30 µg/m³, un livello che richiede particolare cautela, soprattutto per bambini, anziani e soggetti asmatici.
Questa impennata dei pollini è accompagnata da una qualità dell’aria che desta preoccupazione, rendendo necessario un monitoraggio costante da parte dei cittadini. Gli esperti consigliano di prestare attenzione ai bollettini ARPA e di adottare misure precauzionali, come l’uso di mascherine FFP2 nelle aree più critiche.
Valle d’aosta: una qualità dell’aria migliore
In contrasto con la situazione piemontese, la Valle d’Aosta presenta una qualità dell’aria decisamente migliore, con un indice AQI di 28, classificato come “discreto”. Tuttavia, è previsto un aumento del tasso d’ozono durante le ore centrali della giornata, che potrebbe influenzare la qualità dell’aria. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il Piemonte mostra una tendenza all’aumento delle polveri sottili, mentre la Liguria mantiene livelli simili a quelli del 2024.
Raccomandazioni per i soggetti allergici
Gli esperti raccomandano ai soggetti allergici di monitorare attentamente i bollettini ARPA e di adottare alcune precauzioni. È consigliabile utilizzare mascherine FFP2 nelle aree critiche e programmare le uscite al mattino presto, quando la concentrazione di pollini è generalmente più bassa. Queste misure possono aiutare a ridurre i sintomi allergici e a garantire una migliore qualità della vita durante la stagione primaverile.