Home Tartarughe di terra in casa: quello che (quasi) nessuno sa su regole, rischi e ambiente ideale

Tartarughe di terra in casa: quello che (quasi) nessuno sa su regole, rischi e ambiente ideale

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Le tartarughe di terra sono animali silenziosi - unita.tv

Si possono tenere le tartarughe di terra in casa, ma solo se legalmente detenute e con le giuste condizioni ambientali. Ecco cosa sapere su certificazioni, habitat, alimentazione e cura.

Le tartarughe di terra sono animali silenziosi, poco invadenti, spesso scelti come compagnia per la loro indole pacata e il legame profondo con i ritmi naturali. Eppure tenerle tra le mura domestiche non è una decisione da prendere alla leggera. Serve informazione, spazio, attrezzature precise e una piena consapevolezza delle regole. Perché non tutte le tartarughe sono detenibili, e soprattutto non tutte le case sono pronte ad accoglierle nel modo giusto.

In Italia è possibile convivere legalmente con questi rettili solo se si tratta di esemplari autorizzati e registrati. Le specie più comuni nei contesti domestici sono tre: Testudo hermanni, Testudo graeca e Testudo marginata. Tutti animali protetti da convenzioni internazionali, per cui è obbligatorio possedere un certificato CITES, documento che ne attesta la provenienza lecita. Chi detiene una tartaruga senza questa certificazione rischia sanzioni anche penali. Nessuna eccezione: anche un singolo animale, se non documentato, può configurare un illecito.

Dove allevarle: casa o giardino?

Molti si chiedono se le tartarughe di terra siano adatte alla vita in appartamento. La risposta, tecnicamente, è sì. Ma solo a patto che si ricrei un ambiente quanto più simile possibile a quello naturale. Le tartarughe non sono animali da terrario estetico o da scaffale. Hanno bisogno di spazio per muoversi, di luce solare diretta, di un ciclo termico e luminoso regolare. In casa, tutto questo si ottiene solo con attrezzature specifiche.

Serve un terrario ampio, con un fondo adatto alla specie, con zone d’ombra, rifugi e punti caldi. È fondamentale la presenza di una lampada UVB, per la sintesi della vitamina D3, e di una fonte di calore regolata che mantenga la temperatura attorno ai 24–30°C. Alcune specie necessitano anche del letargo invernale, da gestire in ambiente idoneo e monitorato.

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Si possono tenere le tartarughe di terra in casa – unita.tv

La soluzione ideale resta un giardino recintato, dove l’animale possa vivere all’aperto nei mesi più caldi. Ma chi non dispone di spazi esterni può comunque allevarle in casa, purché le condizioni siano corrette. Un terrario improvvisato o la mancanza di luce adeguata sono tra le cause più frequenti di malattie metaboliche e deformazioni del carapace.

Alimentazione, cura quotidiana e obblighi reali

Le tartarughe terrestri si nutrono di vegetali. La loro dieta deve includere erbe spontanee, verdure fresche, fiori eduli, e solo in piccolissima parte frutta. Il problema più diffuso tra gli allevatori inesperti è l’eccesso di proteine o alimenti errati, che portano alla piramidizzazione del carapace, un danno osseo spesso irreversibile.

Ogni giorno è necessario fornire acqua pulita, rinnovare il cibo ed eseguire piccoli controlli visivi: occhi, zampe, carapace, reattività. Una tartaruga che resta immobile a lungo, che non mangia o si ritrae costantemente nel guscio potrebbe aver bisogno di una visita veterinaria. E qui si apre un altro nodo: non tutti i veterinari sono esperti in rettili. È sempre bene sapere, prima di adottare, dove trovare un professionista competente in zona.

Infine, ci sono aspetti pratici e legali da considerare. Le tartarughe vivono decenni, a volte oltre i 50 anni. Non sono giocattoli per bambini, non interagiscono come cani o gatti e richiedono impegno costante, anche per la gestione del letargo o dei documenti. Chi non è pronto a sostenere questa responsabilità nel lungo periodo, dovrebbe forse valutare altre opzioni.

Nonostante l’apparenza semplice, allevarle in casa è un gesto complesso. Ma per chi decide di farlo con attenzione e rispetto, l’esperienza può diventare un incontro silenzioso ma profondo con un animale che vive fuori dal tempo.