La scelta del nome per un bambino è un momento significativo per i genitori, che si trovano a dover considerare non solo le preferenze personali, ma anche le tendenze emergenti. Un recente sondaggio ha rivelato che i genitori della generazione beta, i bimbi nati a partire dal 1 gennaio 2025, mostrano una particolare inclinazione verso nomi che riflettono tradizione, creatività e significato. Ecco le quattro principali tendenze che stanno influenzando le scelte dei genitori.
L’importanza del secondo nome tradizionale
Una delle tendenze più evidenti tra i genitori della generazione beta è l’uso di un secondo nome che richiama la tradizione familiare. Molti genitori scelgono di dare ai propri figli nomi che onorano i nonni, creando un legame intergenerazionale. Nomi come Carlo e Giorgio, tipicamente italiani, si affiancano a scelte anglosassoni come Scott, Lou e Clarke. Questa pratica non solo celebra la storia familiare, ma offre anche ai bambini un senso di identità e appartenenza. La scelta di un secondo nome tradizionale rappresenta un modo per mantenere vive le radici culturali, in un’epoca in cui le famiglie sono sempre più diverse e globalizzate.
Nomi ispirati ai colori: una scelta creativa
Un’altra tendenza in crescita è l’assegnazione di nomi ispirati ai colori. Questa pratica sta guadagnando popolarità, soprattutto tra i genitori di bambine. In Italia, nomi come Bianca, Rosa, Celeste, Viola, Azzurra e Blu sono tra le scelte più comuni. Anche a livello internazionale, i genitori britannici mostrano un interesse particolare per nomi come Blue, Gold, Silver e Sage. Questi nomi non solo offrono un tocco di originalità, ma possono anche riflettere la personalità e le aspirazioni dei genitori. Scegliere un nome che evoca un colore può rappresentare un desiderio di vivacità e creatività nella vita del bambino.
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Nomi biblici e mitologici: un richiamo al passato
I nomi ispirati alla Bibbia e alla mitologia continuano a essere una scelta popolare tra i genitori della generazione beta. Nomi come Luna, Stella, Sole, Atlante e Giove richiamano immagini evocative e storie antiche, offrendo ai bambini un senso di meraviglia e significato. Anche in lingua inglese, nomi come Soul e Psalm stanno guadagnando terreno. In Italia, nomi di derivazione biblica come Tommaso, Enea, Gabriele e Giovanni sono frequentemente scelti. Questa tendenza riflette un desiderio di connessione con valori e storie che trascendono il tempo, rendendo i nomi non solo un’etichetta, ma anche un simbolo di significato e identità.
L’uso di cognomi come nomi: una tendenza controversa
Infine, una delle tendenze più insolite è l’assegnazione di cognomi come secondi nomi. Questa pratica è più comune all’estero, dove i genitori possono scegliere nomi come Ellis, Graham o Sullivan. Tuttavia, in Italia, questa scelta è limitata dalla legge, che vieta di utilizzare un cognome come nome. L’Articolo 34 della Gazzetta Ufficiale specifica chiaramente questa restrizione, rendendo improbabile che questa tendenza si diffonda nel nostro paese. Sebbene possa sembrare una scelta originale, la legislazione italiana mantiene un approccio più tradizionale nella scelta dei nomi.
Le scelte dei genitori della generazione beta riflettono un mix di tradizione e innovazione, con un forte desiderio di dare ai propri figli nomi che abbiano un significato profondo e personale.