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Il test della seduta e alzata: come valutare la salute del corpo in meno di dieci secondi

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Un semplice movimento quotidiano può rivelare molto sulla salute fisica e persino indicare rischi legati all’aspettativa di vita. Senza bisogno di esami costosi o visite mediche approfondite, il cosiddetto “test della seduta e alzata” sta attirando l’attenzione degli esperti per la sua capacità di misurare l’invecchiamento neuromuscolare con rapidità ed efficacia. Scopriamo come funziona questo test e cosa dicono le ultime ricerche.

Come si esegue il test della seduta e alzata e che cos’è

Il test nasce da un gruppo di ricercatori brasiliani dell’università Gama Filho a Rio de Janeiro, i cui risultati sono stati pubblicati sull’European Journal of Preventive Cardiology. La prova consiste in un gesto semplice ma significativo: partendo da una posizione eretta, bisogna sedersi a terra senza usare mani, ginocchia o altri appoggi per facilitarsi il movimento; poi si torna in piedi seguendo le stesse regole.

Se si riesce a compiere questa sequenza senza aiuti esterni significa che la condizione fisica generale è buona. Invece chi ha difficoltà potrebbe mostrare fragilità muscolari o articolari che meritano attenzione.

L’esecuzione richiede equilibrio, forza negli arti inferiori e flessibilità articolare. Nonostante sembri facile, molte persone sopra i 45 anni non riescono a completarlo senza sforzi aggiuntivi o appoggiarsi con le mani.

Studio su oltre 4mila partecipanti fra 46 e 75 anni

La ricerca ha coinvolto più di 4200 uomini e donne fra i 46 ed i 75 anni. A ciascuno è stato assegnato un punteggio massimo di dieci punti: cinque per scendere correttamente fino a terra senza appoggiarsi, altri cinque per rialzarsi senza aiuti.

Si perdevano mezzo punto ogni volta che veniva usato un supporto come mano o ginocchio durante una delle due fasi del movimento. Dopo dodici anni dall’inizio dello studio gli scienziati hanno confrontato questi dati con gli eventi mortali registrati nella popolazione osservata.

I risultati hanno mostrato una correlazione forte tra punteggi bassi ed elevato rischio di morte prematura: fino a sei volte superiore rispetto ai soggetti capaci di svolgere l’intero esercizio senza assistenza.

Questo dato dimostra quanto la performance neuromuscolare possa riflettere lo stato complessivo dell’organismo umano nel tempo.

Un punto perso può aumentare il rischio di mortalità naturale

Secondo quanto evidenziato dallo studio brasiliano ogni punto mancante nel punteggio totale corrispondeva ad una crescita del 30% nell’incidenza dei decessi naturali entro dieci anni successivi alla prova iniziale.

Claudio Gil Araújo, capo del progetto scientifico, ha spiegato che questa misura integra vari elementi fondamentali: forza muscolare degli arti inferiori, equilibrio posturale, flessibilità articolare oltre alla composizione corporea complessiva.

In pratica questo semplice gesto funge da indicatore diretto delle condizioni vitali: più basso è il risultato peggiore risulta essere lo stato fisico generale. “Non si tratta quindi solo dell’efficienza muscolare ma anche della capacità cardiovascolare influenzata dalla mobilità corporea.”

Interpretare un punteggio basso non è una sentenza definitiva

Un risultato scarso nel test non rappresenta necessariamente una condanna sulla durata della vita. È piuttosto uno stimolo ad adottare cambiamenti salutari prima che problemi seri insorgano.

Il ricercatore Claudio Gil Araújo ha sottolineato chiaramente come questo sia solo “un segnale” utile per identificare chi potrebbe avere difficoltà legate alla pressione alta, rigidità arteriosa oppure aumentata probabilità cadute accidentali – tutti fattori capaci d’accelerare l’invecchiamento fisiologico.

Intervenire potenziando la forza muscolare soprattutto nelle gambe, migliorando flessibilità ed equilibrio può ridurre pressione sanguigna alta, infiammazioni croniche ed effetti negativi sul sistema cardiovascolare. Quindi dedicarsi ad attività motorie mirate resta fondamentale anche dopo aver scoperto qualche limite durante questo test rapido.

Consigli per eseguire il test della seduta e alzata in sicurezza

Per evitare incidenti mentre si tenta questo esercizio è importante adottare alcune precauzioni essenziali soprattutto se fatto autonomamente dentro casa propria:

  • Eseguire scalzi su superfici morbide tipo tappetini yoga oppure moquette riduce impatti dolorosi.
  • Tenere vicino almeno un sostegno stabile – sedia robusta oppure parete solida – serve sia da guida sia eventuale supporto in caso subentrino difficoltà improvvise.
  • Avere qualcuno accanto pronto ad assistere può prevenire cadute.
  • Chi soffre già dolori cronici alle articolazioni deve evitare assolutamente questa prova autonoma.
  • In presenza di disturbi motori va consultato uno specialista prima d’impegnarsi nel tentativo.

Così facendo ci si tutela dal rischio lesioni garantendo comunque informazioni utilissime sulle condizioni personali attuali riguardo mobilità globale.

Written by
Matteo Bernardi

Matteo Bernardi è un blogger versatile che racconta con passione e precisione temi legati a cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. La sua scrittura unisce rigore informativo e attenzione per i dettagli, con l’obiettivo di offrire ai lettori contenuti aggiornati, accessibili e mai banali. Ogni suo articolo è pensato per informare e stimolare il pensiero critico.

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