Costa più dei diamanti e viene dal Myanmar: il segreto della giada, la pietra più cara al mondo
Mentre l’attenzione dei mercati resta concentrata sull’oro e sull’argento, il mondo delle pietre preziose assiste a una lenta ma inarrestabile ascesa della giada, un minerale antico che oggi è considerato il più costoso del pianeta. Non si tratta solo di una questione di valore: la giada racchiude mille anni di cultura, tradizione e simbologia, soprattutto in Oriente. E oggi, carato dopo carato, sta raggiungendo quotazioni impensabili, fino a 3 milioni di dollari per alcune varietà eccezionali, superando di gran lunga metalli e gemme che per anni hanno dominato le aste internazionali.
La pietra in questione è una giadeite di tonalità “verde imperiale”, tanto rara quanto resistente. Un solo carato può superare il valore di quasi 1.000 lingotti d’oro. Numeri che hanno attirato l’interesse non solo dei collezionisti, ma anche di investitori privati, gallerie di lusso e case d’asta.
Origini millenarie e caratteristiche uniche
La giada viene lavorata dall’uomo fin dal Neolitico, ma è nella cultura cinese che ha trovato la sua consacrazione: da sempre simbolo di nobiltà, equilibrio e forza spirituale. Non è un caso se la celebre collana Hutton-Mdivani, composta da 27 sfere perfette di giada, sia stata battuta all’asta nel 2014 per oltre 27 milioni di dollari.
Questo minerale, appartenente al gruppo dei pirosseni, può assumere sfumature cromatiche rarissime, ma il “verde imperiale” resta la più desiderata. A livello geologico, si forma in zone di subduzione, dove l’interazione tra le placche terrestri genera condizioni di alta pressione e basse temperature. Una combinazione che la rende straordinariamente compatta e più resistente agli urti del diamante.
Il 70% della produzione mondiale arriva dal Myanmar, in particolare nella regione di Hpakan, ma giacimenti minori si trovano anche in Giappone, Guatemala, Russia e perfino in alcune zone della California.
A differenza della nefrite, spesso confusa con essa, la giada vera – o giadeite – presenta una trama cristallina compattae una luminosità interna che la rendono unica. Proprio questa distinzione è fondamentale per determinare il valore di un pezzo, che viene valutato in base a trasparenza, colore, lucentezza e assenza di impurità.
Bellezza, mercato e investimenti alternativi
La bellezza della giada non è solo estetica. È intrisa di significati culturali, soprattutto in Asia, dove viene ancora oggi associata alla fortuna, alla longevità e al benessere spirituale. In Cina, chi possiede un oggetto in giada, soprattutto se naturale e non trattato, viene spesso considerato protetto dagli spiriti maligni.
Ma oltre alla simbologia, è il mercato a fare la differenza. La domanda di giada pregiata è aumentata negli ultimi anni, con valori crescenti alimentati dalla scarsità di esemplari puri. In un mondo alla ricerca di investimenti alternativi, la giada si presenta come un bene rifugio di nicchia, spesso acquistato tramite aste private o da intermediari specializzati.
Il suo prezzo può facilmente superare quello dei diamanti rosa, degli zaffiri del Kashmir o dei rubini birmani, considerati a lungo i vertici del settore. Il motivo? Un mix perfetto di rarità naturale, storia secolare e prestigio culturale.
Nonostante la giadeite sia ancora poco conosciuta al grande pubblico, la sua ascesa è inarrestabile. Mentre i metalli preziosi restano in cima alle cronache economiche, c’è chi guarda altrove, verso gemme antiche e silenziose, che hanno attraversato i secoli per tornare oggi a brillare come oggetti da investimento e segni distintivi di lusso autentico.
