Rottamazione quinquies e condono fiscale: il dibattito sulla gestione delle cartelle esattoriali

La Commissione Finanze del Senato discute la Rottamazione quinquies e un possibile condono fiscale per affrontare il carico di 173 milioni di cartelle esattoriali e un debito di 1.272 miliardi di euro.
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Rottamazione quinquies e condono fiscale: il dibattito sulla gestione delle cartelle esattoriali - unita.tv

La Commissione Finanze del Senato ha avviato un’importante discussione riguardo alla Rottamazione quinquies e alla possibilità di un nuovo condono fiscale. Queste misure mirano a risolvere una situazione critica, caratterizzata da un carico fiscale record di 173 milioni di cartelle esattoriali e un debito complessivo che ammonta a 1.272 miliardi di euro. Recentemente, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha riaperto le adesioni alla Rottamazione quater, ma questa soluzione sembra non essere sufficiente per affrontare le esigenze di oltre 21 milioni di contribuenti.

La situazione attuale delle cartelle esattoriali

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione si trova di fronte a numeri allarmanti: oltre 1.272 miliardi di euro di crediti non riscossi, di cui circa 290 miliardi sono crediti separati. Questi crediti sono distribuiti in 173 milioni di cartelle esattoriali, avvisi di accertamento e avvisi di addebito. La situazione attuale rappresenta un chiaro segnale della necessità di adottare misure straordinarie, come un nuovo condono fiscale o la Rottamazione quinquies, che potrebbe rappresentare un passo verso la cosiddetta “Pace Fiscale“.

In un contesto di crescente inflazione e stagnazione salariale, la Commissione Finanze del Senato ha avviato un’audizione per esplorare possibili soluzioni che consentano una sanatoria dei debiti fiscali accumulati dal 2000 al 2023. Le famiglie italiane si trovano in una situazione di difficoltà, intrappolate in un sistema di pagamenti e debiti che limita la loro capacità di vivere dignitosamente. La Commissione sta cercando di prevenire un effetto domino che potrebbe compromettere ulteriormente le finanze pubbliche.

La Rottamazione quater e le sue limitazioni

La Rottamazione quater ha messo in luce una questione più ampia, legata all’aumento della povertà sociale. Nonostante l’introduzione di misure agevolative nel corso degli anni, l’efficacia della Rottamazione quater è stata limitata. Si prevedeva un recupero di circa 169,8 miliardi di euro, ma in realtà l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha incassato solo 34,2 miliardi, con un tasso di decadenza che è passato dal 53% al 70%.

Questa situazione ha portato a considerare un condono fiscale come una possibile soluzione per alleviare il peso delle cartelle esattoriali. Un condono tombale potrebbe rappresentare un vantaggio per famiglie e imprese, garantendo nel contempo un afflusso di risorse alle casse dello Stato nel breve e medio termine. Tuttavia, è fondamentale considerare le implicazioni di tali misure e la loro capacità di risolvere i problemi strutturali del sistema fiscale.

Condono fiscale: opportunità e rischi

L’idea di un condono fiscale emerge dai risultati deludenti delle precedenti Rottamazioni. Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio , dei 1.200 miliardi di euro di crediti accumulati, solo 100 miliardi sono realmente recuperabili. Nonostante l’introduzione di un piano di rateizzazione delle cartelle esattoriali fino a 10 anni, oltre 509 miliardi di crediti rimangono di difficile esigibilità, legati a contribuenti deceduti, aziende cessate o soggetti in procedura concorsuale.

In questo contesto, un condono tombale potrebbe apparire come una soluzione per smaltire il magazzino fiscale. Si auspica che questa misura venga accompagnata da un mini stralcio delle cartelle esattoriali inferiori ai 5.000 euro, con l’obiettivo di migliorare le condizioni economiche di molte famiglie e imprese. Tuttavia, l’implementazione di un nuovo stralcio solleva interrogativi riguardo all’equità fiscale e alla possibilità di incentivare future inadempienze, come evidenziato dalla Corte dei Conti.

La necessità di un approccio equilibrato

La situazione attuale richiede un approccio equilibrato e una valutazione attenta delle reali necessità economiche del Paese. È essenziale che le misure proposte non solo affrontino l’emergenza attuale, ma anche contribuiscano a una riflessione a lungo termine sulla gestione delle finanze pubbliche. Solo attraverso interventi mirati e una gestione oculata sarà possibile risolvere la crisi che colpisce famiglie e imprese, ripristinando la fiducia dei cittadini nella gestione pubblica e mantenendo i principi di giustizia fiscale.