Il 28 marzo 2025 è stata approvata una proroga per l’obbligo di stipula della polizza assicurativa catastrofale, un tema di grande rilevanza per le piccole e medie imprese italiane. Questa decisione arriva in un momento delicato, in cui le PMI si trovano ad affrontare sfide economiche significative. L’analisi delle nuove scadenze e delle implicazioni per le imprese è fondamentale per comprendere come navigare in questo contesto.
La proroga a doppio binario: cosa cambia per le imprese
La proroga dell’obbligo di stipula della polizza catastrofale è stata accolta con favore dalle PMI, che hanno a lungo sollecitato un rinvio. Il Consiglio dei Ministri ha deciso di adottare un approccio a doppio binario, stabilendo due scadenze distinte per le diverse categorie di imprese. Le medie imprese dovranno stipulare la polizza entro il 1° ottobre 2025, mentre le piccole e microimprese avranno tempo fino al 1° gennaio 2026. Le grandi imprese, invece, dovranno rispettare la scadenza originaria del 31 marzo 2025, ma beneficeranno di una moratoria sulle sanzioni per 90 giorni dopo la scadenza.
Questa decisione è stata presa dopo un lungo dibattito e vari tentativi di proroga che non avevano avuto successo. La situazione economica attuale ha reso necessario un intervento tempestivo per evitare che le PMI si trovassero a dover affrontare un ulteriore onere in un periodo già difficile. La scelta di differenziare le scadenze è stata motivata dalla necessità di dare maggiore flessibilità alle piccole e medie imprese, che spesso operano con risorse limitate.
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Chi è obbligato a stipulare la polizza catastrofale
È importante chiarire chi rientra tra i soggetti obbligati alla stipula della polizza catastrofale. Secondo la normativa vigente, sono tenute a stipulare la polizza tutte le imprese iscritte nel Registro delle imprese, che hanno sede in Italia o che possiedono stabili organizzazioni nel territorio italiano. Questo include una vasta gamma di attività , dalle industrie manifatturiere ai servizi di trasporto, passando per le attività bancarie e assicurative.
Tuttavia, le imprese agricole sono escluse da questo obbligo, in quanto possono fare riferimento al Fondo mutualistico nazionale, che offre coperture specifiche per danni causati da eventi climatici avversi. Questa distinzione è cruciale, poiché riconosce le diverse esigenze e vulnerabilità delle varie categorie di imprese.
I parametri per la classificazione delle imprese
Per comprendere meglio le scadenze e le obbligazioni, è utile conoscere i parametri di classificazione delle imprese secondo la direttiva UE 2023/2775. Le microimprese sono quelle con un totale dello stato patrimoniale non superiore a 450.000 euro e ricavi netti fino a 900.000 euro, con un massimo di 10 dipendenti. Le piccole imprese hanno un totale patrimoniale fino a 5 milioni di euro e ricavi fino a 10 milioni, con un numero di dipendenti che non supera le 50 unità . Le medie imprese, invece, possono arrivare a un totale patrimoniale di 25 milioni di euro e ricavi di 50 milioni, con un massimo di 250 dipendenti. Infine, le grandi imprese superano questi limiti, con un totale patrimoniale e ricavi oltre i 25 e 50 milioni di euro rispettivamente, e più di 250 dipendenti.
Questa classificazione è fondamentale per le PMI, poiché determina le scadenze e le obbligazioni specifiche a cui devono attenersi. Conoscere la propria categoria permette alle imprese di pianificare meglio le proprie strategie e di affrontare le sfide legate alla stipula delle polizze assicurative.
Le motivazioni dietro la proroga
La decisione di prorogare l’obbligo di stipula delle polizze catastrofali è stata influenzata da diversi fattori. In primo luogo, la necessità di sostenere le PMI in un contesto economico difficile ha giocato un ruolo cruciale. La crisi energetica e le difficoltà finanziarie hanno reso evidente l’urgenza di non aggiungere ulteriori oneri a un settore già in difficoltà .
In secondo luogo, la proroga è stata vista come una soluzione per risolvere le incertezze legate all’applicazione della norma. Ci sono stati dubbi riguardo ai soggetti obbligati e ai beni coperti dalla polizza, e la proroga offre il tempo necessario per chiarire questi aspetti. È fondamentale che le PMI comprendano appieno le loro responsabilità e le coperture necessarie per proteggere le loro attività da eventi catastrofali.
La proroga della polizza catastrofale rappresenta quindi un passo importante per garantire la stabilità delle PMI italiane, offrendo loro la possibilità di adeguarsi alle nuove normative senza ulteriori pressioni economiche.