Italia: perdite di potere d’acquisto e tendenze salariali nel rapporto dell’Ilo

Il Rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro del 2025 evidenzia un calo dell’8,7% nel potere d’acquisto in Italia dal 2008 e un divario di genere salariale del 9,3%.
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Italia: perdite di potere d'acquisto e tendenze salariali nel rapporto dell'Ilo - unita.tv

Il Rapporto mondiale sui salari reali, pubblicato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro , offre un’analisi dettagliata delle tendenze salariali in Italia nel corso degli ultimi 17 anni. Questo studio evidenzia come il nostro Paese abbia subito le perdite più significative in termini di potere d’acquisto, con un impatto notevole sulla vita dei lavoratori. L’analisi si concentra non solo sulle perdite salariali, ma anche sulle dinamiche di genere e sulle prospettive di ripresa.

Perdite di potere d’acquisto dal 2008

L’analisi dell’Ilo rivela che, dal 2008, l’Italia ha registrato una perdita del potere d’acquisto dei salari pari all’8,7%. Questo dato colloca il Paese al primo posto tra le economie avanzate del G20 per quanto riguarda le perdite assolute. A confronto, il Giappone ha visto una diminuzione del 6,3%, la Spagna del 4,5% e il Regno Unito del 2,5%. La crisi finanziaria globale, che ha colpito duramente l’Italia tra il 2009 e il 2012, ha avuto un ruolo cruciale in questo declino, influenzando negativamente le retribuzioni e le condizioni di vita dei cittadini.

Nel biennio 2022-2023, le perdite salariali in Italia sono state superiori alla media degli altri Paesi del G20, evidenziando una situazione critica per i lavoratori italiani. Tuttavia, nel 2024, si è registrata una ripresa, con i salari reali che hanno mostrato un incremento medio del 2,3%. Questo segna un’inversione di tendenza rispetto ai cali del 3,2% e del 3,3% registrati nei due anni precedenti, suggerendo una possibile stabilizzazione del mercato del lavoro.

Divario di genere nel mercato del lavoro

Un altro aspetto significativo emerso dal rapporto riguarda il divario di genere nei salari. In Italia, il divario è attualmente fissato al 9,3%, uno dei più bassi all’interno dell’Unione Europea. Questo dato è particolarmente rilevante, considerando che nel 2006 la differenza era del 10,2%. Nonostante i progressi, il divario rimane al di sotto della media europea, che è del 14,3%.

Il rapporto dell’Ilo sottolinea che quasi il 52% dei lavoratori con salari bassi in Italia sono donne. Questo dato mette in evidenza le sfide persistenti che le donne affrontano nel mercato del lavoro, nonostante i miglioramenti nel divario salariale. La questione della parità di retribuzione continua a essere un tema cruciale, richiedendo ulteriori sforzi per garantire che le donne ricevano compensi equi rispetto ai loro colleghi maschi.

Prospettive future per i salari in Italia

Guardando al futuro, le prospettive per i salari in Italia sembrano mostrare segnali di miglioramento. Con un incremento del 2,3% nel 2024, i lavoratori italiani potrebbero finalmente vedere una stabilizzazione delle loro retribuzioni dopo anni di difficoltà. Questo aumento è particolarmente significativo in un contesto in cui le perdite salariali hanno pesato gravemente sulle famiglie italiane.

Tuttavia, è fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione del mercato del lavoro e le politiche economiche che potrebbero influenzare ulteriormente i salari. La ripresa economica, sebbene incoraggiante, deve essere accompagnata da misure che garantiscano una crescita sostenibile e inclusiva, in grado di affrontare le disuguaglianze salariali e promuovere un ambiente di lavoro equo per tutti.

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