L’Agenzia delle Entrate ha avviato un’importante iniziativa per verificare le rendite catastali degli immobili ristrutturati grazie al Superbonus. Entro la fine di questo mese, circa 10mila lettere verranno inviate ai proprietari di immobili che presentano anomalie, in particolare quelli con rendita catastale pari a zero. Questa operazione mira a garantire la regolarità delle dichiarazioni fiscali e a incentivare i contribuenti a mettersi in regola prima di eventuali accertamenti più approfonditi.
Chi riceverà le comunicazioni dall’agenzia delle entrate
Le lettere saranno indirizzate principalmente ai proprietari di immobili che, nonostante abbiano beneficiato del Superbonus, risultano ancora registrati come ruderi o in costruzione, oppure con rendita catastale nulla. Le * province* con il maggior numero di casi sospetti includono Napoli, che guida la classifica, seguita da Reggio Calabria, Roma e Treviso. Anche Bari, Cosenza, Frosinone e Messina sono tra le aree più colpite da questa iniziativa. Sebbene le lettere vengano distribuite su tutto il territorio nazionale, queste province presentano una concentrazione più elevata di immobili con situazioni irregolari.
Modalità di controllo delle rendite catastali
L’Agenzia delle Entrate utilizzerà un approccio incrociato per verificare i dati catastali rispetto a quelli relativi alla cessione del credito e allo sconto in fattura richiesto per il Superbonus, a partire dal 2020. L’attenzione sarà rivolta in particolare agli immobili che hanno ricevuto finanziamenti significativi per lavori di ristrutturazione, ma che non hanno visto un aggiornamento della rendita catastale. Ad esempio, se un proprietario ha usufruito di un Superbonus per un intervento di 100mila euro e la rendita catastale risulta ancora a zero, è probabile che riceverà una lettera di compliance dal Fisco. La ricezione di tale comunicazione non obbliga il contribuente a modificare immediatamente la rendita, ma richiede una spiegazione valida. Qualora le giustificazioni non siano ritenute sufficienti, l’Agenzia potrà avviare accertamenti più approfonditi, con il rischio di sanzioni per chi non si adegua.
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Come rispondere alla lettera dell’agenzia delle entrate
I destinatari delle lettere avranno diverse opzioni per rispondere. Possono decidere di correggere la rendita catastale se riconoscono che non è stata aggiornata dopo i lavori. In alternativa, possono fornire documentazione giustificativa per dimostrare che l’immobile non ha subito modifiche tali da richiedere un aggiornamento catastale. È anche possibile consultare un tecnico esperto, come un geometra o un ingegnere, per verificare la propria posizione e valutare se è necessario un adeguamento. Per facilitare il dialogo con i contribuenti, l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione una sezione dedicata sul proprio sito, contenente FAQ, moduli di risposta e istruzioni dettagliate su come procedere.
Obiettivo della campagna di regolarizzazione
L’invio delle lettere non ha l’intento di sanzionare immediatamente i contribuenti, ma piuttosto di avviare un dialogo per favorire la regolarizzazione spontanea. Il sistema delle lettere di compliance è progettato per consentire ai proprietari di immobili di correggere eventuali irregolarità senza incorrere in multe o sanzioni immediate. Chi ritiene di essere in regola avrà la possibilità di presentare osservazioni e chiarimenti direttamente all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il servizio online “Consegna documenti e istanze” disponibile nell’area riservata del sito ufficiale.
Prospettive future per i controlli catastali
L’invio delle prime 10mila lettere rappresenta solo l’inizio di un’ampia campagna di controlli. In futuro, le verifiche si estenderanno anche ad altri immobili che presentano anomalie catastali meno evidenti. Contestualmente, sarà avviata una campagna informativa rivolta a cittadini e professionisti, con guide pratiche e strumenti per facilitare la gestione delle pratiche catastali. L’obiettivo finale è rendere il sistema catastale più trasparente e garantire che gli immobili ristrutturati con fondi pubblici non continuino a risultare con rendite non aggiornate. Per i contribuenti, questa iniziativa rappresenta un’opportunità per mettersi in regola senza incorrere in sanzioni più severe in futuro.
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