Dal 17 al 20 marzo 2025, Rimini ha ospitato il Congresso Nazionale della First-Cisl, un evento che ha visto la partecipazione di oltre 70 delegati provenienti da tutte le regioni italiane. L’obiettivo principale della manifestazione era l’elezione dei nuovi dirigenti delle relazioni sindacali per i due gruppi del credito cooperativo: Iccrea e Cassa Centrale. Il tema centrale del congresso, “Creare valore per la persona, per il lavoro e la comunità : la sfida della partecipazione“, ha messo in evidenza l’importanza della cooperazione e della partecipazione attiva nel mondo del lavoro.
Salari reali e il ruolo dei sindacati
Un tema di grande rilevanza emerso durante il congresso è stato il calo dei salari reali, che ha registrato una diminuzione dell’8,7% dal 2008. Questo dato ha sollevato interrogativi sul ruolo dei sindacati e sulla loro capacità di proteggere i diritti dei lavoratori in un contesto economico in continua evoluzione. La First-Cisl ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare, già approvata alla Camera dei Deputati, per dare piena attuazione all’articolo 46 della Costituzione, che riguarda il diritto dei lavoratori alla partecipazione.
Il 19 marzo, si è svolto un convegno significativo incentrato sulla necessità di una nuova economia e sul ruolo cruciale del credito cooperativo in questo processo. Moderato da Paolo Grignaschi, responsabile della Divisione economico-sociale del comitato scientifico della Fondazione Fiba, il convegno ha visto la partecipazione di esperti del settore, tra cui Riccardo Colombani, Segretario Generale Nazionale della First-Cisl, e Matteo Spanò, Vicepresidente di Federcasse.
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La necessità di una nuova economia
Durante il convegno, Vera Negri Zamagni, docente all’Università di Bologna, ha sottolineato l’urgenza di sviluppare una nuova economia per affrontare le sfide attuali. Ha evidenziato che l’economia di mercato si basa su due pilastri fondamentali: la competizione e la cooperazione. Tuttavia, entrambi questi elementi stanno mostrando segni di debolezza. La competizione è compromessa dalla presenza di monopoli globali, mentre la cooperazione è ostacolata da modelli di governance improntati al capitalismo.
Negri Zamagni ha proposto che la soluzione risieda nell’applicazione di leggi antitrust più rigorose, simili a quelle adottate nei paesi avanzati, per contrastare i monopoli. Inoltre, ha evidenziato la necessità di un cambiamento culturale nelle imprese, che richiede programmi formativi e una legislazione adeguata. Ha anche sottolineato l’importanza delle Banche di Credito Cooperativo nel promuovere la formazione e la ricerca a livello locale, per affrontare le sfide future.
L’intelligenza relazionale e il ruolo delle Bcc
Leonardo Becchetti, economista e docente all’Università di Roma Tor Vergata, ha parlato dell’importanza dell’intelligenza relazionale per le imprese. Questo nuovo paradigma consente di coniugare la realizzazione personale dei dipendenti con la produttività aziendale. Becchetti ha citato Jeffrey Sachs, il quale ha recentemente affermato che, nonostante le straordinarie opportunità offerte dalla rivoluzione digitale e dall’intelligenza artificiale, stiamo ancora operando in un’economia primitiva caratterizzata da conflitti.
Le imprese moderne devono focalizzarsi sulla qualità delle relazioni tra i dipendenti, piuttosto che solo sul capitale. I lavoratori necessitano di collaborare in team, sfruttando le diverse competenze per realizzare progetti comuni. La storia dimostra che i successi economici derivano dall’innovazione e dalla cooperazione. Le Bcc, in particolare, devono evolversi in aziende che perseguono la generatività e l’impatto positivo sul territorio.
Le aspettative delle nuove generazioni
Elisa Bernardini, Vicepresidente della Rete Nazionale Giovani Soci/e del Credito Cooperativo, ha evidenziato come le nuove generazioni siano alla ricerca di opportunità lavorative che valorizzino la loro individualità e favoriscano un equilibrio tra vita professionale e personale. I giovani soci vedono nel credito cooperativo un hub che dialoga attivamente con il territorio, non solo come istituto finanziario, ma anche come consulente per affrontare le sfide future.
Matteo Spanò ha ribadito l’importanza delle Bcc come banca intergenerazionale, dove giovani e anziani collaborano. Ha sottolineato che i capitali disponibili per il credito ai territori sono il risultato del lavoro delle generazioni precedenti, e che le Bcc devono investire maggiormente nel supporto delle comunità locali.
Opportunità e sfide per il settore bancario
Il Segretario Generale della First-Cisl, Riccardo Colombani, ha messo in evidenza come il recente aumento del margine di interesse abbia portato a un incremento degli utili per le banche di credito cooperativo. A fine 2024, il Cet1 ratio ha raggiunto il 23,3% per Iccrea e il 26,8% per Cassa Centrale, ben al di sopra della media delle cinque maggiori banche italiane non cooperative.
Colombani ha avvertito che il rischio di ulteriori chiusure nel settore bancario è concreto, specialmente in seguito a fusioni e aggregazioni che potrebbero superare i limiti di concentrazione stabiliti dall’Antitrust. Le Bcc hanno l’opportunità di acquisire sportelli in dismissione, aumentando così la loro quota di mercato e utilizzando in modo virtuoso il capitale accumulato.
Infine, ha proposto un protocollo di intesa con Federcasse per l’uso dell’intelligenza artificiale nel lavoro, ispirato al regolamento europeo già approvato, e un contratto collettivo che attivi una funzione pre-distributiva, orientando la cooperazione in Italia verso un futuro più equo e sostenibile.