Nuovo protocollo tra Comune e Università: il futuro di Città Studi e il campus di Mind

Il Comune di Milano e l’Università Statale siglano un protocollo d’intesa per riqualificare Città Studi, mentre il nuovo campus a Mind accoglierà oltre 23 mila persone entro il 2026.
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Nuovo protocollo tra Comune e Università: il futuro di Città Studi e il campus di Mind - unita.tv

Il recente accordo tra il Comune di Milano e l’Università Statale segna un passo significativo verso la trasformazione del quartiere di Città Studi. Con l’approvazione del protocollo d’intesa, si prevede un piano di riassetto dell’area che manterrà viva la vocazione accademica, nonostante il trasferimento dei dipartimenti scientifici nel nuovo campus di Mind.

Il progetto del nuovo campus a Mind

Il campus della Statale si sposterà nel distretto di Mind, un’area che ha visto la sua rinascita dopo l’Expo del 2015. Qui, l’Università prevede di costruire un polo scientifico che accoglierà oltre 23 mila persone tra studenti, ricercatori e personale accademico. Questo nuovo insediamento, che dovrebbe essere operativo entro il 2026, rappresenta un’importante evoluzione per l’ateneo, che mira a concentrare le sue risorse e le sue facoltà in un’unica area dedicata alla ricerca e all’innovazione.

Il trasferimento dei dipartimenti di biotecnologia e biologia, attualmente situati a Città Studi, avverrà in un contesto che promette di essere all’avanguardia. La Statale ha già approvato il progetto definitivo, e i lavori per la realizzazione del campus sono in fase di avvio. Tuttavia, la domanda che sorge è: quale sarà il destino di Città Studi una volta che le facoltà scientifiche si saranno trasferite?

Riorganizzazione di Città Studi

Per garantire che Città Studi continui a mantenere la sua identità universitaria, è stato firmato un nuovo protocollo d’intesa tra il Comune e l’Università Statale. Questo accordo prevede l’istituzione di un tavolo tecnico che avrà il compito di pianificare il futuro dell’area. Il Comune e l’Università lavoreranno insieme per definire come utilizzare gli spazi che diventeranno disponibili con il trasferimento dei dipartimenti scientifici.

In particolare, si prevede l’arrivo di nuovi studenti, specialmente quelli dei corsi di Beni culturali, che attualmente si trovano in via Noto. La Statale ha in programma di realizzare un nuovo campus dedicato alle Scienze sociali e ai Beni culturali, utilizzando gli edifici pubblici situati tra le vie Celoria, Ponzio, Botticelli, Saldini e Colombo. Questi spazi, attualmente occupati dalle facoltà scientifiche, saranno riqualificati per accogliere le nuove esigenze didattiche.

Un hub della conoscenza a Città Studi

Il tavolo tecnico creato tra l’Università e il Comune avrà un ruolo cruciale nel delineare il futuro di Città Studi. L’obiettivo è quello di trasformare l’area in un vero e proprio hub della conoscenza, in cui si prevede l’installazione di strutture didattiche, biblioteche, laboratori e residenze universitarie. La rettrice della Statale, Marina Brambilla, ha sottolineato l’importanza di mantenere la vocazione accademica del quartiere, mentre l’assessore alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi, ha confermato la volontà di creare spazi che favoriscano l’apprendimento e la ricerca.

La riorganizzazione dell’Università Statale prevede anche la vendita di alcuni immobili non più funzionali alle esigenze accademiche. Tra questi, figurano edifici situati in via Vanvitelli, via Balzaretti e viale Ortles, che saranno messi all’asta per ottimizzare le risorse dell’ateneo e investire nel nuovo campus.

Il futuro di Città Studi si presenta quindi come un’opportunità per rinnovare e valorizzare un’area storicamente legata all’istruzione superiore, mantenendo viva la tradizione accademica e aprendo a nuove possibilità di sviluppo.