Emergenza rifiuti a Palazzuolo sul Senio: riemerge una discarica storica dopo le frane

A Palazzuolo sul Senio, il torrente Rovigo ha rivelato rifiuti sepolti dal 1971, scatenando un intervento di bonifica coordinato dal sindaco Marco Bottino e supportato da centinaia di volontari.
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Emergenza rifiuti a Palazzuolo sul Senio: riemerge una discarica storica dopo le frane - unita.tv

A Palazzuolo sul Senio, un piccolo comune dell’Appennino tosco-emiliano, si sta assistendo a una situazione di emergenza ambientale. Dopo le forti piogge del 14 marzo scorso, il torrente Rovigo ha riportato alla luce rifiuti sepolti da oltre cinquant’anni, risalenti a un controverso sversamento effettuato da Firenze nel 1971. Questa vicenda, che ha riacceso l’attenzione su un problema ambientale storico, ha mobilitato le autorità locali e i cittadini, pronti a intervenire per ripristinare la bellezza del territorio.

La scoperta della discarica nel torrente Rovigo

Il torrente Rovigo, che scorre tra le montagne del Mugello, ha visto emergere una discarica di rifiuti urbani a causa di frane provocate dalle recenti piogge. A tre chilometri dalla sorgente, l’acqua ha eroso le sponde fangose, rivelando un accumulo di buste di plastica, bottiglie di vetro e altri materiali di scarto. Secondo un primo esame condotto da Arpat, i rifiuti non sarebbero tossici, ma la loro presenza deturpa un ambiente naturale di grande valore. I materiali si sono distribuiti lungo 150 metri di pendio, finendo nel torrente e inquinando le sue sponde, che si estendono fino al fiume Santerno e, potenzialmente, all’Adriatico.

La situazione è aggravata dalla difficoltà di accesso al luogo della discarica, che ha reso necessarie operazioni di bonifica complesse. Gli operai stanno lavorando per consolidare la strada e creare un sentiero che permetta di raggiungere il letto del torrente. Attualmente, l’unico modo per accedere alla zona è attraverso un ponticello distante, che richiede di guadare il torrente e affrontare un terreno fangoso e scivoloso.

L’intervento delle autorità e il coinvolgimento dei volontari

Data la gravità della situazione, il Comune di Palazzuolo sul Senio ha ricevuto supporto dalla Regione Toscana. Il governatore Eugenio Giani ha promesso risorse per affrontare l’emergenza, mentre l’assessora alla Protezione civile Monia Monni coordina le operazioni di bonifica. Il sindaco Marco Bottino ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento della comunità locale, che si è mobilitata per offrire aiuto. Centinaia di volontari si sono fatti avanti per partecipare attivamente alla pulizia del torrente, dimostrando un forte attaccamento al territorio.

Per gestire le operazioni di recupero, il sindaco ha proposto di suddividere il torrente in zone colorate, ognuna con un diverso livello di difficoltà. Le squadre di volontari, composte da esperti e neofiti, saranno guidate da tutor che dirigeranno le operazioni. Bottino ha anche contattato cacciatori di cinghiali e appassionati di trekking per garantire un intervento efficace e sicuro.

La storia della discarica e le proteste del passato

La discarica risale al 1971, quando Firenze, in cambio di un compenso, aveva sversato i propri rifiuti nel territorio di Palazzuolo. Questo accordo, mai mappato da Arpat, ha sollevato proteste all’epoca, con i cittadini e i lavoratori della Rifle di Firenzuola che si opposero fermamente allo sversamento. Giancarlo Grifoni, un giovane attivista di allora, ricorda come il consiglio di fabbrica occupò il Comune per fermare il disastro ambientale. La popolazione si mobilitò, bloccando i camion e impedendo ulteriori scarichi.

Oggi, il sindaco Bottino sta cercando di ricostruire la storia di quegli eventi, esaminando documenti e chiedendo accertamenti ai carabinieri forestali. La speranza è che l’intervento attuale possa prevenire il ripetersi di simili situazioni, garantendo la salvaguardia del territorio e la salute dei corsi d’acqua. La comunità di Palazzuolo sul Senio si trova ora di fronte a una sfida importante, ma la determinazione dei cittadini e il supporto delle istituzioni potrebbero fare la differenza nella lotta contro l’inquinamento ambientale.