Ecoansia: il 95% dei bambini italiani preoccupato per il futuro del Pianeta

Uno studio condotto da Sanpellegrino e ScuolAttiva Onlus, presentato dalla Senatrice Simona Malpezzi al Palazzo Madama, rivela che il 95% dei bambini italiani vive un forte senso di ecoansia.
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Ecoansia: il 95% dei bambini italiani preoccupato per il futuro del Pianeta - unita.tv

Un recente studio ha rivelato che i bambini italiani tra i 5 e gli 11 anni vivono un forte senso di ecoansia, con il 95% di loro preoccupato per il futuro del Pianeta. Questo fenomeno, che sta emergendo con sempre maggiore evidenza, ha portato a riflessioni importanti sul benessere psicologico dei più giovani e sulla loro percezione del cambiamento climatico. La ricerca, condotta da Sanpellegrino e ScuolAttiva Onlus con la supervisione dell’Università di Pavia, ha messo in luce come il 40% dei bambini abbia sperimentato sogni inquietanti legati all’ambiente, influenzando negativamente il loro sonno e il loro appetito. Nonostante ciò, la maggior parte dei bambini si sente responsabile e crede nel potere del proprio impegno per apportare cambiamenti significativi.

I risultati della ricerca sull’ecoansia

I risultati dello studio ‘Ecoansia e nuove generazioni‘ sono stati presentati in un evento presso il Palazzo Madama, organizzato dalla Senatrice Simona Malpezzi, vicepresidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza. La ricerca, unica nel suo genere a livello internazionale, ha evidenziato come la comunicazione riguardante il cambiamento climatico influisca sullo stato d’animo dei bambini. La ricerca ha dimostrato che il livello di stress percepito dai più piccoli è direttamente correlato alle informazioni ricevute sui temi ambientali. Questo ha portato i promotori dello studio a suggerire un modello educativo innovativo, presentato in Senato, per aiutare i bambini a gestire le emozioni negative legate alle loro preoccupazioni per il futuro del Pianeta.

Il progetto educativo ‘A Scuola di Acqua: sete di Futuro‘, attivo da nove anni, mira a sensibilizzare i bambini sui temi dell’idratazione e della sostenibilità. La ricerca ha confermato l’importanza di coinvolgere attivamente le nuove generazioni nella salvaguardia ambientale, attraverso iniziative di sensibilizzazione e informazione. Questo approccio educativo potrebbe fornire ai bambini gli strumenti necessari per affrontare le loro ansie e trasformarle in azioni positive.

Progetto pilota nelle scuole primarie

Sanpellegrino ha annunciato l’avvio di un progetto pilota per testare il nuovo modello educativo nelle scuole primarie di San Giorgio in Bosco e Cepina Valdisotto , aree in cui l’azienda è attivamente presente. Questo progetto rappresenta un passo concreto verso l’implementazione delle strategie educative suggerite dalla ricerca. Anche gli insegnanti coinvolti nello studio hanno confermato le preoccupazioni dei bambini, sebbene con una visione leggermente più pessimistica. Tuttavia, la maggior parte degli insegnanti crede fermamente nel valore delle iniziative educative per aumentare la consapevolezza ambientale e il contributo individuale nella lotta contro le sfide ecologiche.

La Senatrice Malpezzi ha sottolineato l’importanza di affrontare il tema dell’ecoansia, evidenziando che il riconoscimento di questa condizione è fondamentale per sviluppare strategie educative efficaci. Ha affermato che dare un nome a queste emozioni è il primo passo per affrontarle e per aiutare i bambini a comprendere e gestire le loro preoccupazioni.

L’importanza della consapevolezza e dell’educazione

Serena Barello, direttrice del laboratorio di Psicologia della Salute dell’Università di Pavia, ha evidenziato come la consapevolezza dei bambini riguardo al cambiamento climatico possa essere una risorsa preziosa. Questa consapevolezza, sebbene accompagnata da preoccupazione, può promuovere un senso di autoefficacia e coinvolgimento attivo nelle strategie di mitigazione. È fondamentale che i bambini non si vedano solo come vittime, ma come protagonisti di un cambiamento possibile.

Livio Provenzi, direttore del laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo dell’Università di Pavia, ha aggiunto che è essenziale ripensare le strategie educative per aiutare i bambini a trasformare l’ansia in azione. Le iniziative formative devono favorire la collaborazione tra scuola e famiglia, creando ambienti in cui i bambini possano essere attori attivi nella sostenibilità.

Simona Frassone, presidente di ScuolAttiva Onlus, ha dichiarato che l’ecoansia è un segnale che non può essere ignorato. La sua organizzazione, attiva da oltre vent’anni, si impegna a fornire strumenti educativi che incoraggino un approccio positivo all’educazione. Attraverso laboratori partecipativi, i bambini avranno l’opportunità di esplorare le proprie emozioni legate all’ambiente, trasformando l’ecoansia in soluzioni concrete e sviluppando pensiero critico e intelligenza collettiva.