Il festival di Sanremo 2026 si avvicina ma già emergono segnali che potrebbero modificare la tradizionale organizzazione della celebre kermesse musicale italiana. L’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, ha fornito aggiornamenti importanti durante la presentazione del palinsesto Rai, lasciando aperte diverse ipotesi sul futuro dell’evento. In attesa delle decisioni ufficiali legate al bando pubblico indetto dal Comune di Sanremo, il mondo dello spettacolo segue con attenzione ogni sviluppo.
Le incertezze sulla data e sulla location del festival
Sanremo 2026 potrebbe non svolgersi come da tradizione nel mese di febbraio o addirittura nella sua sede abituale. Dopo il recente posticipo della data annunciato da alcune fonti, l’ad della Rai ha spiegato che resta ancora da definire con precisione quando e dove andrà in onda lo show. Il Comune di Sanremo deve ancora rispondere all’esito del bando pubblico per l’assegnazione del marchio “Festival della Canzone Italiana”, condizione necessaria per stabilire se la manifestazione si terrà al teatro Ariston o altrove.
La preparazione da parte della rai
La Rai sta lavorando già da mesi alla preparazione dell’evento perché serve tempo per mettere a punto una produzione complessa come quella sanremese. Rossi ha ricordato che solo grazie a un sistema produttivo unico in Europa è possibile trasformare il teatro Ariston nel palcoscenico ambito ogni anno da cantanti famosi e dal grande pubblico. La volontà dei vertici Rai è comunque chiara: lo spettacolo musicale verrà realizzato anche se non dovesse chiamarsi più ufficialmente “Sanremo” o cambiasse sede.
Cosa prevede il bando comunale sul marchio “festival della canzone italiana”
Il nodo centrale riguarda proprio l’assegnazione del marchio ufficiale legato al Festival di Sanremo. Fino al 2025 questo era gestito esclusivamente dalla Rai che deteneva i diritti sul format e sull’immagine dell’evento storico italiano. Dal prossimo anno però il Comune ligure ha deciso – dopo una sentenza del Tar Liguria – di mettere a gara pubblica questa concessione attraverso un bando rivolto a soggetti interessati.
La gara pubblica e i suoi effetti
La gara pubblica mira quindi ad aprire la gestione anche ad altri operatori oltre alla tv pubblica nazionale, creando così una situazione nuova rispetto agli anni passati. La Rai ha già presentato un’offerta economica molto vicina ai requisiti richiesti dal documento ufficiale ma bisogna attendere le valutazioni finali degli enti competenti prima di sapere chi avrà l’incarico definitivo per organizzare la manifestazione nel febbraio 2026.
Questo cambiamento potrebbe avere ripercussioni importanti sia sull’identità stessa del Festival sia sulle modalità con cui viene prodotto lo show più seguito d’Italia dagli appassionati musicali e dai media nazionali.
Conferma di carlo conti alla direzione artistica tra ipotesi su nuovi affianchatori
Qualora la gara venga vinta dalla Rai, Carlo Conti dovrebbe tornare nuovamente alla guida artistica e alla conduzione dello spettacolo musicale più noto d’Italia dopo le sue esperienze passate positive con Sanremo. Il conduttore toscano gode infatti ancora oggi dell’apprezzamento sia degli addetti ai lavori sia dei telespettatori affezionati alle sue edizioni.
Possibili collaborazioni
In queste settimane sono circolate voci circa possibili collaborazioni con colleghi storici come Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni: tre amici notoriamente amati dal pubblico italiano che potrebbero condividere insieme questa nuova edizione portandovi un’atmosfera diversa rispetto alle precedenti stagioni solitarie affidate a Conti.
Le dichiarazioni rilasciate dai protagonisti lasciano intendere apertura verso questa ipotesi anche se nulla è stato formalizzato finora; resta quindi alta l’attesa su eventualità creative capaci magari d’introdurre elementi nuovi senza snaturare troppo lo spirito tradizionale dell’appuntamento annuale ligure molto seguito dagli italiani.
