Papa Leone XIV e il legame con la Roma: il nuovo Pontefice è un tifoso giallorosso

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Robert Francis Prevost, eletto Papa l’8 maggio 2025, avrebbe un passato legato alla Capitale e alla Roma calcio. Lo rivela un amico fraterno, che racconta la passione calcistica del nuovo Pontefice, proprio nel giorno in cui i tifosi celebrano il 42° anniversario dello storico scudetto del 1983.

Una sciarpa giallorossa in piazza San Pietro

ROMA, 10 maggio 2025 – L’elezione di Papa Leone XIV, avvenuta l’8 maggio, ha avuto un risvolto inaspettato per i tifosi giallorossi. Mentre in piazza San Pietro veniva annunciato il nome del successore di Pietro, qualcuno ha notato una sciarpa della Roma sventolare tra la folla. Nulla di pianificato, sembrerebbe, ma la coincidenza ha fatto subito notizia: era proprio l’anniversario della vittoria del secondo scudetto romanista, conquistato l’8 maggio 1983.

Quel giorno, quarantadue anni fa, la Roma di Liedholm, Pruzzo, Conti e Di Bartolomei alzava al cielo il tricolore dopo un pareggio contro il Genoa. Oggi, sempre in quel giorno, la Chiesa ha accolto un nuovo Papa che, a quanto pare, tifa Roma.

A raccontarlo è stato padre Giuseppe Pagano, agostiniano del convento di Santo Spirito a Firenze e amico di lunga data di Robert Prevost: “Ama gli sport, andava allo stadio volentieri. Nel calcio è un grande tifoso della Roma – ha dichiarato all’ANSA –. Dopo Roma-Fiorentina ci siamo sentiti e gli ho detto scherzando: la vittoria della Roma è il primo miracolo di Francesco dopo la morte”.

Gli anni romani e la passione nata tra i vicoli

Prevost, oggi Papa Leone XIV, ha 69 anni ed è nato a Chicago da padre franco-italiano e madre spagnola. Il suo italiano fluente, ascoltato nel primo discorso ‘urbi et orbi’, è frutto anche di un passaggio giovanile a Roma, dove arrivò nel 1982, a 27 anni, per studiare Diritto canonico presso l’Angelicum, l’Università Pontificia San Tommaso d’Aquino.

Era un momento particolare. Nello stesso anno ricevette l’ordinazione sacerdotale e iniziò a vivere da vicino la realtà della Capitale. In città c’era entusiasmo, la Roma di Liedholm stava preparando la cavalcata verso lo scudetto. In quell’ambiente carico di passione e orgoglio cittadino, anche un giovane studente americano, probabilmente per contagio emotivo, finì per legarsi ai colori giallorossi.

Non era raro incontrare tifosi in ogni angolo, tra i quartieri e le parrocchie. I cortei, le bandiere, i clacson, gli striscioni appesi ai balconi: per chi veniva da fuori, era quasi impossibile restare indifferente. E se davvero Prevost ha iniziato lì ad appassionarsi alla Roma, lo ha fatto nel momento più alto della sua storia.

Un Pontefice romanista dopo il sogno Zuppi

Per molti tifosi romanisti, la notizia arriva come una sorpresa gradita. Dopo i sussurri che volevano Matteo Zuppi – romano, romanista dichiarato – come possibile nuovo Papa, l’elezione di Prevost sembrava spegnere ogni speranza di avere un “Papa giallorosso”.

E invece no. Il destino ha voluto che proprio l’8 maggio, giorno simbolico per la tifoseria, il Vaticano annunciasse un Pontefice che condivide la stessa fede calcistica. E la suggestione prende corpo: i tifosi iniziano a sperare che Papa Leone XIV porti fortuna, un po’ come fece Papa Francesco con il suo San Lorenzo in Argentina, che dopo la sua elezione vinse per la prima volta la Copa Libertadores.

Il tempo dirà se questa passione avrà un riflesso simbolico o resterà solo un dettaglio curioso nella biografia del nuovo Papa. Ma intanto, in una città che vive di segni, qualcuno l’ha già detto: meglio di così, neanche se lo sceglievamo noi.