Le indagini sul delitto di Garlasco entrano in una fase delicata con la scomparsa di reperti fondamentali per l’accusa. Intanto, i carabinieri del Ris sono tornati sulla scena del crimine per nuovi accertamenti, in vista dell’incidente probatorio fissato per il 17 giugno 2025. Questa vicenda processuale vede protagonisti particolari rilevamenti tecnici e tensioni tra le parti coinvolte.
Scomparsa dei reperti chiave e impatto sulle nuove indagini
Gli elementi più importanti per la nuova pista investigativa sul caso Garlasco sembrano andare incontro a un inaspettato ostacolo. I reperti di DNA ritrovati sotto le unghie di Chiara Poggi, insieme all’impronta – chiamata “impronta 33” – sull’intonaco della cantina dove è stata uccisa, sono al centro delle prove dell’accusa. Questa impronta è stata associata al palmo di Andrea Sempio, accusato nell’ambito del concorso in omicidio riaperto dopo quasi due decenni.
La scomparsa di questi reperti chiave rischia di mettere in crisi la validità delle nuove evidenze raccolte dagli inquirenti. Senza i campioni fisici su cui basare le analisi, la procura potrebbe dover fare affidamento solo sulle vecchie rilevazioni tecniche già eseguite e, in questo processo, anche sulle nuove tecnologie scientifiche. Tra queste figura il supporto dell’intelligenza artificiale per interpretare i dati disponibili e la valutazione statistica delle probabilità che confermino o meno la presenza di Andrea Sempio sulla scena del crimine.
Se i reperti restano irrintracciabili, il percorso per la procura non sarà semplice: la difesa potrà contestare fortemente la mancanza dei materiali originali, indebolendo di fatto l’impianto accusatorio. Per ora si attende di capire se i reperti risultano smarriti definitivamente o se verranno recuperati, un fatto che potrebbe ribaltare gli equilibri del processo.
Nuovi sopralluoghi nella villetta di via pascoli con tecnologie avanzate
Nella mattinata del 17 giugno 2025, i carabinieri del Ris sono tornati nella villetta di via Pascoli a Garlasco per effettuare nuovi accertamenti. Questa volta hanno impiegato droni e laser scanner per generare un modello 3D accurato dell’intero ambiente in cui è avvenuto l’omicidio. L’obiettivo specifico è ricostruire con precisione la traiettoria delle macchie di sangue rinvenute nella cantina, creando così una mappatura dettagliata dell’evento.
Questa ricostruzione virtuale risponde alla necessità degli inquirenti di rafforzare o mettere in dubbio le ipotesi attuali sulla dinamica del delitto. La possibilità di vedere la scena in tre dimensioni consente un’analisi più precisa delle posizioni dei soggetti e degli oggetti coinvolti.
Sul posto si è recata l’avvocatessa di Andrea Sempio, Angela Taccia, a testimoniare anche la presenza delle parti interessate. Gli avvocati della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, hanno fatto sapere che i genitori di Chiara hanno collaborato all’ispezione, pur esprimendo disappunto per la gestione della comunicazione dell’operazione spesso divulgata alla stampa prima che a loro, pur essendo parte lesa ufficiale del procedimento. Questa contraddizione ha creato tensioni attorno alla trasparenza e riservatezza delle indagini.
Alcune fonti riferiscono che il sopralluogo era stato invece organizzato con adeguato preavviso a tutte le parti, un punto che resta aperto in attesa di ulteriori chiarimenti da parte della procura di Pavia.
Il significato dell’incidente probatorio e le prossime tappe
Il 17 giugno 2025 rappresenta una data attesa per il procedimento legato a Garlasco, perché si terrà l’incidente probatorio. In questa fase, verranno raccolte e formalizzate le prove scientifiche più recenti, cristallizzandole in modo da poterle usare nel processo.
L’incidente probatorio serve a fissare le acquisizioni emerse, riducendo il rischio che elementi importanti vengano messi in discussione o perduti, una questione spinosa proprio a causa della sparizione dei reperti di DNA. La procura intende puntare sulla nuova ipotesi di concorso in omicidio di Andrea Sempio, ma la difficoltà principale rimane proprio la disponibilità di prove materiali da esaminare.
L’esito potrebbe influenzare il corso del procedimento, considerando che le tecnologie usate oggi offrono strumenti avanzati rispetto al passato. I rilievi in 3D e il ricalcolo delle probabilità sui dati genetici possono fornire spiegazioni più dettagliate rispetto agli anni scorsi. Tuttavia, l’assenza o il danneggiamento delle evidenze contribuisce a rendere più complicato dimostrare con certezza la dinamica dei fatti e l’eventuale responsabilità.
La vicenda prosegue sotto stretta osservazione da parte della procura e delle famiglie coinvolte, mentre il pubblico aspetta di capire se questa nuova strada investigativa possa finalmente chiarire i punti oscuri di un caso che ha segnato profondamente Garlasco e l’intero territorio pavese.