
Gianfranco Butinar, noto imitatore romano e voce storica della radio e televisione italiana, è scomparso improvvisamente a 51 anni. Celebre per le sue imitazioni di personaggi famosi e la carriera tra radio, tv e cinema, lascia un grande vuoto nel mondo dello spettacolo. - Unita.tv
La scomparsa improvvisa di gianfranco butinar ha colpito il panorama televisivo e radiofonico italiano. L’imitatore romano, noto per le sue performance di diversi personaggi famosi, è morto nella giornata di giovedì 5 giugno 2025, mentre si trovava in casa con la moglie. La notizia è stata diffusa dall’emittente Rete Oro, dove butinar lavorava da tempo. I funerali sono previsti per sabato 7 giugno nella parrocchia Santa Maria Regina Pacis di Ostia.
La carriera radiofonica di gianfranco butinar: dai primi passi a raiTre
Gianfranco butinar ha iniziato la sua attività nel mondo della radio a fine anni Novanta. Dal 1998 al 2003 ha collaborato con Radio Radio, dove si è affermato come voce conosciuta soprattutto tra gli ascoltatori romani. Nel 2000/2001 è stato riconosciuto come personaggio radiofonico romano, un attestato che segna un momento importante della sua carriera. Ha preso parte a numerosi programmi famosi: ha lavorato in Rai dire gol, uno show della Gialappa’s Band andato in onda durante i mondiali di calcio del 2002 e gli europei 2008, mentre nel 2003 è stato ospite di Rai dire Sanremo. La sua voce è stata presente anche nel campionato mondiale di calcio 2010, in programmi come Mai deejay gol su Radio Deejay. Altri impegni radiofonici lo hanno visto ospite in trasmissioni come Noi dire gol su RTL 102.5. Nel 2012 è entrato a far parte di Chiambretti ore 10 su Rai Radio 2, dimostrando una certa versatilità tra radio e televisione.
La morte di gianfranco butinar: tutti i dettagli sull’evento drammatico
Gianfranco butinar è stato colpito da un infarto proprio mentre si trovava nel salotto di casa con la sua compagna. L’improvvisa fatalità ha stroncato la vita dell’artista a soli 51 anni, pochi mesi prima che compisse 52 anni, il prossimo 13 novembre. La notizia ha suscitato grande commozione nel mondo dello spettacolo e tra i colleghi che hanno lavorato con lui nel corso degli anni. L’emittente Rete Oro, con cui collaborava negli ultimi anni, ha dato la comunicazione del decesso, confermando il luogo e le circostanze dell’evento. A poca distanza dalla sua scomparsa, sui social network sono comparse numerose testimonianze e messaggi di cordoglio provenienti da amici, colleghi e fan.
L’arte dell’imitazione: i personaggi più noti che butinar ha interpretato
Nel corso della carriera gianfranco butinar ha portato in scena oltre cento personaggi, spaziando tra polemiche, sportivi, cantanti e volti del piccolo schermo. Tra le sue imitazioni più ricordate ci sono il telecronista Bruno Pizzul e il cantante Franco Califano. Non sono mancate le parodie di ex calciatori come Francesco Totti e Antonio Cassano. La sua capacità di calarsi nei ruoli più diversi si è vista anche in personaggi come Ezio Luzzi, l’ex giornalista sportivo, e Adriano De Zan. Ha imitato allenatori come Claudio Ranieri e Luciano Spalletti, oltre a giocatori come Mario Balotelli, Valentino Rossi e Fabio Capello. Nell’elenco compaiono anche nomi come Maurizio Costanzo, Sinisa Mihajlovic, Rino Tommasi, Luciano Moggi e Oscar Luigi Scalfaro. Questa vasta gamma di figure dimostra la sua versatilità e la capacità di cogliere dettagli e atteggiamenti di persone note al grande pubblico.
Le apparizioni televisive e il ruolo nel cinema di gianfranco butinar
Butinar non si è limitato al mondo della radio. A partire dal 2020 è apparso nel programma Tiki Taka – La repubblica del pallone, visibile su Mediaset, programma condotto da Piero Chiambretti. La sua presenza in tv era legata soprattutto all’imitazione di personaggi sportivi e dello spettacolo. Il cinema ha rappresentato un altro campo dove si è misurato: nel 2014 ha interpretato Franco Califano nel film Non escludo il ritorno, diretto da Stefano Calvagna. Questo ruolo ha un valore particolare. Butinar aveva un rapporto profondo con Califano e lo definiva “padre artistico” e “fratello maggiore”. L’affetto per il cantautore è rimasto vivo anche dopo la sua morte, come testimonia il messaggio apparso sull’account Instagram di Califano gestito dalla famiglia, che ha salutato butinar con un breve e sentito omaggio.