Influencer antifemministe e tradwives, il ritorno ai valori tradizionali nei social media del 2025
Il fenomeno delle tradwives, influencer antifemministe che promuovono valori tradizionali e il matrimonio come ideale, sta guadagnando terreno nei paesi anglosassoni e oltre, suscitando dibattiti accesi.

L'articolo analizza il fenomeno delle "tradwives", influencer antifemministe che promuovono valori tradizionali e ruoli domestici femminili, evidenziando origini, diffusione, figure chiave, strategie comunicative e il dibattito sociale controverso che ne deriva. - Unita.tv
Negli ultimi anni si è diffuso un fenomeno che riguarda un gruppo di influencer antifemministe, note come tradwives, che propongono una visione della vita ancorata ai valori tradizionali e al matrimonio come modello ideale. Partite dai paesi anglosassoni, queste tendenze si stanno espandendo in altri contesti culturali, diventando un elemento di confronto acceso nel dibattito sociale. Nel testo seguente analizziamo le origini, le figure centrali, il contesto culturale, e le reazioni legate a questo fenomeno.
Le origini e le radici del movimento tradwives
Il movimento delle tradwives è nato circa sei anni fa, trovando espressione soprattutto su piattaforme come Reddit. Qui, nei gruppi anti-femministi come il celebre “Red pill“, si sono radunati utenti che sostengono una visione critica nei confronti del femminismo e delle trasformazioni sociali degli ultimi decenni. Il nome “Red pill” è mutuato dal film Matrix e simboleggia la scelta di una presunta realtà senza filtri, interpretata come una critica alle norme contemporanee.
Le tradwives sostengono un ritorno alle tradizionali norme di genere, basate sulla subordinazione della donna al marito e sulla sua esclusiva dedizione alla sfera domestica. Questo movimento ha preso piede con una certa rapidità grazie alla forza comunicativa dei social network, e ha trovato terreno fertile soprattutto in ambienti in cui il malessere rispetto ai cambiamenti sociali si è manifestato in modo più marcato. Di fatto, il dibattito ha assunto toni forti poiché mescola temi di genere, cultura e identità in modo originale e a volte provocatorio.
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La candidatura delle tradwives si basa su un valore nostalgico, che richiama una società ritenuta più stabile e ordinata. Questa immagine attrae chi si sente disorientato dalle trasformazioni recenti e cerca una proposta definita, in cui il matrimonio e il ruolo domestico della donna rappresentano un punto di riferimento sicuro e rassicurante.
I contenuti e lo stile delle influencer tradwives
Le influencer che si ispirano al modello tradwife costruiscono i loro contenuti attorno a concetti di vita domestica e famigliare, rappresentando un idealizzato quotidiano fatto di moda, cucina e cura dei figli. I post mostrano spesso ambienti caldi e casalinghi, come cucine ampie e decorate con uno stile rurale, oppure abitazioni immerse nella natura. Le protagoniste appaiono con vestiti semplici, spesso fiorati, immersi in un contesto di vita familiare.
Questi contenuti presentano un’immagine idilliaca e apparentemente innocua, ma dietro si nasconde una promozione di stereotipi di genere ben definiti. Le attività quotidiane femminili vengono valorizzate come un impegno nobile e fondamentale, segnando una distinzione netta dai modelli sociali più progressisti. Questa narrazione lega in modo stretto il valore femminile alla gestione della casa e alla cura dei figli, allontanandosi da qualsiasi modello di indipendenza economica o professionale.
La scelta di fotografare momenti semplici e riconoscibili nella vita di casalinga serve a creare un rapporto di vicinanza con il pubblico, facendo leva sull’emotività e sulla nostalgia. Qui i social diventano uno strumento per rafforzare una comunità che condivide ideali tradizionalisti e spesso antifemministi, alimentando un dialogo intorno a valori che recuperano l’idea di una famiglia tradizionale.
Le principali figure del movimento tradwife
Una delle personalità più note e discusse all’interno del movimento è ayla stewart, un’influencer americana che ha espresso con grande chiarezza idee fortemente conservatrici, inclusa la volontà di “restaurare l’occidente” puntando sulle nascite bianche e sulla sottomissione delle donne. A seguito di ban da piattaforme come YouTube per motivi legati a contenuti razzisti, stewart ha adottato toni più velati ma continua a diffondere i suoi messaggi, insistendo su un ritorno a un passato in cui le donne erano confinate alla casa e non avevano diritto di voto.
Un’altra figura che emerge è brett cooper, citata in riferimento a questo scenario antifemminista, anche se sui dettagli delle sue posizioni si trovano informazioni limitate. Il suo nome è legato a una visione tradizionalista che ripropone il matrimonio e il ruolo femminile domestico come valori da recuperare.
Questi personaggi hanno saputo costruire una rete di follower e una presenza online solida, grazie a una comunicazione calibrata e a un’immagine che mescola semplicità e messaggi ideologici. La loro influenza ha portato a un confronto con filosofi, attivisti e media che analizzano le conseguenze di questa riscoperta del tradizionalismo.
Il contesto culturale e sociale in cui si inserisce il fenomeno
Le tradwives nascono in un clima culturale segnato da tensioni e reazioni verso il femminismo e le nuove norme sociali. Questi movimenti esprimono un malessere rispetto a modelli di vita più fluidi e una perdita di punti di riferimento ritenuti fondamentali. La pandemia di covid-19 ha avuto un ruolo importante in questa dinamica, favorendo isolamento, riflessioni e la diffusione di idee radicali in ambienti digitali.
Negli ultimi anni la crescita del fenomeno si è concentrata soprattutto nei paesi di lingua inglese, ma si osservano segnali di espansione anche in altre realtà. La pandemia ha amplificato la visibilità di questi gruppi, contribuendo a un aumento delle discussioni intorno al ruolo della donna, al matrimonio e alla famiglia tradizionale.
Nel contesto sociale più ampio, queste posizioni si scontrano con un modello progressista che ha promosso diritti e parità. Le tradwives rappresentano quindi una voce che si oppone e cerca di ristabilire un ordine percepito come perduto. La polarizzazione culturale attuale rende ancora più evidente il conflitto tra visioni del mondo opposte.
Le critiche e le polemiche legate alle tradwives
Le influencer che diffondono messaggi antifemministi e promuovono il matrimonio tradizionale si trovano spesso sotto accusa per la diffusione di stereotipi e per la possibile legittimazione di ideologie estremiste. Molti osservatori le considerano fautrici di un ritorno a una società in cui le donne hanno minori diritti e ruoli meno liberi.
Non manca il collegamento di alcune figure a movimenti di estrema destra, incluse ideologie suprematiste, con cui condividono parte del discorso sulla famiglia e sulla “restaurazione” di valori tradizionali. Queste associazioni alimentano preoccupazioni riguardo all’influenza che questi contenuti possono esercitare soprattutto sulle giovani generazioni.
Le critiche pongono l’accento anche sui rischi che la normalizzazione di ruoli di genere rigidi può portare, limitando le scelte individuali e contribuendo a forme di discriminazione. Nel dibattito pubblico queste posizioni sollevano quesiti non solo culturali, ma legati al rispetto dei diritti civili e sociali.
Le strategie comunicative usate sui social media
Le tradwives puntano su una comunicazione che appare semplice e veritiera, grazie a video e post ambientati all’interno di spazi domestici, che creano un’aura di intimità e autenticità. Le immagini spesso raffigurano scene di vita quotidiana che sembrano spontanee, ma sono in realtà studiate per comunicare valori precisi.
Hashtag come #mamma, #moglie, #casalinga, #sahm e #sahmlife vengono usati per collegare i contenuti e amplificare la portata, creando comunità online in cui condividere idee e supporto reciproco. Queste reti sociali consentono un coordinamento e trovano riscontro nel numero crescente di follower.
Questi strumenti permettono anche di aggirare le limitazioni che le piattaforme possono imporre, mantenendo vive le conversazioni e assicurando una presenza costante anche in ambienti ostili. La bassa spesa per prodotto e la capacità di mantenere alto l’engagement contribuiscono alla diffusione capillare del messaggio.
L’impatto e la diffusione dell’influenza delle tradwives
Nonostante i contenuti possano apparire amatoriali, il movimento ha costruito una base solida nei social media, raggiungendo molte donne soprattutto giovani. Questo successo si deve anche alla capacità di identificare bisogni e insicurezze, offrendo modelli di vita alternativi rispetto a quelli prevalenti.
La combinazione di messaggi chiari, immagini curate e hashtag popolari spinge questi contenuti nei flussi principali, favorendo una crescita che sembra poco arrestabile. Vari studi evidenziano un aumento della popolarità rispetto ai pochi anni fa, soprattutto in ambienti dove si cerca un’idea di normalità legata al passato.
L’influenza cresce anche grazie alla capacità di creare narrazioni persuasive che fanno leva sulla famiglia, sulla maternità e su un ordine percepito come naturale e auspicabile.
Le diverse reazioni e il confronto pubblico
Di fronte alla diffusione delle tradwives, il pubblico e i media hanno risposto in molti modi. Da un lato si trovano critiche accese che denunciano i rischi di diffondere messaggi regressivi che danneggiano la posizione della donna nella società. Dall’altro si registrano voci che richiamano al rispetto della libertà di espressione e alla possibilità di scegliere modelli di vita diversi senza pregiudizi.
Il dibattito si svolge spesso online, dove si confrontano opinioni contrapposte e cresce la consapevolezza delle tensioni culturali in atto. Senza escludere il pericolo di radicalizzazioni, cresce anche la spinta a mantenere un dialogo aperto che eviti derive estremistiche ma consideri le ragioni di chi cerca modelli più tradizionali.
Il movimento tradwife continua a rappresentare quindi un nodo complesso nel dibattito sociale, parte di processi più ampi di definizione dei ruoli in un mondo che cambia.