Ilaria D’Amico si racconta: amore, lutto e una nuova direzione professionale

Ilaria D’Amico, ospite di Francesca Fialdini il 16 marzo 2025, racconta la sua vita tra gioie e dolori, inclusa la relazione con Gianluigi Buffon e la perdita della sorella Catia.
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Ilaria D’Amico si racconta: amore, lutto e una nuova direzione professionale - unita.tv

La giornalista sportiva Ilaria D’Amico è stata ospite del programma “Da noi… a ruota libera“, condotto da Francesca Fialdini, nella puntata trasmessa il 16 marzo. Durante l’intervista, D’Amico ha condiviso momenti significativi della sua vita, toccando temi personali e professionali che hanno segnato il suo percorso. La sua storia, ricca di emozioni, offre uno spaccato autentico di una donna che ha affrontato gioie e dolori, rivelando un lato inedito della sua personalità.

La storia d’amore con Gianluigi Buffon

Uno degli aspetti più noti della vita di Ilaria D’Amico è la sua relazione con Gianluigi Buffon, ex portiere della Nazionale italiana e icona del calcio. I due si sono uniti in matrimonio lo scorso settembre, coronando un legame che dura da dieci anni e che ha visto cinque proposte di matrimonio e la nascita del loro figlio, Leopoldo Mattia. Tuttavia, la loro storia non è stata priva di difficoltà. All’inizio della loro relazione, Buffon era ancora sposato con Alena Seredova, un fatto che ha attirato critiche e pregiudizi nei confronti di D’Amico.

La giornalista ha affrontato con determinazione le polemiche, sottolineando la sua posizione in un’intervista a Il Fatto Quotidiano. Ha dichiarato: «Quando io e Gigi ci siamo incontrati, eravamo già persone mature e reduci da rapporti compromessi. Non ho trovato un uomo felice in una relazione perfetta, ma qualcuno con una crisi già esplosa, proprio come me. Ho seguito il cuore, anche se all’inizio è stato spaventoso». Con queste parole, D’Amico ha cercato di sfatare il mito della “rovinafamiglie”, evidenziando il doppio standard che spesso colpisce le donne in situazioni simili, e dimostrando la complessità delle relazioni umane.

Il lutto per la sorella Catia

Accanto ai momenti felici, la vita di Ilaria D’Amico è stata segnata da una perdita devastante: la morte della sorella maggiore Catia, avvenuta nel 2021 a causa di un tumore. In un’intervista al settimanale F, D’Amico ha descritto il dramma di quella perdita, raccontando: «Abbiamo scoperto la malattia a gennaio 2019, un tumore grave all’intestino. È stato un fulmine a ciel sereno. L’ho accompagnata in tutto il percorso, ma a maggio 2021 è peggiorata ed è morta in pochi mesi. Ero con lei». Questo tragico evento ha lasciato un segno profondo nella vita della giornalista, cambiando il suo modo di vedere il mondo.

D’Amico ha rivelato di sentirsi più fragile dopo la scomparsa della sorella, ma ha anche affermato che Catia è diventata parte di lei. Ha dichiarato: «Mi ha insegnato a dare meno peso alle apparenze e più valore alla famiglia». La sorella, descritta come una persona riservata e concreta, ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale nella vita di Ilaria. La sua assenza ha spinto la giornalista a riconsiderare le proprie priorità, portandola a riflettere su ciò che conta davvero.

Un nuovo capitolo nel giornalismo sportivo

La perdita di Catia ha avuto un impatto significativo anche sulla carriera di Ilaria D’Amico. Dopo anni trascorsi nel giornalismo sportivo, ha avvertito il bisogno di cambiare direzione. In un’intervista a F, ha spiegato: «Volevo lasciare il calcio da tempo e la malattia di mia sorella mi ha dato la spinta definitiva. Girando per ospedali con lei, ho capito che volevo occuparmi di temi più vicini alla società». Questa nuova consapevolezza l’ha portata a cogliere l’opportunità di condurre un programma di attualità in prima serata su Sky, dove ha potuto reinventarsi e raccontare storie attuali con uno sguardo diverso.

La transizione da un ambito sportivo a uno più sociale rappresenta per D’Amico un modo per esprimere la sua crescita personale e professionale. La sua esperienza di vita, segnata da gioie e dolori, le consente di affrontare temi di rilevanza sociale con una sensibilità unica, rendendo il suo lavoro non solo un mestiere, ma una vera e propria missione.