La puntata di Sorgente di vita trasmessa domenica 29 giugno su Rai Tre offre uno sguardo approfondito sulle tensioni tra Israele e Iran, il dialogo culturale tra mondo arabo ed ebraico, la storia del teatro yiddish a Mosca e le nuove voci della letteratura contemporanea. I servizi raccontano fatti recenti, incontri con protagonisti della scena mediorientale e riflessioni sul patrimonio culturale. Il programma propone analisi politiche, testimonianze personali ed eventi artistici con un focus sulla realtà del Medio Oriente e delle comunità ebree.
La guerra dei 12 giorni: l’impatto del conflitto israelo-iraniano nel medio oriente
Il primo servizio si concentra sull’escalation militare tra israeliani e iraniani definita “la guerra dei 12 giorni.” Secondo l’editorialista Maurizio Molinari de La Repubblica, questa serie di attacchi coordinati dagli Stati Uniti ha colpito duramente gli impianti nucleari iraniani insieme all’arsenale missilistico del paese. L’operazione ha indebolito la struttura militare degli ayatollah, in particolare i pasdaran che rappresentano una delle colonne portanti del regime teocratico.
Nel contesto interno all’Iran si registra un diffuso malcontento popolare che da tempo mette in discussione la stabilità politica della repubblica islamica. Le conseguenze strategiche dell’attacco aprono scenari incerti per il futuro non solo dell’Iran ma anche dell’intera regione mediorientale. Molinari sottolinea come il colpo inferto alle capacità militari possa alimentare ipotesi riguardanti possibili mutamenti nella leadership a Teheran.
Analisi geopolitiche e ruolo americano
Il reportage realizzato da Francesco Candilio e Marco Di Porto illustra nel dettaglio le dinamiche geopolitiche emerse durante questi dodici giorni di scontri intensi tra israeliani ed elementi legati al governo iraniano. Viene evidenziato anche il ruolo americano nella conduzione delle operazioni belliche che hanno segnato una svolta nelle tensioni già esistenti.
un influencer a roma: Loay Alshareef promuove dialogo tra mondo arabo ed ebraico sui social
Nel secondo segmento della puntata si dà voce a Loay Alshareef, giovane influencer originario dall’Arabia Saudita che utilizza i social network per favorire una maggiore conoscenza reciproca fra popolazioni arabe ed ebree. Alshareef ha raccolto centinaia di migliaia di follower grazie ai contenuti pubblicati sulle piattaforme principali dove racconta storie volte ad abbattere pregiudizi storici come l’antisemitismo radicato in molti paesi arabi.
L’influencer ripercorre la sua esperienza personale iniziata in un ambiente scolastico permeato da sentimenti antiebraici poi modificatasi radicalmente dopo l’incontro con una famiglia ebrea francese. Inoltre ha instaurato rapporti significativi con una ricercatrice arabo-israeliana che gli ha permesso di rivedere completamente il suo punto vista sullo stato d’Israele.
Messaggi di pace e conoscenza
I servizi firmati da Vanessa Collini Sermoneta e Adriano Leoni spiegano come i messaggi diffusi da Alshareef mirino ad alimentare un dibattito pacifico basato sulla conoscenza diretta piuttosto che sugli stereotipi negativi tradizionali presenti nell’opinione pubblica araba circa Israele o gli stessi cittadini israeliani appartenenti alla minoranza araba-musulmana.
Re lear è morto a mosca: lo spettacolo milanese omaggia il teatro yiddish sotto persecuzione sovietica
La terza parte è dedicata allo spettacolo teatrale “Re Lear è morto a Mosca” andato in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano. Lo spettacolo prende spunto dalla storia reale del teatro yiddish Goset attivo nella capitale sovietica dal 1919 fino alla chiusura forzata causata dalle repressioni politiche dello stalinismo negli anni ’40-‘50.
Attraverso le vicende dei suoi protagonisti più celebri – Venjamin Zuskin, Solomon Michoels – lo spettacolo diretto dall’argentino Cesar Brie ripercorre fasi cruciali dalla nascita alla stagione d’oro caratterizzata anche dalle scenografie firmate dal pittore Marc Chagall. Il declino avvenuto dopo l’intensificarsi delle persecuzioni culminò con l’assassinio misterioso affidabile solo al KGB.
Memoria storica e testimonianze familiari
Ala Zuskin Perelman, figlia dello storico attore Venjamin Zuskin, era presente durante la rappresentazione milanese. Nel libro “I viaggi di Venjamin” lei narra dettagliatamente tutta questa parabola drammatica vissuta dal padre ma anche dalla comunità teatrale ebrea moscovita durante quegli anni cupissimi. Il servizio curato da Francesco Candilio insieme ad Alberto Caviglia restituisce memoria storica attraverso materiali documentali intervista agli artisti coinvolti nello spettacolo.
La versione di roy: romanzo intreccia amore famigliare umorismo drammatico ispirandosi alla cultura mistica
Ultimo contributo della puntata presenta Roy Chen, scrittore contemporaneo autore de “Il grande frastuono” nuovo romanzo ambientato intorno alle vicende intime delicate legate ad alcuni personaggi femminili: una violoncellista giovane affronta i turbamenti legati al primo amore mentre convive con una madre logorroica ed infine compare anche figura materna alternativa rappresentata dalla nonna attratta più dagli scrittori defunti che dai vivi.
Chen riesce combinare temi universali come affetti familiari relazioni amorose miscelando umorismo amaro cinismo intelligente senza tralasciare riferimenti profondamente radicati nelle tradizioni mistiche proprie dell’eredità culturale ebrea.
Interviste e approfondimenti letterari
Interviste realizzate da Alberto Caviglia insieme ad Adriano Leoni offrono spazio allo stesso autore affinché illustri motivazioni narrative stile letterario evitando soluzioni banali o melodrammatiche tipicamente associate ai romanzi contemporanei sulla famiglia o sentimentali.
La puntata completa sarà visibile dopo prima trasmissione domenicale mattutina sul sito ufficiale Rai Tre oltre alle repliche programmate nei primi giorni successivi luglio notte inoltrata su stessa rete televisiva nazionale italiana.
