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Antitrust multa sei influencer per pratiche scorrette con sanzioni e impegni fino a 65mila euro

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L’autorità garante della concorrenza e del mercato ha portato a termine le istruttorie contro sei influencer coinvolti in pratiche pubblicitarie scorrette. Quattro dei procedimenti si sono chiusi con impegni da parte degli interessati, mentre per due influencer sono scattate sanzioni per un totale di 65mila euro. Questi provvedimenti segnano un passo importante nella regolamentazione di un settore che per anni aveva mostrato resistenza alla trasparenza e al controllo.

Le sanzioni più pesanti per il “guru degli investimenti” big luca

L’intervento più rilevante riguarda Luca de Stefani, noto come Big Luca sui social, che ha ricevuto una multa di 60mila euro per aver promosso pratiche commerciali scorrette. Big Luca, seguito da migliaia di utenti per i suoi consigli finanziari, pubblicava video con titoli che promettevano guadagni facili e sicuri, come “Come diventare ricchi: ecco come un milionario impara qualsiasi cosa” o “come guadagnare soldi a 18 anni”.

Due violazioni principali rilevate dall’antitrust

L’Antitrust ha rilevato due violazioni principali. Primo, la pubblicazione di endorsement non certificati provenienti da brand, testate giornalistiche e programmi televisivi, senza indicare chiaramente che si trattava di contenuti pubblicitari. Secondo, la manipolazione della popolarità tramite follower falsi su Instagram e testimonianze esclusivamente positive non certificabili. Il risultato è stato un quadro pubblicitario ingannevole, capace di indurre gli utenti in errore circa la reale possibilità di guadagnare in modo facile e rapido.

La sanzione per michele leka e la mancanza di trasparenza su tiktok

Michele Leka è stato sanzionato con 5.000 euro per un caso simile. Su TikTok diffondeva video in cui prospettava guadagni economici significativi ottenibili facilmente seguendo i suoi consigli. Anche in questo caso, il problema principale è stata la mancanza di trasparenza sulla natura pubblicitaria dei contenuti.

L’Antitrust ha accertato che i video non includevano linee guida chiare o diciture che identificassero il video come sponsorizzato. Ciò ha portato alla contestazione di pratiche commerciali scorrette, perché gli spettatori potevano essere indotti a credere che si trattasse di consigli oggettivi e neutri, anziché di contenuti promozionali.

Impegni e modifiche per quattro influencer senza sanzioni

I procedimenti contro Luca Marani, Alessandro Berton, Hamza Mourai e Davide Caiazzo si sono invece chiusi senza multe, dopo che tutti hanno preso impegni precisi per adeguare i loro contenuti alla normativa. Tra le azioni concordate ci sono la rimozione di frasi che enfatizzano guadagni facili, l’inserimento di disclaimer pubblicitari chiari, la rimozione di follower non autentici e un costante monitoraggio delle proprie pagine social.

Questi influencer hanno dovuto adeguare i propri profili per garantire maggior trasparenza e rispettare le regole sui contenuti sponsorizzati. L’Autorità ha sottolineato che il rispetto degli impegni sarà verificato nel tempo per evitare nuove irregolarità e mantenere un mercato pubblicitario più corretto.

Unc pioniera nelle denunce per la trasparenza nell’influencer marketing

L’Unione nazionale consumatori si è distinta fin dal 2017 per aver sollevato la questione della pubblicità nascosta sui social e blog. Attraverso segnalazioni e denunce, l’associazione è stata determinante nel far arrivare all’Antitrust le prime linee guida sull’influencer marketing, risalenti al 2018. Da allora si è sempre battuta per l’introduzione di avvertenze come #pubblicità o #sponsorizzato, riconoscendo così la natura commerciale di certi contenuti.

Unc ricorda come già allora la mancanza di chiarezza nella pubblicità sui social fosse un problema significativo, capace di danneggiare il consumatore. Le sue denunce hanno spinto le autorità a vigilare meglio, portando a risultati concreti e a una maggiore consapevolezza nel settore.

Il caso alitalia-alberta ferretti e la prima vittoria per la trasparenza

Uno degli episodi più emblematici è stato il procedimento legato alle t-shirt con logo Alitalia e firma di Alberta Ferretti. Nel luglio 2018, l’Unc segnalò che vari vip mostravano sui social le magliette senza indicare che si trattava di pubblicità. L’istruttoria si concluse con accettazione di impegni da parte di aziende e influencer.

Alessia Marcuzzi, coinvolta nello scandalo, si impegnò pubblicamente a diffondere messaggi sulla correttezza della pubblicità social e sulla trasparenza. Quel caso rappresentò una prima vittoria significativa per chi chiedeva un’etica più chiara nel marketing digitale e segnò un precedente importante per le procedure di controllo dell’Antitrust.

Nuovi problemi dopo il caso marcuzzi e la lotta al product placement nei video musicali

Nonostante i progressi, la trasparenza è rimasta un problema. Alessia Marcuzzi è stata denunciata di nuovo per aver promosso prodotti Versace senza hashtag che indichino chiaramente la sponsorizzazione, e per scarsa trasparenza riguardo il suo marchio Marks and Angels.

Il focus si è poi spostato sul product placement nei video musicali. Tra i casi più noti ci sono “Mambo Salentino” dei Boomdabash con Alessandra Amoroso, dove sono state inserite bottiglie di birra Peroni senza chiare indicazioni pubblicitarie. Sarebbero finiti nel mirino anche “Senza pensieri” di Rovazzi con J-Ax e Bertè, e “Tutto ciò che serve” di Anna Tatangelo, con capi di abbigliamento di diversi brand.

L’Antitrust intervenne imponendo modifiche per rendere esplicite le sponsorizzazioni, imponendo una maggiore chiarezza nelle informazioni presenti nei video, così da evitare forme di pubblicità occulta.

Il pandoro gate e la multa record per chiara ferragni nel 2023

Il 2023 ha visto un giro di boa con il caso denominato “Pandoro Gate” che ha coinvolto Chiara Ferragni e la società Balocco. L’agenzia ha inflitto una sanzione superiore a 1,4 milioni di euro per una pubblicità ingannevole legata al pandoro “Pink Christmas”.

La comunicazione lasciava capire che l’acquisto del prodotto avrebbe garantito una donazione benefica, senza specificare che la donazione era già avvenuta. Questa omissione ha generato confusione e ha contribuito a una percezione errata da parte dei consumatori. Il caso è stato un momento importante da cui l’influencer marketing ha ripreso discussioni sulla trasparenza, al punto che oggi si parla più spesso di content creator in luogo di influencer.

Le nuove linee guida agcom del 2024 per i content creator

Nell’anno in corso, Agcom ha pubblicato nuove linee guida che impongono a chi crea contenuti sui social di dichiarare chiaramente post sponsorizzati o pubblicitari. Le norme coprono anche il rispetto della dignità umana e la tutela dei minori rispetto a contenuti inappropriati.

Chi infrange le regole rischia multe fino a 250.000 euro per pubblicità occulta e fino a 600.000 euro per violazioni riguardanti la protezione dei minori. Questi limiti sottolineano la severità con cui le autorità si stanno avvicinando al controllo di pratiche commerciali online e invitano alla prudenza chi opera nel settore dei contenuti digitali.

Regole per hashtag e trasparenza secondo il regolamento digital chart

Le indicazioni di Agcom si affiancano al regolamento dello IAP , aggiornato di recente , che già prevedeva la necessità di chiarire con hashtag come #pubblicità o #sponsorizzato quando il contenuto è a pagamento o include prodotto ricevuto gratuitamente.

Non si tratta soltanto di rubriche da inserire a caso, ma di un elemento fondamentale per evitare che l’utente venga ingannato e riceva comunicazioni non corrette. La mancata trasparenza nella pubblicità online è una forma di manipolazione, perché nasconde informazioni cruciali che possono condizionare le scelte dei consumatori.

Il progetto sprint e la promozione dei creator con contenuti di valore

Nonostante le criticità emerse, molte realtà sostengono che i social possono restare spazi validi, purché regolati e utilizzati con consapevolezza. In questo ambito, l’Unc promuove Sprint, un progetto dedicato a raccontare creator e storie con contenuti autentici.

Sulla pagina Instagram di Sprint si possono seguire diversi content creator che lavorano con impegno e professionalità. Il blog dedicato approfondisce le loro esperienze, per valorizzare l’attività di chi opera con trasparenza e rigore, distinguendosi nel mondo spesso caotico dell’influencer marketing.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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