Il mestiere dell’agente immobiliare si è trasformato profondamente negli ultimi anni. Oggi, chi lavora nel settore non si limita più a vendere case ma assume ruoli diversi, tra consulenza strategica e produzione di contenuti digitali. L’espansione dei social media e l’arrivo di una nuova generazione di acquirenti abituati al digitale stanno modificando le modalità con cui si presentano gli immobili e con cui si costruisce la relazione con i clienti.
I social media come vetrina per tour virtuali e consigli pratici
Le piattaforme social rappresentano oggi uno spazio privilegiato dove gli agenti immobiliari mostrano le proprie competenze attraverso contenuti originali ed efficaci. Instagram ospita tour virtuali delle abitazioni corredate da suggerimenti sull’home staging o riflessioni sulle tendenze del design d’interni.
TikTok propone video brevi in cui vengono messi in evidenza trasformazioni “prima e dopo”, errori comuni da evitare durante una compravendita oppure curiosità sul lavoro quotidiano degli operatori del settore. Secondo dati recentissimi raccolti da Predis.ai quasi nove agenti su dieci usano Facebook per promuovere le loro attività; poco più della metà è attiva su Instagram; meno diffusi risultano LinkedIn e TikTok .
La frequenza con cui molti pubblicano contenuti originali – circa il 57% lo fa almeno una volta alla settimana – ha portato ad aumentare sensibilmente richieste di informazioni dirette dai potenziali clienti interessati agli immobili proposti online.
Cinque criteri utili per scegliere bene l’agente immobiliare nell’era digitale
Nonostante la maggiore visibilità offerta dai social network, saper comunicare bene non significa essere preparati davvero. La conoscenza approfondita del mercato locale, delle normative vigenti, delle dinamiche finanziarie legate ai mutui resta centrale.
Molte presenze online risultano superficiali perché privilegiano forme accattivanti senza fornire informazioni realmente utili ai clienti. Per questo motivo è necessario valutare attentamente alcuni aspetti quando ci si affida a un professionista:
- autenticità: preferire profili trasparenti dove vengono mostrati anche errori affrontati durante le trattative invece che immagini perfette senza difetti;
- comunità reale: contattare agenti seguiti da persone conosciute oppure interagenti realmente piuttosto che numerosi follower inattivi;
- competenze concrete: verificare se l’agente produce contenuti informativi riguardo normativa, mercato e mutui oltre alle semplici proposte commerciali;
- chiarezza nella comunicazione: osservare se linguaggio usato risulta preciso, rispettoso anticipando professionalità;
- valore aggiunto: capire se l’agente accompagna concretamente cliente lungo tutto percorso evitando sensazionalismi inutili.
Solo così sarà possibile distinguere fra semplici performer digitali e veri consulenti riconosciuti capaci di guidarti nella scelta migliore.
L’evoluzione del ruolo dell’agente immobiliare tra narrazione ed emozioni
Nel 2025 la figura tradizionale dell’intermediario immobiliare ha superato i confini classici legati alla semplice vendita o acquisto di un immobile. Gli agenti sono diventati narratori capaci di raccontare storie che coinvolgono emotivamente chi cerca casa. Questo cambiamento nasce anche dall’influenza dei programmi televisivi dedicati all’arredamento e alle ristrutturazioni, molto popolari in Italia negli ultimi quindici anni.
Questi format televisivi, ispirati ai modelli americani, hanno portato il pubblico a vedere la casa come qualcosa che va oltre il valore economico: un ambiente da vivere, personalizzare e raccontare attraverso immagini e parole. Programmi come “Casa a prima vista” su Real Time o “Casa contro casa” su TV8 hanno contribuito a far emergere nuovi modi per valorizzare gli spazi abitativi.
Oggi l’agente non solo valuta tecnicamente un immobile ma cura anche aspetti legati al restyling emozionale degli ambienti. Lo storytelling diventa uno strumento fondamentale per trasmettere il lifestyle che quella casa può offrire a chi la vivrà ogni giorno.
Dalla presenza digitale alla sostanza: cosa cercano davvero i clienti
Non basta più avere profili curati sui social network perché oggi i potenziali acquirenti vogliono conoscere prima l’agente attraverso ciò che comunica online prima ancora dell’incontro fisico in ufficio o sul posto. Osservano tono di voce nei post, coerenza nella comunicazione ed eventuale qualità dei contenuti condivisi.
La vendita non riguarda solo caratteristiche tecniche della proprietà ma anche la capacità dell’agente di trasmettere fiducia mostrando competenze reali ed esperienza concreta nel settore immobiliare.
Daniele Scatassi, presidente della holding Building Production, sottolinea questo passaggio cruciale spiegando che “ormai molti clienti trovano l’immobile tramite portali digitali prima ancora d’instaurare un rapporto diretto con un agente specifico associato all’annuncio stesso.”
In pochi minuti d’appuntamento bisogna riuscire quindi a comunicare affidabilità, preparazione professionale, visione strategica usando canali digitali quali Facebook, TikTok o Instagram non semplicemente come vetrine ma strumenti concreti per dimostrare valori personali oltre alle capacità lavorative.
Conclusioni operative sul mercato digitale immobiliare
L’immobiliare continua dunque ad attraversare da vicino l’incontro fra mondo reale e digitale con figure che mescolano competenze tecniche e capacità di racconto emozionale. In questa nuova realtà la gente del mattone deve sapersi adattare a richieste sempre più complesse e multidimensionali della comunità online che cresce giorno dopo giorno.