Home a Gaza muore a 11 anni l’influencer palestinese Yaqeen Hammad durante gli attacchi israeliani

a Gaza muore a 11 anni l’influencer palestinese Yaqeen Hammad durante gli attacchi israeliani

La crisi umanitaria nella Striscia di Gaza colpisce duramente i bambini, evidenziata dalla tragica morte della giovane influencer Yaqeen Hammad, simbolo di speranza e resistenza in un contesto devastante.

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L'articolo racconta la tragica storia di Yaqeen Hammad, giovane influencer e volontaria a Gaza, e illustra l'impatto devastante della guerra sulla popolazione civile, in particolare sui bambini, nella Striscia di Gaza. - Unita.tv

Negli ultimi mesi la Striscia di Gaza è stata teatro di una crisi umanitaria che ha colpito duramente la popolazione civile, soprattutto i bambini. La morte della giovane influencer palestinese Yaqeen Hammad segna un altro tragico episodio in questo conflitto. Nota per il suo impegno nel portare un po’ di sollievo ai bambini della sua terra, Yaqeen è diventata un simbolo della resistenza quotidiana di chi vive sotto assedio e bombardamenti. In questo articolo raccontiamo chi era, cosa faceva e l’impatto del conflitto sui minori nella Striscia di Gaza.

la vita e il ruolo di Yaqeen Hammad come giovane influencer e volontaria a Gaza

Yaqeen Hammad aveva solo 11 anni, ma si era già fatta conoscere come una voce positiva nelle comunità colpite dalla guerra a Gaza. Tramite i suoi profili social, condivideva messaggi di speranza e consigli pratici utili per affrontare la dura realtà quotidiana sotto i bombardamenti. “Cerco di portare un po’ di gioia agli altri bambini così dimenticano la guerra”, aveva scritto in uno dei suoi post, cercando di offrire conforto a chi la seguiva.

Oltre ad essere un volto noto online, Yaqeen si dedicava concretamente al volontariato nel territorio. Con suo fratello Mohamed andava nelle zone sfollate per distribuire cibo, vestiti e giocattoli ai bambini e alle famiglie rimaste senza casa. La loro attività non si limitava alla solidarietà individuale: facevano parte del collettivo Ouena, un gruppo locale che si occupa di portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, mettendo insieme risorse e volontari per raggiungere chi era più in difficoltà.

La giovane aveva iniziato questo percorso di impegno già prima dell’escalation di violenza; per lei, aiutare gli altri era diventata una missione personale che continuava anche nelle giornate più violente. La sua morte ha scosso la comunità internazionale e la rete di volontari che lavora a Gaza, sottolineando ancora di più la tragicità di questa guerra che colpisce anche chi dovrebbe essere protetto per legge.

le conseguenze della guerra israeliana contro Hamas sulla popolazione civile di Gaza

Dal 7 ottobre 2023, con l’inizio della guerra israeliana contro Hamas, la Striscia di Gaza è diventata una delle aree più flagellate del pianeta. Ufficialmente, secondo il Ministero della Salute di Gaza, più di 53.000 palestinesi hanno perso la vita durante questi mesi di combattimenti e bombardamenti incessanti. Tra loro molti sono civili, inclusi numerosi bambini.

La mortalità in questa crisi non è legata soltanto agli attacchi diretti. Le condizioni di blocco e assedio hanno limitato gravemente l’accesso al cibo, alle medicine e alle risorse essenziali. I medici locali hanno denunciato un aumento consistente nei decessi dovuti in gran parte alla fame e alle malattie legate alla malnutrizione, aggravando il bilancio già drammatico.

Le infrastrutture sanitarie sono state danneggiate o distrutte, il sistema energetico è fragile e la scarsità di acqua pulita ha reso quasi impossibile garantire condizioni igieniche adeguate. Tutto questo peggiora le condizioni per la sopravvivenza, soprattutto quella dei più piccoli, costretti a vivere una situazione che difficilmente si può definire normale.

L’impatto sui bambini: dati e testimonianze sulla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza

I dati forniti da Unicef fotografano una realtà inquietante: almeno 50 mila bambini sono stati uccisi o hanno subito ferite dall’inizio dei bombardamenti nella Striscia di Gaza. Tra ottobre 2023 e la fine del cessate il fuoco il 18 marzo 2025, più di 1300 minori sono morti e quasi 3700 sono rimasti feriti. Questi numeri evidenziano non solo il costo umano del conflitto, ma anche la gravità della crisi umanitaria che colpisce la fascia più fragile della popolazione.

Le testimonianze raccolte sul campo parlano di bambini costretti a vivere in rifugi improvvisati, senza accesso a istruzione e cure, sperimentando la perdita di familiari e amici. L’esposizione continua a violenze e stress psicologici lascia tracce profonde di cui sarà difficile fare a meno per anni. L’azione di attivisti come Yaqeen Hammad risalta proprio per il tentativo di lenire queste ferite con gesti di solidarietà che spesso erano le uniche possibilità di svago e sostegno per i piccoli.

La situazione internazionale e la popolazione civile di Gaza

La comunità internazionale continua a monitorare la situazione, ma le difficoltà di accesso e le tensioni sul territorio rallentano ogni progetto di soccorso. Nel frattempo la popolazione civile di Gaza continua a pagare il prezzo più alto di un conflitto che ha ormai superato i confini del locale per attirare attenzione e condanna a livello globale.