Test shock: ftalati trovati in 22 bottiglie di olio extravergine, coinvolti anche marchi italiani

Olio Extravergine,ftalati trovati in 22 bottiglie - unita.tv
Il test è stato condotto in Francia ad aprile 2025 dalla rivista 60 Millions de Consommateurs e ha coinvolto anche oli italiani venduti come biologici.
Un test di laboratorio condotto ad aprile 2025 dalla rivista francese 60 Millions de Consommateurs ha rilevato la presenza di ftalati in 22 bottiglie di olio extravergine di oliva, incluse quelle a marchio italiano, come Carapelli, Monini e Costa d’Oro. Tracce di contaminanti plastificanti sono state riscontrate in tutti i campioni analizzati, anche nei prodotti venduti come bio.
Il test sui difetti organolettici e le regole europee
Il controllo è partito da un’analisi approfondita delle caratteristiche chimiche e organolettiche degli oli, secondo quanto previsto dal Regolamento europeo 2022/2104. La classificazione “extravergine”, secondo la normativa, richiede parametri rigorosi.

Tra le 22 bottiglie esaminate, sette sono risultate non conformi dal punto di vista sensoriale, presentando difetti evidenti che, secondo gli esperti, non dovrebbero comparire in oli etichettati come extravergini.
Tra le bottiglie finite sotto accusa c’è anche il prodotto Primadonna della catena Lidl, che presenta difetti olfattivi marcati. Tuttavia, sotto il profilo delle frodi alimentari, come la diluizione con altri oli o le false dichiarazioni d’origine, tutti i prodotti risultano in regola.
Contaminanti plastici e carenze nella catena produttiva
La parte più preoccupante riguarda la presenza di sostanze plastificanti come ftalati e DEHT (dietilesil tereftalato), individuate in tutte le bottiglie testate. Gli ftalati sono interferenti endocrini potenzialmente pericolosi, mentre gli effetti a lungo termine del DEHT, impiegato in sostituzione, restano poco conosciuti.
L’extravergine Carapelli Classico è tra i più contaminati. Le fonti della contaminazione, spiegano gli autori del test, sono da ricercare in macchinari e attrezzature usati in fasi cruciali come lo stoccaggio, il trasporto e la lavorazione. Le norme europee vietano l’uso di materiali contenenti ftalati per alimenti grassi, ma non tutti i produttori sembrano essersi adeguati.
Nonostante la presenza di contaminanti, alcuni marchi italiani hanno ottenuto valutazioni positive: Costa d’Oro Riserva Bio è arrivata terza con 14/20, Carapelli Bio ha chiuso quinta con 13,6/20. Gli oli Carapelli Classico e Monini Classico, pur con contaminanti, si sono attestati a 12,6/20.