Dietro il pesto alla genovese di Eurospin si celano due produttori ben noti: uno è piemontese, l’altro arriva dalla Liguria. Ma la ricetta è davvero la stessa dei marchi più famosi?
Quando ci si ritrova a fare la spesa da Eurospin, il pesto alla genovese Delizie dal Sole salta facilmente all’occhio per il prezzo conveniente e la confezione familiare. Ma pochi sanno che dietro quel barattolo non c’è una produzione diretta del discount. Il condimento, infatti, viene realizzato da aziende esterne. E, a seconda del lotto, proviene da due stabilimenti differenti. Chi vuole sapere con certezza da dove arriva quel pesto, può scoprirlo leggendo attentamente le informazioni stampate sull’etichetta.
I nomi dei produttori: tra Piemonte e Liguria
Il primo nome è Saclà Italia, realtà con sede ad Asti, attiva dal 1939 e nota in tutta Italia per la produzione di sughi pronti, sottoli e conserve. I barattoli prodotti da questa azienda riportano come sede la Piazza Amendola, dove si trovano gli stabilimenti principali della società.
L’altro stabilimento coinvolto è invece quello della Delizie di Riviera, che ha sede in Liguria, più precisamente in Via Vecchia a Ceparana di Bolano, nel territorio spezzino. Entrambe le aziende forniscono a Eurospin il pesto che viene poi confezionato e venduto con il marchio Delizie dal Sole.

Ma c’è una precisazione importante: anche se i produttori sono gli stessi, questo non garantisce che la ricetta sia identica a quella dei loro prodotti a marchio proprio. Nella grande distribuzione è prassi comune fornire versioni adattate, con variazioni negli ingredienti o nei procedimenti, per soddisfare le richieste economiche e qualitative del distributore. Per questo motivo, ogni confezione può avere caratteristiche leggermente differenti, anche se proviene dallo stesso stabilimento.
Ingredienti e differenze: cosa c’è davvero dentro il barattolo
Il pesto Delizie dal Sole si presenta come pesto alla genovese con aglio, ma una lettura attenta della lista degli ingredienti rivela scelte che si discostano dalla tradizione più rigorosa. Nella ricetta troviamo:
olio di semi di girasole, basilico (30%), anacardi, Parmigiano Reggiano DOP (5%), siero di latte, fibra solubile di mais, olio extravergine di oliva (1%), aromi naturali, zucchero, aglio (0,5%), acido lattico e sieroproteine del latte.
La presenza di anacardi al posto dei pinoli è uno degli elementi più evidenti. Questa scelta, sempre più comune nell’industria alimentare, è legata soprattutto a motivazioni economiche: gli anacardi sono più facili da reperire e hanno un costo inferiore, mantenendo comunque una consistenza cremosa e un sapore delicato.
Anche la quantità di olio extravergine è ridotta: appena l’1%, a favore dell’olio di semi. Questo è un altro dettaglio che può fare la differenza per chi cerca un pesto più autentico.
Per sapere con certezza quale stabilimento ha realizzato un determinato barattolo, il codice dello stabilimento è l’unico indizio certo. È indicato sull’etichetta, solitamente accanto alla data di scadenza o al lotto di produzione.
Chi vuole sapere cosa sta davvero mettendo nel piatto dovrebbe abituarsi a leggere con attenzione ogni etichetta, anche quando si tratta di marchi conosciuti o di prodotti abituali. Perché non sempre ciò che sembra uguale… lo è davvero.