La testimonianza di suor Nery sull’Ospedale Italiano di Damasco e la crisi della comunità alawita

A Damasco, l’Ospedale Italiano, diretto da suor Nery delle Figlie di Maria Ausiliatrice, offre rifugio e assistenza a famiglie alawite e cristiane in un clima di crescente violenza e paura.
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La testimonianza di suor Nery sull'Ospedale Italiano di Damasco e la crisi della comunità alawita - unita.tv

L’Ospedale Italiano di Damasco, attivo da oltre un secolo, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la comunità locale. Gestito dalle suore Figlie di Maria Ausiliatrice, l’ospedale si trova al centro di una situazione di crescente tensione e paura, specialmente tra le minoranze religiose come gli alawiti e i cristiani. Suor Nery, direttrice della struttura, condivide la sua esperienza e le preoccupazioni che attanagliano la popolazione in questo periodo difficile.

La paura della comunità alawita

Negli ultimi tempi, la comunità alawita, che vive principalmente sulla costa siriana, ha subito attacchi violenti da parte di estremisti sunniti, con un bilancio tragico di almeno 1.400 vittime. Suor Nery racconta come questa violenza abbia generato un clima di terrore anche a Damasco, dove molte famiglie alawite si sentono minacciate. “Ci sono furti nelle case”, spiega la direttrice, “e una ventina di famiglie alawite hanno scelto di rifugiarsi nell’Ospedale Italiano piuttosto che tornare nei loro villaggi”. Questo rifugio temporaneo offre loro un senso di sicurezza in un contesto di instabilità e paura.

La missionaria peruviana sottolinea che, nonostante le nuove autorità locali si presentino come rassicuranti, la realtà quotidiana è ben diversa. La comunità alawita vive in un clima di incertezza, e le notizie di violenze e aggressioni non fanno che aumentare il loro timore. La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di gruppi armati che impongono regole severe, come quella di far sedere le donne sui sedili posteriori delle auto, una pratica che il governo ufficialmente non riconosce.

La condizione dei cristiani a Damasco

Anche i cristiani, una minoranza storicamente presente in Siria, si trovano a vivere in uno stato di ansia e preoccupazione. Suor Nery afferma che molti di loro sono spaventati, temendo per la propria sicurezza. “Se gli alawiti, che sono musulmani, possono essere massacrati, cosa potrà succedere a noi cristiani?”, si chiede la direttrice, evidenziando la vulnerabilità di questa comunità.

La testimonianza di suor Nery mette in luce un quadro complesso, in cui le minoranze religiose si sentono sempre più isolate e minacciate. La paura di un ulteriore deterioramento della situazione è palpabile, e le famiglie cercano di trovare un equilibrio tra la speranza di un futuro migliore e la realtà di un presente difficile.

L’importanza dell’ospedale italiano

L’Ospedale Italiano di Damasco non è solo un luogo di cura, ma anche un simbolo di resistenza e solidarietà in un contesto di crisi. Le suore Figlie di Maria Ausiliatrice, guidate da suor Nery, continuano a fornire assistenza medica e supporto psicologico a chi ne ha bisogno, indipendentemente dalla loro origine religiosa. Questo impegno rappresenta un faro di speranza per molti, in un momento in cui la comunità locale ha bisogno di sostegno e protezione.

La direttrice dell’ospedale rimane determinata a continuare la sua missione, nonostante le sfide quotidiane. “Siamo qui per servire e aiutare chiunque ne abbia bisogno”, afferma con convinzione. La sua testimonianza è un richiamo alla comunità internazionale affinché non dimentichi la situazione critica in cui versano le minoranze in Siria e l’importanza di mantenere viva la solidarietà in tempi di crisi.

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